Capitolo 60. Il riflesso.

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Anno 2020

:<<Ciro, se dovessero scoprirci?>> disse Alice, seria, mentre porgeva il piccolo Gioele, nella culla con la sua sorellina Iris.
:<<Alì, nu te preoccupà.
Agge pensat tutt ij.>> disse Ciro, mostrando i passaporti falsi che aveva creato suo cugino Fernando.
:<<Non ti mancherà Napoli?
Insomma sei il suo Re.>> disse Alice, guardandolo negli occhi.
:<<Rimango il suo Re, ma dobbiamo farsi che passino tre mesi.
Abbiamo molti nemici.
Sopratutto, tua madre che non è tua madre.>> disse Ciro, serio.
:<<Che vuoi dire?>> chiese Alice, stranita.
:<<Ti ricordi che cercavo Luisella?
Tua madre?
Per conto tuo?>> disse Ciro, serio.
Alice annuì.
:<<Ti prego vai al punto.>> disse la moretta, in ansia.
:<<Ecco...Luisella è la tua vera madre.
È sempre stata lei, tua madre.
Si trova in un ricovero per clochard.
Anita, è una psicopatica.
Ha voluto prendere il suo posto.
Le infermiere del ricovero, hanno trovato segni di violenza psicologica e fisica.
Il personal trainer, non era il suo amante ma il suo aguzzino.>>
Alice, iniziò a piangere.
:<<E se fa del male a Giuseppe?>> disse con voce tremante.
:<<Non succederà niente a Giuseppe.
Lui è preparato.
Abbiamo fatto le ricerche insieme.>> disse Ciro, rassicurandola.
:<<Ciro, scusa.
Sono una stupida, mi fido sempre della gente sbagliata.>> disse gettandosi tra le sue braccia, in lacrime.
:<<Amore mio.
Anch'io sono stato un vero bastardo.
Non sai quanto vorrei tornare indietro e cancellare tutte le cose brutte che ti ho fatto patire.>> disse Ciro, con gli occhi lucidi.
:<<Promettimi che appena, finiamo questa latitanza.
Incontrerai uno psicologo.
Ti prego, ti farà bene.>> disse Alice, accarezzandogli una guancia.
:<<Mi aiuterai tu?>> chiese Ciro, come un bambino.
:<<Certo, io sono l'angelo che ti salverà.>> disse Alice, dandogli un tenero bacio a fior di labbra.

Dopo, uscirono mano nella mano, dalla stanza e lei fece la conoscenza della famiglia di Ciro.
:<<Io sono zia Rita.
Mi ricordo di te, eri bella come un angelo al tuo matrimonio.
Io sono vedova, mio marito è morto per salvare me e i miei figli.
Da quel giorno mi dedico ad aiutare chi è in difficoltà.
Sono un'infermiera ma in periodi complicati...>> disse la donna, dolcemente davanti ad una tazza di caffè.
:<<Si occupa di aiutare le donne che fuggono dalle guerre o sono in latitanza.
Insomma diamo una mano.>> disse Giada, dolcemente.
:<<Noi vogliamo fare le infermiere.
Studiamo per diventarlo.>> disse Jessica loquace.
Alice, si intristì e Ciro lo notò.
:<<Anche io, studiavo per diventare un'infermiera.>> disse Alice, triste.
Le donne si guardarono mortificate.
:<<Alice studiava ma Olga può diventarlo.>> disse Ciro, serio.
Alice, fece un piccolo sorriso.
:<<Che vuoi dire amore mi?>>
:<<Che sarai un'infermiera, to giur ngopp a Dio.>> disse Ciro, serio.
:<<State al sicuro qui Alì.
Non ti preoccupare di niente.>> disse Fernando, sorridendo.

Trascorsero la giornata a conoscersi e a fare stupidi giochi da tavola.

Un mese dopo.

I bambini, avevano compiuto un mese.
Erano in cucina, addormentati nella navicella.
Ciro, continuava a delinquere anche in Albania.
Alice, era sempre più brava nel ruolo di madre e Rita, era la versione albanese di Debora, accudiva i pargoletti, mentre lei studiava per diventare un'infermiera.

Era giunta, sera.
Alice era sempre più consapevole del suo ruolo di donna.
Era sempre più consapevole di essere una Ricci, Ciro le dava coraggio e fiducia in sé stessa.

Era sdraiata a pancia in giù, contemplava i suoi pensieri.
Aveva un braccio sotto la testa, ed era buffa ma bellissima.
Le mancava tutta la gente che aveva lasciato a Napoli.
Non potevano avere contatti, altrimenti avrebbero rischiato di essere intercettati dalla polizia.

𝑳𝒂 𝒗𝒐𝒄𝒆 𝒅𝒆𝒍 𝒔𝒊𝒍𝒆𝒏𝒛𝒊𝒐.// 𝑪𝒊𝒓𝒐 𝑹𝒊𝒄𝒄𝒊. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora