Cinquantadue

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[Katherine's Pov]

Un forte boato mi fa svegliare di colpo in un sussulto. La stanza di Wendy è immersa nel buio, così faccio diventare le mie iridi rosse per vedere senza luce, mi metto seduta, ma non vedo nulla.

Ancora lo stesso boato che mi fa sussultare, ma capisco anche cosa sia: il rombo di un tuono.

Abbasso lo sguardo in parte a me e vedo Wendy dormire profondamente, facendomi chiedere come faccia a non sentire il temporale che si sta abbattendo di fuori.

Mi alzo, cercando di fare piano, soprattutto quando appoggio i miei piedi sul parquet, cercando di non farlo scricchiolare.

Mi metto in piedi e vado alla finestra, sedendomi sul balconcino interno e guardando di fuori il diluvio allucinante che sta venendo giù, per non parlare del vento piega le fronde degli alberi.

L'essere in casa, al caldo e magari sotto le coperte, mentre fuori diluvia, mi ha sempre dato una sensazione di tranquillità e relax come poche altre cose, infatti anche adesso mi sento completamente rilassata.

Se non fosse per i tuoni che mi fanno sussultare, starei ancora meglio.

Guardo il cielo e vedo i lampi che lo illuminano per pochissimo tempo, facendo lo stesso anche con la camera di Wendy.

Sposto la testa verso l'orologio e uso le mie iridi da vampiro per guardare l'ora, vedendo le lancette che segnano quasi le 11 di sera e subito dopo sento spuntarmi i canini, segno che devo nutrirmi.

Non volendo svegliare Wendy per una cosa così banale, mi alzo e in punta di piedi esco dalla sua camera, aprendo e chiudendo la porta molto lentamente.

Svolto a sinistra verso le scale e le scendo, con le calze che almeno attutiscono il rumore dei miei passi.

Arrivo in salotto, non vedendo nessuno, il che mi porta a pensare che Ulrich e Dayane abbiano già cenato e che stiano dormendo.

Guardo lungo le pareti e vedo l'interruttore della luce, così lo premo e spengo le mie iridi rosse.

È bello che anche il mondo sovrannaturale si stia adattando alla modernità di quello umano.

Ricordo che da bambina, per fare luce, dovevo girare con una lampada ad olio ed erano quelle l'unica fonte di luce, poi con il tempo siamo passati alla corrente. La Moonlight usa l'energia idroelettrica e così fanno moltissime altre città e villaggi, come penso anche questo.

Gli scienziati vampiri hanno scoperto una grandissima serie di tunnel sotterranei in cui passa molta acqua, forse costruiti secoli fa o addirittura millenni durante le guerre per tenere al sicuro chi non poteva combattere e con il tempo alcuni si sono riempiti d'acqua.

Comunque, tornando a me, mi dirigo verso la cucina, sperando che Ulrich e Dayane, dato che mi considerano una di famiglia, si siano aggiornati e abbiano preso una scorta di sacche di sangue.

Prima di aprire il frigo, vedo sul piano cucina un pezzo di carta, così lo guardo e leggo un messaggio di Dayane che dice a me e Wendy che è riuscita nell'impresa di far avanzare qualcosa ad Ulrich dalla cena, che ce l'ha messa nel forno e che basta solo scaldarla.

Ammetto che rimango ancora sorpresa nel vederla occuparsi di me come se fosse mia madre. È sempre così gentile con me e anche disponibile per qualsiasi cosa.

Tutto il contrario della mia vera madre.

Nel biglietto, inoltre, lascia scritto per me che, se mi venisse una fame particolare, troverò quello che mi serve nel minifrigo in fondo a sinistra.

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