Finn's pov:
Le mie palpebre si aprirono lentamente...non vedevo quasi nulla...era tutto sfocato, non riuscivo a mettere a fuoco. Pensai a Y/n ancora una volta, delle lacrime scesero. Non era il momento. Ma vi era mai una sola volta in cui io non pensassi a lei? Ah giusto...Robin... sì ero venuto per salvarlo. Mi vennero in mente tutte le volte che mio padre aveva picchiato Gwen e me...scorrevano velocemente davanti ai miei occhi, quasi come delle pagine di un libro che sfogli. Diceva che i suoi sogni non erano altro che sogni, solo sogni, semplicemente fini a sé stessi. Ma sapevo che non era così, io le credevo. Immagini, continue immagini mi riempivano il cervello. Non riuscivo più a concentrarmi. Robin...devo trovare Robin, devo salvarlo, dobbiamo uscire di qui e andare da Y/n. Eccolo che infestava ancora la mia testa, papà. Smettila...basta...smettila
Finney: "Smettila..." ero così fuso, che mi scappò dalle labbra.
Il Rapace: "Smettere cosa?".
Ero sdraiato, scattai all'indietro spaventato. Il Rapace... così era soprannominato. Si diceva che se tu ripetevi il suo nome ad alta voce, allora veniva a prenderti. Quello era solo un detto, o così pensavo fino ad ora. Ci avevo scherzato parecchie volte con Gwen...e adesso mi ritrovo proprio tra le sue grinfie.
Il Rapace: "Oh...ma tranquillo" si fermò un attimo con fare cantilenante "Non c'e bisogno che ti allontani...sai...non ti farei mai fare cose che tu non vorresti" si fermò ancora scrutandomi nel profondo dell'anima "tipo...". Quel che sembrava un lieve sorriso e degli occhi lucidi che trasmettevano rabbia e dolore comparsero sul suo volto. Era come se un ricordo galleggiasse nella sua mente in quel momento.
Era coperto da una maschera, ma quello bastava per mettermi i brividi...per fare sì che lui trasmutasse tutti i miei incubi in realtà. Questo era l'effetto che mi provocava.
Se ne andò, con la promessa di tornare a farmi visita, e poi il buio. Rimasi io, assieme a quella piccola luce che scorgeva dalla finestrella e un maledetto telefono nero che continuava a squillare. E nessuna traccia di Robin...un'ombra attraversò il mio viso. Dove sei Robin?...
Y/n' s pov:
Ero nel mio ritorno verso casa, affranta per Finn. So quanto Finn volesse andare per salvare Robin, ma allo stesso tempo ero preoccupata, non potevo non esserlo. Quando tornai a casa la trovai vuota, mia madre non era ancora tornata. Tutto era avvolto nel silenzio, mi diressi verso la mia camera e chiusi la porta. Iniziai a buttare tutto giù, a disordinare il letto, era un modo per sfogarmi, per liberare la mia rabbia e frustrazione che avevo tenuto per tutto questo tempo, e infine, crollai di fronte alla porta.
Ricordi infelici presero a vagare nella mia mente contorta. Mia madre che si spaccava di lavoro e mio padre. Quel pezzo di merda. Lui che si doveva occupare di lei, che doveva renderla felice, invece era il motivo del suo più grande dispiacere. Dovevo liberarmi di quei pensieri, non era il momento adatto per ripensarci. Ma niente, quei ricordi continuavano a viaggare senza sosta. Se solo potessi cancellare tutti i miei ricordi forse non sarei così triste. No. Non volevo dimenticare Finn, Robin e Gwen. Per nulla al mondo avrei desiderato dimenticarli. Fanno parte della mia vita, delle persone che più amo al mondo.
"Finn, Robin...dove siete?..."
Le lacrime scesero come non mai, i singhiozzi riempirono la stanza, fino a una risata. Poi quando mi calmai, il silenzio cadde di nuovo.
Un'idea mi passò nell'angolo della mia mente. "Dovevo dirlo per forza a Gwen".
Se lei aveva il potere di prevedere gli eventi attraverso i suoi sogni, forse poteva darmi una mano. Mi rendevo conto di come ciò comportava la rottura della promessa con Finn. Ma per il suo bene e quello di Robin, questo e altro.
Dopo un po' il telefono prese a squillare.
"E sta zitto" sbraitai.
Aspettai che finisse, ma continuava a squillare ininterrottamente.
Con malavoglia scesi le scale, e afferrai la cornetta del telefono che stava squillando.
Y/n: "Sì..?"
Gwen: "Hey Y/n...io so tutto"
Sgranai gli occhi per un attimo, realizzando ciò che aveva detto.
Y/n: "Come hai detto scusa?"
Gwen: "So tutto. Io ho visto tutto attraverso i miei sogni..." dalla sua voce sapevo che non stava bene.
Y/n: "Vieni qua a casa, non ti preoccupare ci sono io" la sentì annuire.
Dopo dei buoni minuti il campanello suonò. Era sicuramente lei. Aprì la porta, e mi ritrovai coinvolta in un abbraccio, sovrastato da un pianto liberatorio. Mi misi a piangere anche io, e mi resi conto che quella sarebbe stata una lunga notte..."Mi riprenderò Finn e Robin". Dai miei occhi, dai quali sgorgavano lacrime, ora brillavano di una solida determinazione.
STAI LEGGENDO
[its just us] finney blake🍂⚾
RomanceY/n era una ragazza in gamba e sarcastica, dopo che suo padre venne a mancare, la sua vita stava pian piano iniziando a cadere a pezzi. Non tanto per lei che lo detestava, bensì per la madre che stava impazzendo...ma stava pian piano guarendo quando...