Quando pronunciai il suo nome, mi prese la mano e me la mise sul suo petto. In quel silenzio sentì il suo cuore che batteva così forte da sovrastare il suono del mio.
Finney: "E c'è ancora un'altra cosa..."
Y/n: "Cosa vuoi dirmi?"
Finney: "È una cosa che non ho il coraggio di dirti in questo momento, domani prima dello svolgimento del piano...vorrei portarti da una parte. Saltiamo la scuola e andiamo nel mio posto. Un luogo segreto dove vado ogni volta che mi sento da schifo. È davvero importante per me"
Y/n: "E tu ci vuoi portare me?" esclamai incredula.
Finney: "E chi altri?" accennò un sorriso. "Insomma, tu fai parte delle persone più importanti della mia vita. E sono disposto a rischiare tutto per Gwen, Robin e anche per te"
In quel momento avevo le labbra serrate. Non avevo idea di cosa dire, avvertì solo il mio cuore che aveva perso un battito, mentre il suo continuava a battere velocemente.
Y/n: "Va bene...allora domani salterò scuola. Tanto l'ho fatto pure oggi" ormai le lacrime avevano finito di scendermi così cercai di togliere la mano dal suo petto, ma lui mi bloccò e la rimise lì.
Finney: "Possiamo restare così un'altro po'? Giuro che poi la smetto e torno a casa". Risi un po', e ci fu uno scambio di sguardi che sembrò rivelare qualcosa di più che delle nostre parole.
Si fece mattina e quello che a me sembrava un sogno era invece accaduto per davvero...tutto mi venne in mente così velocemente che potevano sembrare delle pellicole di un film. In seguito udì di nuovo quel trillo di telefono infernale. Stavo ancora sognando o no? Bastò quel raggio di sole in faccia per svegliarmi del tutto. O così pensavo.
Sentì un rumore provenire dalla finestra. Aprì gli occhi lentamente. Ero in camera mia. Ancora quel rumore. "Ma chi diavolo è?" pensai.
Mi avvicinai alla finestra e una fottuta pigna volante sembrò andarmi addosso. Mi spaventai, dato che una pigna volante di prima mattina non era esattamente il modo perfetto di svegliarsi.
Vidi Finn nascosto dietro un albero in giardino, mi misi a ridere. "Ah giusto...oggi dovevo saltare scuola".
Mi alzai e andai di sotto per fare colazione.
Y/n: "Buongiorno mamma"
Mamma: "Buongiorno Y/n. Hai sentito pure tu quello strano rumore? Sono andata in giardino per controllare, ma non c'era nessuno"
Y/n: "Come? No mamma, non ho sentito nulla. Forse è lo stress per il troppo lavoro non credi?" trattenni a stento una risata.
Mamma: "Don't worry dear, sto bene. Dai siediti e fai colazione, poi fila dritta a scuola" esclamò con un briciolo di autorità.
Y/n: "Sisì non ti preoccupare" le accenai un sorriso, anche se in realtà stavo facendo finta per non scoppiare a ridere davanti a lei.
Mamma si avvicinò e mi schioccò un bacio sulla fronte: "Dai tesoro, adesso devo andare a lavoro. A dopo" detto questo si affrettò e corse fuori. Dopo che mi fui assicurata che se ne fosse andata, aprì la porta.
Y/n: "Hey, adesso puoi entrare, mamma se ne è andata". Da dietro l'albero apparse Finn, si avvicinò e infine entrò dentro casa.
Y/n: "Allora? Dovevi proprio usare una pigna per chiamarmi?" risi.
Finney: "Scusami. È che non trovavo dei sassolini da tirare...poi ho pensato, be', anche se li trovassi non potrei lanciarli. Anche perché il vetro della finestra si spaccherebbe e così attirerei più attenzione. Quindi ho optato per la pigna" mi guardò come se non ci fosse nulla di strano. Mi ero dimenticata che Gwen mi aveva detto che era nella squadra di baseball.
Risi e dissi: "Mh mh...molto esaustivo". Ci guardammo, e poi scoppiammo a ridere assieme.
Y/n: "Comunque dai, fai colazione se non l'hai fatta. Così ci sbrighiamo ad andare"
Finney: "Oh sisì certo, grazie mille"
Gli porsi del pane con un po' di burro e marmellata sopra. Mentre gli raccontai una delle tante avventure con Gwen me lo feci anche io e tutto andò bene, fino a quando non capitò quel classico cliché dei film romantici.
Quando feci per mordere il pane, mi rimase della marmellata nell'angolo della bocca.
Y/n: "...e in tutta onestà, devo dire che mi ero divertita parecchio..." continuavo a parlare a raffica.
Finn allungò la mano e disse: "Aspetta, sei un po' sporca di marmellata da questa parte", mi pulì con il pollice la marmellata rimasta, e poi se lo portò alla bocca finendo il resto.
Dopo quel gesto il mio imbarazzo arrivò a mille, così mi alzai dalla sedia velocemente e dissi: "Dai andiamo che facciamo tardi". Solo dopo mi resi conto che la mia frase non aveva senso dato che non stavamo andando a scuola.
Finn mi portò in un boschetto vicino scuola, era alquanto interessante. Tutto era circondato dal buio, solo quando eravamo alla radura il sole splendeva più che mai. Ci sedemmo là sotto un alberello, a sentire gli uccellini che cantavano e sì...tutto quello che madre natura poteva dare.
Y/n: "Sai...questo luogo mi ricorda il posto in cui io e mio padre eravamo soliti andare. Almeno prima che diventasse un alcolizzato...."
Finney: "Tua padre era un alcolizzato?"
Y/n: "Eh già...una volta a nove anni ho dovuto guidare io per lui, sai? Per non fare un incidente. Questa cosa è durata per altri tre anni, finché non è morto. E poi be' mi sono trasferita l'anno dopo"
Finney: "Cavolo...sai anche mio padre è così" sembrava che nei suoi occhi aleggiasse una rabbia tenuta a bada da non si sa quanto.
Y/n: "Mi dispiace...ma sono contenta che tu mi possa capire" e sorrisi.
Finney: "Non smettere mai di sorridere".
Il mio cuore prese a battere velocemente.
Y/n: "Se fosse possibile lo farei"
Finney: "No, io dico davvero. Quando sono triste, mi basta solo pensare al tuo sorriso per sentirmi meglio" e sorrise a sua volta.
Y/n: "E a me alle tue parole. Non sai quanto mi sono state di aiuto..." era davvero difficile dare sfogo ai miei sentimenti.
Finney: "Sai, non avrei mai pensato che tutto ciò che volevo, in realtà si trovasse proprio davanti ai miei occhi. Una ragazza in gamba, intelligente, bellissima e che non ha paura di esprimersi e di essere sé stessa. Sei come una cura che fa risplendere la mia anima"
Y/n: "Wow...io non ho mai sentito niente del genere. Di solito i ragazzi mi dicevano solo che ero bella e basta. Ma tu stai dedicando queste parole a me e io non potrei essere più felice"
Finney: "Sei molto più di tutto questo. E lo so bene. Tutte le volte mi chiedevo come ci si poteva innamorare di una persona sentendone solo parlare. Io non credevo che potesse accadere. Ma dopo tutto quello che Gwen mi raccontava, ero sempre più curioso. E alla fine è bastato solo quell'attimo...davanti a scuola per capirlo"
Y/n: "Capire cosa?"
Volevo sentirglielo dire chiaro e tondo dalle sue labbra sottili, anche se era una sola volta, anche se solo per un istante. Potevano bastare solo quelle due parole, per farmi crollare e per rivelare tutto quello che provavo per lui.
Finney: "Be' per capire che tu..."
Fummo interrotti da un van nero che passava lentamente nei dintorni. Era ora. Ci appostammo piano dietro un alberello e Finn partì verso quella direzione. Lo fermai...non volevo che andasse. Avevo uno strano presentimento.
Y/n: "Facciamo una promessa"
Finney: "Di che tipo?"
Y/n: "Tu mi devi promettere che tornerai da me, nel frattempo io farò di tutto per salvarti".
Mi resi conto che fosse un po' infantile, ma in quel momento avevo bisogno di un appiglio.
Finney: "Te lo prometto" poi mi strinse il mignolo. E la promessa era fatta.
Y/n: "Finn..." avevo di nuovo gli occhi lucidi.
Finney: "Non smettere mai di sorridere e di chiamarmi come solo tu sai fare Y/n" un sorriso aleggiò sulle sue labbra, ecco che andò via...
In quel momento...se avessi potuto tornare indietro ancora una volta, avrei impedito che andasse? Probabilmente lo avrei fatto se solo avessi saputo prima, che quella sarebbe stata l'ultima volta che avrei sentito la sua voce.
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[its just us] finney blake🍂⚾
عاطفيةY/n era una ragazza in gamba e sarcastica, dopo che suo padre venne a mancare, la sua vita stava pian piano iniziando a cadere a pezzi. Non tanto per lei che lo detestava, bensì per la madre che stava impazzendo...ma stava pian piano guarendo quando...