~Ti accompagno~

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Mi ero svegliata da poco, erano le 5 e proprio non ero riuscita a dormire questa notte.
La sera mi ero addormentata sul divano tra le braccia di Christian ma verso le 2 lui se ne era andato e io ero rimasta sveglia per un ora e ora mi ero risvegliata, così mi alzai.
Passando per il corridoio mi affacciai a dare un occhiata di qua e dilla, ma niente dormivano tutti, menomale.
Presi le cuffiette e sulle note di Baglioni mi appoggiai sul divano.

"Svegliaaaa" la voce di mia madre che arrivava al mio orecchio. "è ora di andare" la sua voce era abbastanza emozionata, non vedeva proprio l'ora di andare e vederla così fece cambiare idea anche a me.
Insomma mi serviva questa vacanza e volevo viverla, come tutte, o anche dippiu.
Insomma ero più grande e mia madre mi avrebbe permesso molte più libertà e dovevo cogliere, se Christian mi amava come diceva avrebbe lasciato che mi divertissi, ovviamente consapevole che non dovevo esagerare.

Mi alzai e dopo una ricca colazione con mia madre iniziai a prepararmi.
Feci la doccia e indossai una magliettina leggera, dei pantaloncini comodi e in fine le mie convers.
Presi la mia valigia, salutai i miei e uscii per andare alla stazione.
"Chiamaci appena arrivi" mi disse mia madre nel lungo abbraccio.
Loro mi avrebbero raggiunto il giorno dopo, mentre io, come l anno precedente, preferivo andare prima per sistemare la mia camera e perché il viaggio in treno era meno stressante secondo i miei gusti.
Inoltre, loro dovevano aspettare che mio padre uscisse dal lavoro per poi caricare la macchina di cose inutili, e io di essere sommersa da cose inutili non ne avevo proprio voglia.
"Certo, appena arrivo ti chiamo, ma tranquilla sono solo 3 ore di treno" cercai di rassicurarla " non scappo mica ed è un percorso che ho fatto anche l'anno scorso".
Lei mi guardo per un po e poi prese la mia testa fra le sue mani e mi baciò la fronte "giusto, sei grande ed io mi fido di te", lo aveva detto come se doveva ripeterlo per se e la capivo, non voleva andassi da sola, le dispiaceva, ma per me non era un problema ansi...
L'abbracciai e la ringraziai, non so per cosa nello specifico, forse per tutto o forse per niente, ma dovevo ringraziarla.

Appena chiusi la porta feci un gran respiro e controllai se Christian mi aveva scritto, niente, pazienza.
Scesi di corsa le scale e quando arrivai all' ultimo scalino ero sudata, non per le scale, perlopiù per il peso della valigia. Aprii il cancello e vidi Christian.
Cosa ci faceva li? Alle 6 di mattina?
"Buongiorno amore!" Urlò appena mi vide e io gli corsi incontro lasciando la valigia.
Sentii un botto mentre il ragazzo più importante della mia vita mi alzava dal suolo mentre sprofondavamo nei nostri baci.
Fanculo alla valigia. "Cosa ci fai qui?" Dissi appena mi poggiò a terra, ero così sorpresa. Non rispose e prese la mia valigia poggiandola dentro il cofano di un taxi.
"Aspetta! Un taxi? Cosa? Non lo avevo visto" urlai entusiasta "non ho soldi in più per pagare il taxi" dissi più piano.
"Ti porto alla stazione" rispose alla mia prima domanda ignorando la seconda riguardante il taxi. Avrei dovuto rinunciare a una bella serata,una giornata in spiaggia e dei pasti decenti per pagare il taxi,ma ormai era li.

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