Boundless love - Amore senza confini

La casa in campagna

«Infatti non dovrai star vestita in questi giorni, principessa»

Strabuzzai gli occhi per la provocazione sfrontata di Harold, diventai improvvisamente rossa in volto tanto che l'ufficiale mi rivolse un sorriso malizioso. «Avevi pensato a tutto nei dettagli, eh ufficiale?» chiesi fingendomi indispettita incrociando le braccia al petto.

«Dammi la tua camicia, avanti!» chiesi poi alzandomi e cercando di afferrarla, ma Harold me lo impedì. «Harold!» sbraitai alzandomi sulle punte per cercare di raggiungere il pezzo di stoffa che l'uomo aveva in mano. Lui si limitava a ridere sguaiatamente e ad alzare il braccio sempre più in alto per rendermi le cose ancor più difficili.
«Va bene, va bene, te la presto. Ma ad una condizione» Harold cedette e smise di farmi esasperare. «Quale sarebbe questa condizione?» chiesi incrociando le braccia. Ma lui non rispose, mi regalò uno dei suoi soliti sguardi intensi che mi fece provare un forte senso di calore espandersi nel mio stomaco. Dopodiché si avvicinò al mio corpo e cominciò a sbottonare la mia divisa ad una lentezza estenuante. Cominciai quindi ad essere sempre più scoperta davanti ai suoi occhi, partendo dal petto, per poi giungere al seno, ed infine ai fianchi: la divisa scivolò via dal mio corpo fino a che tutto ciò che mi copriva fu il reggiseno e la gonna. Ma il lavoro di Harold non era ultimato, si inginocchiò davanti ai miei occhi, e continuò a sbottonare ciò che rimaneva della divisa. A quel punto la mia eccitazione aveva raggiunto il culmine, volevo Harold, lo volevo con tutta me stessa. Lui si rialzò ed io feci per avvicinarmi alle sue labbra, ma ciò che ottenni fu un piccolo bacio a stampo poiché l'ufficiale prese la sua camicia e me la infilò con estrema agilità. Mi stava forse rivestendo?

Probabilmente lui si accorse del broncio che assunsi senza nemmeno accorgermene perché mi avvolse il volto tra le sue mani fresche e mi diede un altro bacio. «Andiamo a dormire, principessa. Avremo tutto il tempo per fare l'amore domani». Tornai rossa in volto nell'udire queste parole, eppure non aveva tutti i torti... ero terribilmente stanca. Annuii a malavoglia e lui mi regalò l'ennesimo bacio a stampo prima di spingermi delicatamente sul letto dove mi abbandonai tra le sue braccia.

«Buonanotte principessa»
«Buonanotte Harold»

Persi i sensi ed entrai immediatamente in un sonno profondo.

*  *  *  *  *  *

Un rumore assordante ed improvviso mi risvegliò. Mi ci volle qualche attimo per riprendere pienamente conoscenza e rendermi conto di dove fossi, ma soprattutto, con chi fossi. Una volta che ritrovai la cognizione, il mio cuore cominciò a battere all'impazzata per l'emozione: mi aspettavano due giorni interi con l'ufficiale, solo io e lui e nessun altro. Mi alzai ma mi resi presto conto che Harold non fosse al mio fianco, tuttavia non mi preoccupai più di molto dato che il rumore proveniente dal piano inferiore mi fece presagire che si fosse svegliato prima di me e fosse sceso per preparare la colazione.

Non seppi esattamente che ore fossero, eppure avvicinandomi alla finestra capii che fosse abbastanza tardi in quanto il sole splendeva in cielo proprio sulle nostre teste. Aprii le inferiate e mi sporsi leggermente in avanti per bearmi della leggera brezza di metà settembre, che fortunatamente, il sole rendeva più che sopportabile. Per non parlare della graziosa parte di cortile che riuscii ad intravedere, ricca di ornamenti, panche di legno e fiori. Mi persi ad immaginare come sarebbe stato bello vivere in quel posto ed organizzare ogni sera una festa diversa per lo spazio immenso di cui la casa disponeva.

Dopo aver curiosato un po' nella stanza, era decisamente arrivato il momento di raggiungere il mio ufficiale, decisi quindi di scendere le scale e cercare la cucina, nella quale poco dopo lo trovai di spalle ai fornelli, intento a cucinare qualcosa.