Sono innamorata?

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Quando quella mattina aprii gli occhi rimasi disorientata nel trovarmi in una stanza diversa dalla mia: notai subito che le pareti fossero di un altro colore e che i miei quadri appesi non fossero al loro posto. Rimasi a guardarmi attorno stranita per un tempo indefinito ma, non appena realizzai dove fossi, e soprattutto perché fossi lì, il mio cuore perse qualche battito.

Cominciai ad agitarmi ed in un attimo tutti i pensieri che avevo rimandato mi piombarono addosso con scarsa delicatezza, non sapevo nemmeno che ore fossero e se quindi fossi in ritardo per l'autobus o addirittura per il lavoro. Feci per alzarmi in fretta e furia ma qualcosa me lo impedì: Harold, ancora addormentato, mi stava cingendo la vita con un braccio. Solo in quel momento mi resi conto che fossimo ancora nudi dalla sera precedente: quello che credetti fosse stato solo un sogno, nella realtà, era accaduto davvero.

D'un tratto i ricordi della sera precedente si materializzarono nella mia mente tanto che le mie guance si imporporarono di un rosso acceso al pensiero del corpo di Harold sul mio.

Ero talmente confusa da non riuscire nemmeno ad interpretare i miei stessi pensieri: provavo come una scarica di adrenalina e felicità, ma allo stesso tempo, probabilmente la parte più razionale, mi faceva sentire colpevole. Colpevole per essermi concessa all'ufficiale dopo aver criticato chiunque avesse fatto una cosa del genere prima di me, colpevole per aver tradito la fiducia di mia madre, colpevole, colpevole, colpevole.

Ma la mia ansia salì a dismisura non appena Harold si risvegliò e riaprì gli occhi con una lentezza estenuante, insomma, non sapevo nemmeno come avrei dovuto comportarmi con lui dopo tutto quello che c'era stato tra noi. Ero ancora nuda nel suo letto dopotutto, aveva davvero così senso fare l'indifferente?

«Buongiorno».
La sua voce roca mi fece sussultare, e per me fu inevitabile il rimando a quando la notte prima aveva assunto lo stesso tono in preda al piacere. Il suo sguardo ancora assonnato scese presto dal mio viso per posarsi sul mio corpo ancora nudo che d'istinto coprii con il lenzuolo. Una risata sommessa mi fece sentire ancora più infantile.

«Non devi vergognarti di me, sai, ho già visto tutto quello che potevo vedere». Il tono scherzoso di Harold mi fece tranquillizzare parecchio, anche se mi sentivo comunque terribilmente in imbarazzo.
«Harold!»Lo redarguii con un piccolo schiaffetto giocoso sul braccio che non fece altro che regalagli l'ennesimo sorriso sincero.
«Su girati! Devo prepararmi, sono in ritardo per il lavoro e-»

L'ufficiale che mi guardava con uno sguardo divertito mi zittì posando inaspettatamente le sue labbra sulle mie. Quel gesto inaspettato mi fece tornare a provare quelle dannate farfalle nello stomaco: temevo che mi avrebbe cacciato via dalla stanza o, addirittura, che fosse tornato a darmi del lei facendo finta che tutto ciò che era successo tra noi non fosse mai accaduto, ma invece mi trovavo lì, ancora nel suo letto con le labbra posate sulle sue a sperare di non dovermici più separare.

Posò le sue mani ai lati del mio viso e se al principio il bacio partì timidamente, in pochi attimi diventò sempre più coinvolgente: le nostre lingue si scontravano tra loro con decisone, come se si conoscessero da tempo. Avvolsi le mie mani nei capelli biondi di Harold diminuendo ancor di più le distanze tra noi fino a che, ansimante, Harold si staccò da me:
«Se non ci alziamo ora temo che non lo faremo più».
«E io temo che tu abbia ragione» Dissi sorridente prendendo di nuovo contatto con la realtà dei fatti. L'ufficiale però si limitava a fissarmi con i suoi occhi color ghiaccio senza accennare a scansarsi dal mio corpo.
«Ufficiale Schmidt, il dovere la chiama!» Lo richiamai facendolo destare dai suoi pensieri. Probabilmente faticava a realizzare quello che fosse successo tra noi proprio come me.

Di rimando mi rivolse uno dei sorrisi più sinceri che gli avessi mai visto fare, e mi diede un ultimo bacio a stampo prima di alzarsi e permettermi di fare lo stesso.

Boundless love - Amore senza confiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora