- Pulcinella!... Pulcinella!... Il cuoco lo chiamò a gran voce. - Dove sarà quello scansafatiche? Pulcinella rispose con la voce di gallinaccio. - Eccomi! Sono pronti gli spaghetti? - Ho bisogno che tu vada da Scaturchio a comprare chiacchiere e sanguinaccio! - Come mai? Non mi affidate mai compiti importanti. Il cuoco lo guardò severo. - Stasera il marchese Caracciolo avrà ospiti che vengono dal nord. - Ma davvero? E chi sono? - Il dottor Balanzone e messere Pantalone. Ci sarà un grande banchetto e sono tutti occupati nei preparativi. Muoviti e non fare guai! Pulcinella si diresse verso Spaccanapoli, il popolo era intento nei preparativi del Carnevale; poi i successivi quaranta giorni sarebbero stati di astinenza e penitenza. Arrivò da Scaturchio. Il profumino delle chiacchiere e del sanguinaccio riempivano l'aria. Durante la strada del ritorno incontrò uno scugnizzo che tirò la veste bianca di Pulcinella. - Che cosa hai nella sacca? - Chiacchiere e sanguinaccio! Vuoi provare? Lo scugnizzo annuì e una chiacchiera dopo l'altra accompagnato dal sanguinaccio, mangiarono tutto. Il cuoco aspettava impaziente. - Allora? Dove sono i dolci? - Una tragedia! Sono stato attaccato da briganti affamati! - Strano... non ti hanno picchiato? - No, per fortuna! - Allora provvedo subito! Pulcinella non si lamentò pensando al bambino che aveva reso felice.
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