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La cena prosegue fortunatamente cambiando discorso, finiamo di cenare e con calma facciamo cenno alla cameriera di portarci il conto.
Paghiamo e ci dirigiamo all'uscita per dirigerci verso le rispettive macchine.
<< metto un attimo il navigatore>>
<< si tranquillo fai pure, anche perché io la strada non me la ricordo sono anni che non vado a giocare>>
<< spero non averti messa in imbarazzo prima con i miei amici?! >>
<< no tranquillo, mi ha fatto piacere sentire quelle parole per quanto io sia diffidente come hai detto te voglio credere che sia vero tutto ciò che hai detto >>
<< certo che lo penso davvero, io non sono un tipo romantico sappilo, ma è vero ti trovo una ragazza carina e sopratutto buona>>
<< come fai a dire che sono buona?!>>
<< te lo si legge negli occhi, nei gesti sei solo fragile secondo me e hai paura...>>
<< non ho paura... te l'ho detto sono solo diffidente>>
<< sarà...>>
Mi guarda con il suo sorriso e i suoi occhi color nocciola e gli sorrido anche io...<< guarda la strada per favore, non mi guardare troppo che dopo ti distrai>>
<< tranquilla sono un pilota nato>>
<< uhm farò finta di crederci>>
Arriviamo finalmente a Cella e gli altri sono arrivati prima di noi qualche minuto prima, scendiamo e ci dirigiamo dentro, noleggiamo le scarpe e quando arriva il mio momento di dire il numero, cerco di dirlo il più sottovoce possibile perché mi vergono di dire che porto il 35 e soprattutto per paura che la commessa mi dica " mi spiace quel numero non l'abbiamo" ma con mia piacevole sorpresa accanto a me c'è anche Maria che essendo piccolina come me chiede lo stesso numero e con più coraggio chiedo altrettanto lo stesso numero.
Ci dirigiamo verso la pista assegnataci e incominciamo la partita, Francesco e Maria sono nettamente delle schiappe e gli ultimi tiri ce li giochiamo io e Gennaro ma lui sembra un giocatore professionista non ne sbaglia una e anche l'ultimo punto va a lui.
Finiamo la partita e i due ragazzi decidono di andare a prendere qualcosa da bere per noi ragazze che abbiamo deciso di metterci a sedere in un tavolino vicino la pista.
Maria mi incomincia a parlare di quando ha conosciuto Gennaro di come non si siano mai staccati dopo essersi conosciuti, di come lei sia andata a vivere praticamente subito da lui e se anche se dentro di me penso sia una cosa tutta affrettata, capisco di come ne sia davvero innamorata e anche lui, non si stacca mai da lei come se volesse sempre proteggerla e capisco che a me tutto questo è sempre mancato e non ho mai avuto nessuno che mi facesse da scudo dal mondo.
Giro lo sguardo su Francesco che è vicino a Gennaro e per un secondo nella mia testa  affiora il pensiero che avrei voluto che si fosse messo accanto a me e mi mettesse la sua mano attorno al mio collo come a cena.

Ti ho baciato con gli occhi un milione di volteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora