L'uniforme che indossava gli fasciava perfettamente la vita, i capelli biondi pettinati per bene e le lentiggini sul suo volto che lo rendevano ancora più bello. Felix aveva uno zaino in spalla ed era davanti al cancello della scuola in cui sarebbe stato temporaneamente uno studente.
Pensava avrebbe iniziato il suo lavoro tra un paio di giorni, invece Dio lo spedì subito sulla Terra in un misero appartamento con poche cose che colui che gli aveva assegnato quel compito riteneva essenziali ma che invece a Felix servivano poco e la maggior parte erano solo robe di scuola. L'angelo avrebbe fatto la spesa più tardi con i soldi necessari che gli aveva gentilmente prestato Dio.
Sarebbe rimasto là giù fino la conclusione della sua missione -- se così si poteva chiamare -- a gironzolare per le strade della capitale della Corea del Sud. Doveva fare del suo meglio per aiutare quel povero ragazzo e per non deludere Dio. Nessuno l'avrebbe mai ostacolato dal salvare quell'anima dal suicidio e dal vivere una morte peggiore una volta all'Inferno.
Con fare autoritario varcò l'entrata del cancello camminando lungo il marciapiede che portava alle scalinate della scuola fino al portone d'ingresso vetrato. Nel suo cammino notò tanti studenti in piccoli gruppi o semplicemente in coppia a parlare tra di loro mentre anche loro si dirigevano verso l'entrata scolastica pronti e per nulla pronti ad affrontare quelle ore di scuola. Felix non avrebbe mai pensato alla possibilità di rivivere tutto questo un'ultima volta ma allo stesso tempo l'idea di tornare a scuola non lo eccitava per niente.
Sfilò dalla tasca del pantalone scuro l'iPhone che gli aveva momentaneamente consegnato Dio per la missione. Lo accese controllando per l'ennesima volta il volto della persona che desiderava togliersi la vita. I capelli castani e gli occhi del medesimo colore, le guance paffute che ricordavano quelle di uno scoiattolo e la percentuale rischio suicidio collocata sotto l'immagine del viso di Han Jisung vennero memorizzati nella sua mente. Felix avrebbe setacciato l'intera scuola pur di beccare quel ragazzo con la percentuale al sessanta percento.
Già di prima mattina.
Ripose il telefono in tasca quando entrò nell'edificio. Non aveva fatto nemmeno un passo e già si sentiva smarrito in mezzo a tutta quella gente che percorreva i corridoi verso le loro aule. La prima cosa che doveva fare era quella di trovare la segreteria per sapere in quale classe fosse stato messo e poi trovare l'aula dove avrebbe passato le prime due ore di quella giornata. Fortunatamente non ci mise nemmeno così tanto a trovare la segreteria e oltrepassare la porta di essa scovando al suo interno due figure.
Una donna dai capelli grigi se ne stava seduta dietro una scrivania dove sopra di essa si ritrovavano sparsi alcuni fascicoli mentre davanti ai suoi occhi stava in piedi la postura alta di un ragazzo dai capelli lunghi quasi fino alle spalle e corvini. Era girato di schiena secondo la visuale di Felix, quindi il volto gli era impossibile anche solo dargli un'occhiata. E meno male che la segretaria si accorse subito della sua presenza, sennò sarebbe rimasto imbambolato davanti l'ingresso della porta per qualche altro secondo.
"Oh, tu dovresti essere l'altro nuovo arrivato?" Parlò con quel tono irritante che Felix tanto odiava ma a cui non badò particolarmente perché concentrato su altro.Aveva per caso detto 'l'altro nuovo arrivato'? Che fosse una coincidenza quella, per caso?
E quando quelle parole uscirono dalla bocca della donna, il ragazzo corvino si voltò verso Felix. Gli si mozzò il fiato.
Mai vista tanta bellezza come quella nei suoi anni di vita e nei suoi anni di morte. Poteva esistere qualcuno di così tanto affascinante sulla Terra? Beh, adesso ne aveva la risposta. Quei occhi color pece lo esaminarono per bene, a partire dall'alto verso il basso nel mentre che schiudeva le sue labbra per inumidirle con la lingua. L'angelo deglutì istantaneamente portando lo sguardo altrove non riuscendo a guardare quello sconosciuto.
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❝ IL FIGLIO DI LUCIFERO ❞
FanfictionLoro hanno sempre raccontato la loro versione dei fatti, ci hanno rimpiazzati, strappato i vestiti, maledetti, cacciati, tolto le nostre ali, tolto la nostra libertà. Hanno fatto vivere nella menzogna i nostri simili spacciando il male per il bene e...