***CORRETTO***
Canzoni capitolo
•All of me- John Legend
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HARRY's POV
Non capisco cosa gli succede, all'improvviso si è come bloccata e ha iniziato ad impallidire.
Cos'ha?
«Ehm, io... Cioè, non.. Saprei..»
Si sta arrampicando sui vetri e non capisco davvero che le prende fino a quando un pensiero, o meglio un sogno della sera prima mi annebbia la mente
«Ti prego non toccarmi, lasciami.»
Sentivo la voce di Mel disperata e urlava, io ero nella mia camera e i miei piedi non si muovevano, io volevo davvero aiutarla.
«Vediamo se Styles impara a non avere sempre ciò che vuole»
La voce dell'uomo risuonava chiara e mi era anche riconoscibile, ma non riuscivo a capire chi fosse l'uomo che voleva farmela pagare, ma che allo stesso tempo usava il mio punto più debole. La donna più importante della mia vita.
«Ti prego smettila.»
Continuava ad urlare ma non mi muovevo. Cazzo, perché? Io volevo essere il suo eroe. Ma i miei piedi erano diventati radici, non si decidevano ad aiutarmi.
Così cercavo di urlare e finalmente ci ero riuscito.«Harry!! Harry, aiutami ti prego»
Subito dopo mi ero svegliato zuppo mentre mi agitavo nel letto.
Ora lei mi guarda preoccupata perché probabilmente ho assunto una faccia da uno che ha appena visto un fantasma.«Harry, ti senti bene?»
In realtà? No. Per niente. Ho paura. Se le succedesse qualcosa? Dopo che è successo già tanto a lei, dio fa che non le succeda niente.
«Ho bisogno solo di un po' d'acqua»
Devo prendere aria, solo che è lei la mia aria.
«Oh, allora prendi la mia bottiglia»
Mi passa una bottiglia presa dal comodino vicino al suo letto e mentre avvicino le mie labbra all'apertura della sua bottiglia penso a quando lei ci ha appoggiato le sue morbide.
Dopo aver bevuto, gliela passo e lei la riappoggia dov'era prima e non posso fare a meno di pensare che quando berrà la prossima volta lei poggerà le labbra dove le ho poggiate io. Dio, sembro ossessionato.Forse lo sono.
«Mel, dimmi cosa intendeva mio fratello quando mi ha detto quella frase»
Lei preoccupata, ma mai quanto me, nasconde il viso tra le sue piccole mani, ma io le tiro via per imporla a guardarmi negli occhi.
Noto che le lacrime stanno combattendo per non uscire mentre fissa i miei occhi e io i suoi. Sono bellissimi, non sono i soliti occhi azzurri o verdi che hanno le "belle" ragazze, i suoi sono molto scuri, ma quello scuro di cui vuoi scoprire cosa si cela al suo interno, sono di un marrone davvero scuro che a seconda dell'umore cambiano, adesso sono molto scuri a causa della voglia di piangere e della tristezza, da quando l'ho cacciata sono sempre così, senza emozioni, vuoti e prosciugati.
Odio me stesso solo per questo. Ricordo il giorno in cui abbiamo ricambiato entrambi il bacio ed io le ho fatto il succhiotto ancora presente; i suoi occhi erano castano chiaro, sembravano quasi ramati con delle sfumature di rosso e dorato. Erano spettacolari, ma per colpa mia ora sono neri, scuri e pieni di preoccupazione.«Ti prego, dimmi cosa ti tortura, voglio essere il tuo diario segreto, ciò di cui ti puoi fidare.»
Quando le prendo le mani, si libera subito
«Come posso fidarmi di te, se quando inizio a fidarmi mi dai una pugnalata alle spalle?»
Ora sta piangendo, ma come posso biasimarla?! Ha ragione su tutto. Ha ragione a piangere, ne ha tutte le ragioni di questo mondo dopo tutto. E ha anche ragione che quando inizia a fidarsi di me le do una ragione in più per non farlo.
«Scusami. Mi devi perdonare. Io sono stronzo, lo faccio perché non so trattare bene una persona, allora cerco di allontanarla»
I suoi occhi non prendono vita, questa cosa non mi piace affatto. Lei ha bisogno di una vita reale.
«Ti prego Harry, dimmi che rimarrai nonostante l'errore che sono»
Lei un errore? Io rimarrò? O meglio saprò rimanere? Io che cosa provo per la ragazza che mi sta dando la sua fiducia in cambio di rimanere?
Io, non so rispondere«Mel, tu sei così giusta, non sei un errore. Guarda me e poi te. Tu sei la persona più forte su questa terra. Io non sono altro che un coglione. Mia mamma non voleva nemmeno nascessi.»
Non pensavo di rivelare mai a nessuno che mia mamma non mi voleva, ma glielo dovevo. In fondo lei mi ha detto molte cose.
«Tua mamma non ti voleva tenere?»
Scuoto la testa e lei mi prende il viso tra le sue mani minuscole
«Se lei non ti avesse tenuto, probabilmente sarei venuta io a cercarti in cielo»
Appena pronuncia queste parole, il mio cuore esce dalla mia gabbia toracica ed entra nel corpo di Melany, facendomi capire che ora batterà solo grazie a lei.
Non mi chiede nient'altro, mi meraviglio di ciò, solitamente le ragazze fanno tante domande sulle tue cose private mentre lei no, perché a lei basta sapere che ormai il mio cuore appartiene definitivamente a lei.
«Mi racconterai tu quando vorrai che ti prende ma ora ho bisogno di una cosa sola»
Mi incuriosisce e quindi non posso fare a meno di chiederle di cosa si tratta
«Dimmi e sarà fatta»
Lei mi guarda e vedo che finalmente i suoi occhi stanno diventando sempre più chiari
«Baciami e basta. Fanculo gli errori e il mondo intero. Fanculo persino noi. Ma fallo e basta»
Io non aspettavo altro quindi senza aggiungere altro mi avvicino al letto e mentre si alza le afferro il bacino in modo da farlo combaciare perfettamente con il mio e prima di baciarla le passo la lingua sul labbro inferiore e sento che mi sto indurendo sentendo i brividi che emana grazie al mio tocco, è così vulnerabile.
Finalmente metto fine alla tortura e avvicino le mie labbra alle sue intensificando sempre di più il bacio aggiungendoci anche la lingua in seguito.
Questo non é un bacio normale, questo è un bacio bisognoso.Io la amo.
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Ehiiiii, avrete notato che la canzone del capitolo è una?! Ovvio. Beh è una perché mi sembra la canzone adatta per questo capitolo, perché Harry ha ammesso a se stesso che la ama. Ora Melany deve ammetterlo e poi tutti e due dovranno ammetterselo facendolo sapere ad entrambi, ma non sarà facile.
Spero che vi sia piaciuto e fatemi sapere la vostra parte preferita nei commenti eh. E votate. Vi adoro e grazie per le 3k visualizzazioni.
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AFTER STORM. {h.s} #Wattys2017
Teen Fiction[NON TERMINATA DA ANNI] Più guardavo il vuoto e più mi accorgevo quanto in fondo mi appartenesse d'altro canto. Mi ricordava quanto fossi vuota, senza lui. Quanto io avessi bisogno di lui, ma non c'era. Ma lui mi aveva promesso che ci saremmo sempre...