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Il mercato rionale di Monteverde è un'istituzione sacra per i residenti dello stesso e dei quartieri limitrofi.

Apre all'alba ogni giorno esclusa la domenica e accompagna le vite di chi lo abita e di chi vi si rifugia alla ricerca di quel particolare profumo e sapore che sa di non poter trovare in una qualunque catena di supermercati priva di animo e di storia secolare.


E nel dedalo di banchi e saracinesche si intersecano le storie di tanti giovani aiutanti.


Suo nonno ad esempio.

Ariosto Balestra.

Un nome pretenzioso come pochi ereditato a sua volta dal padre ma che di aristocratico mantiene ancora soltanto la villa nella zona nord della capitale.


Simone, Jacopo e sua moglie Virginia gli fanno compagnia ogni mattina ad alzare le imposte di quell'angolo dei salumi.

La sveglia lo coglie ogni volta alle 5 in punto e non esistono santi che tengano quando suo padre e sua madre li tirano giù dalle brandine in camera loro e con una buona dose di biscotti e latte e nesquik li spediscono ad imparare il mestiere.

"Ma papà perché non posso venire con te a scuola per imparare un mestiere?"

E suo padre a quelle parole risponde sempre a Jacopo con la stessa frase, che a forza di ripetersi ormai era divenuta una canzone imparata a memoria.

" Perché non mi è concesso portarvi con me ed in fondo sono più contento così, a stare al mercato per tanti anni ho imparato più sul genere umano che in tanti anni universitari di studi filosofici."


E Simone di fatti non porge mai la domanda, aspetta che sia il gemello a farlo, lui dal canto suo è contento così, sì perché al mercato da un mese a questa parte si è fatto una nuova amichetta, Chicca.

La zia di Chicca lavora al banco del pesce e la ragazzina di fatti emana sempre un forte odore salmastro ma che a Simone piace tantissimo, le dice sempre che lei è la sua amica sirena e lei se lo abbraccia stretto e gli regala di nascosto una bustina di anelli di totano quando può.

"Questi li devi fa frigge da tu madre Simò, fidate so na leccornia!"

Hanno 8 anni Simone e Chicca.





Simone e Jacopo sanno ben poco del taglio degli affettati e degli insaccati ma di pettegolezzi ne sanno abbastanza da tappezzare ogni spazio del mercato.

Le clienti si confidano giornalmente con nonna Virginia e loro per non cedere alla noia di giornate sempre identiche si appassionano insieme a lei degli amori nati proprio tra una cassetta di sedano e una di pomodori e degli altrettanti tradimenti sbocciati dietro un recipiente di vino bianco e una confezione di ciambelline all'anice.



È proprio in uno di quegli episodi che i gemelli sentono per la prima volta il nome di Anita e quello di suo figlio, Manuel.




"Virginia te dico che è popo così! La pora stella è stata accannata dal compagno quando la creatura era ancora un fagottino in fasce e da quel momento s'è dovuta rimbocca le maniche tutta da sola. Er piccoletto se lo porta appresso da sempre, me ricordo come lo allattava pure mentre serviva al banco dell'ortofrutta dall'artra parte der mercato. Mo quel birbantello è cresciuto popo bene, o dovresti vede come batte cassa!"



Sua nonna come sempre sorrise a Tiziana, una cliente abituale e le diede appuntamento al giorno dopo.


"Sentito Simò? Se potemo pure fa un amichetto maschio tanto pe cambia, basta sempre co sta Chicca!"

Mercato rionale S. Giovanni di DioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora