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« E lei è? »

« Jung Hoseok signore, migliore amico di Yoongi. »

« Abbiamo appena raccolto la testimonianza del signor Taehyung, quindi facciamo una cosa veloce. »

« Oh capisco... Io sono stata l'ultima persona ad averli visti prima che sparissero »

« E quando li ha visti? »

« Il cinque maggio, di mattina. »

« Ha notato qualcosa di strano? qualche comportamento che non hanno mai avuto? »

« Sembravano tranquilli, stavamo giocando alla play io e Yoongi, a casa mia. Jimin stava preparando qualcosa da mangiare, e poi scoppiò in lacrime. Non sono riuscito a capire il motivo, ma Yoongi ha subito lasciato il joypad ed è andato in cucina da lui. Stavo per muovermi anch'io, ma... Yoongi ha iniziato a cantare. »

« Cantare? »

« Si, cantare. Ho scoperto dopo che quando Yoongi era arrabbiato, Jimin lo calmava con un abbraccio, mentre quando Jimin piangeva, Yoongi cantava per lui per farlo stare meglio. »

« E questo cosa c'entra con la loro scomparsa? »

« Non lo so. Ho solo sentito Jimin dire che non ce la faceva più, e poi Yoongi cantare. Dopo di ciò Jimin si calmò e non sentii più nulla. Se ne andarono poco dopo e di fretta. »

« E non le dissero nulla? »

« Assolutamente no... e poi io non sono il tipo che chiede. Di certo non mi immaginavo che poi sarebbero scappati »

La menzogna. Hoseok, come Taehyung, sapevano il vero motivo per il quale i due ragazzi erano scappati, e il primo sapeva anche che quella sarebbe stata l'ultima giocata alla play col migliore amico. Ma semplicemente, non dissero nulla. Volevano dare filo da torcere ai poliziotti? Nah. Volevano portare avanti le ricerche? Assolutamente no. Al contrario, volevano fare chiudere il più in fretta possibile il caso. Loro si erano allontanati volontariamente, assieme.
Comunque, Hoseok, era davvero molto unito a Yoongi, e quando quest'ultimo gli disse che da tale giorno, a tale ora, non sarebbe più stato raggiungibile, pianse. Pianse per giorni. Ovviamente da solo nel suo appartamento in centro. Davanti alla coppia e a Tae, non fece notare nulla. D'altronde il loro motivo, anche se non lo capiva appieno, era valido. Ma il motivo verrà espresso più tardi, ora concentriamoci su com'è andata in quella cucina tra i due piccioncini.

Yoongi era appena riuscito a fare un headshot in un gioco di guerra, il preferito del suo migliore amico. Sentì immediatamente i singhiozzi del più piccolo, e non esitò neanche un istante ad andare da lui. Lasciò il Joypad nel divano, e senza neanche rivolgere lo sguardo sul ragazzo dapprima seduto al suo fianco, corse in cucina.
Prese il viso del minore tra le mani e lo guardò negli occhi, alle parole: non ce la faccio più, sospirò.
Gli diede un bacio sulla fronte, gli asciugò le lacrime, e iniziò a canticchiare la canzone preferita del ragazzo. Jimin abbozzò un sorriso appena sentì quella melodia intonata dal più alto, e iniziò a calmare i singhiozzi che gli scuotevano tutto il petto.
Appena si calmò completamente, strinse la mano del maggiore e uscirono assieme da quella cucina, salutarono frettolosamente Hoseok e uscirono dal suo appartamento.
Salirono sulla Cadillac, proprietà del padre di Yoongi, e raggiunsero la casa di Jimin, dove vi erano tutte le valigie pronte.

Gli Amanti · YoonminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora