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Spinge la porta, investita dalla frescura e dalla penombra della chiesa, le ci vuole qualche secondo per abituarsi. Cammina lungo la navata, il tintinnio della cavigliera a ogni passo rimbomba nel silenzio. Si ferma davanti alla statua del Santo pensando che per la sua gente è solo un simulacro, una statua pagana, per lei non è più così. Si inginocchia, congiunge le mani, alza gli occhi verdi e il bel viso incorniciato dai rossi e ricci capelli verso la statua. Cerca dentro di sé le parole giuste, prega: «Il mio popolo sta morendo di peste. Ti prego, salvaci!»