Il gladiatore

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Il gladiatore aspettava di entrare nell'arena dell'Anfiteatro Flavio. Da tempo non ascoltava la plebe latrante, erano come belve assetate di sangue, e quella puzza di ferro mischiata a quella della terra gli avevano fatto dimenticare di essere umano da troppo tempo. 
In quel momento ritornava ai giorni in cui nel silenzio dell'alba andava a caccia, l'unico suono era il vento tra gli alberi e lo scalpitio dei suoi passi sulla terra.

Il cancello si spalancò, il gladiatore guardò con disincanto il suo sogno svanire lasciando Roma come unica realtà. Avanzò nell'arena e fiero davanti all'imperatore: «Ave, Caesar, morituri te salutant!».

 Avanzò nell'arena e fiero davanti all'imperatore: «Ave, Caesar, morituri te salutant!»

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