Caffè

118 5 2
                                    

Nat POV

Come ogni mattina mi ero svegliata presto per andare a correre. All'inizio andavo con Steve, ma anche se non mi piace ammetterlo non riuscivo a stargli dietro quindi ho iniziato a seguire un nuovo percorso.

Era perfetto. Con Steve andavamo nel solito parco vicino all'Avengers tower, ma ho trovato questo sentiero poco più lontano. É isolato e nascosto in modo che i paparazzi non possano fare foto non volute ed è frequentato da poche persone.

Erano tutti molto amichevoli e in poco tempo ci siamo conosciuti bene. C'erano Lydia e suo marito Chris che andavano a cercare i funghi, Mark che faceva jogging, Hanna che si allenava per la maratona e una strana ragazza.

Sembrava sui 20 anni, ma non era come gli atri. Era misteriosa. Non parlava mai con nessuno e non si sapeva niente di lei, neanche il suo nome.

Così quella mattina mi decisi ad andare a parlarle.

La osservavo da qualche mattina e potevo dire con certezza che si fermava alle panchine a metà percorso per riprendersi e bere dalla fontanella.

«Hey» le dissi. Lo so, è banale come approccio ma funzionò quindi non dubitate di me diffidenti.

«Hey» mi rispose incerta.

«Scusa se ti interrompo. So che non sei molto socievole, ma qui ci conosciamo tutti e beh ci stavamo chiedendo chi fosse la nuova ragazza»

«Ah, non credevo che le persone a New York fossero interessate agli altri. Stupidi stereotipi. Scusa. Comunque io sono Reyna, piacere» mi rispose con un sorriso.

Io di solito sono la prima a dubitare delle nuove persone, ma non riuscivo a trovare niente i sospetto in questa ragazza. E poi ha 20 anni. Che male potrà mai fare. «Tranquilla, di solito è così, ma in questo sentiero non so perché siamo più simpatici. Io sono Natasha. Hai voglia di continuare insieme?»

«Certo, perché no? Però ti avverto che sono veloce» mi disse sfidandomi.

Lo so che ho i miei anni e non dovrei cedere così alle provocazioni ma dai, era così invitante che mi sono lasciata trasportare «Lo vedremo. Quanto scommetti che arrivo fino alla fine del sentiero e torno qui prima di te?»

«Facciamo un caffè» mi tese la mano e io la presi. «Bella stretta ragazza»

«Grazie» ci mettemmo in posizione «Pronti, partenza, via!»

Non scherzava. Ci sa davvero fare. Ma io sono la Vedova nera. Non mi faccio battere così velocemente. Così andai più veloce che potevo e la battei di qualche secondo.

Ci fermammo entrambe con il fiatone. Fortuna che c'erano della panchine.

Quando ripresi fiato chiesi con un sorriso da ebete «Allora, a quando il caffè?»

«Anche subito, ma domani voglio la rivincita. Alla fine ero svantaggiata. Ho corso fino a qui da Manhattan prima di sfidarti. Non perderò la prossima volta»

«Come? Hai corso fino qui da Manhattan? Sei brava. Potresti fare strada, sai?» risposi stupita.

Lei rise imbarazzata «Se lo dici tu. Comunque dicevo sul serio. Ha tempo adesso per quel caffè?»

«Oh si certo. Tanto sarei dovuta tornare a casa a prenderne uno da sola»

E così andammo al bar più vicino e ci sedemmo in un tavolino all'esterno.

«Buongiorno signorine. Cosa posso portarvi?» ci chiese un cameriere anziano (Come facevo a non mettere un cameo del vecchio Stan anche se è mancato ed è una fan fiction?).

L'amica di Nat (HOO x Avengers crossover)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora