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Clizia sente il gelo del prato sulla pelle, le gambe e le braccia sono quasi del tutto imprigionate dall'erba; le lacrime copiose bagnano le guance ceree. Si ripete che è sua la colpa se ora Apollo non la degna più di uno sguardo. Lui è incapace di amare una sola donna, lei si illudeva d'essere l'unica. Ora vuole solo morire così come aveva provocato la morte della rivale. Improvvisamente sente un sussurro: «Clizia, vuoi veramente diventare un girasole? Stare ad ammirare quello lì per l'eternità?» «Eris, lasciami morire in pace.» Sospira rispondendole con un moto di stizza. «Se fossi in te, sarei molto arrabbiata.» Continua imperterrita la dea. Clizia socchiude gli occhi, le lacrime sono diventate come il rivolo di un torrente. Pensa: "Che vuole Eris? Farmi un dispetto disturbando il momento di meraviglioso dolore che sto provando?" Imperterrita guarda il sole. "La mia è una giusta punizione ed è così bello questo sentimento che provo. Mi piace ricordare i suoi baci, le sue carezze e le sue parole e quasi consolatorio crogiolarmi nella disperazione!" La dea della discordia le siede accanto, la ninfa inclina leggermente la testa per quanto può, guardandola con disapprovazione. Poi torna a guardare il sole e con tono rassegnato. «Eris, tu sei sempre arrabbiata!» Eris melliflua. Vale la pena morire per un belloccio? Che sarà anche un dio, ma è un traditore!» Clizia si sente scossa da quelle parole e pensa: "Quanto amo la vita, mi sto punendo per il suo errore, ma Apollo ha mai pensato a quanto mi ha fatto soffrire? No, lui ha pensato solo a se stesso!" A fatica si mette seduta sul prato. «Sai che ti dico? Hai ragione!»
Apollo cerca Clizia nel prato, ma al suo posto vi è un girasole nato dalle sue lacrime: è il simbolo della sua devozione. Apollo sente un vuoto nel cuore. Raccoglie il fiore, ne sente il profumo per poi lanciarlo nel prato. Ora è consapevole che la ninfa che lo ha amato è ritornata a vivere felice. Clizia ha consumato la sua vendetta dimenticandolo. «Per Afrodite!» Eris le aveva suggerito di distruggergli la lira, le poesie e fargli dispetti vari, ma lei gli vuole ancora un po' di bene e non gli avrebbe mai fatto del male.
Apollo guarda spesso i girasoli e pensa alla devozione di un amore perduto.
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