Capitolo 15

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«Sai, per molti psicologi fare l'amore è biologicamente uno dei passi più naturali per la vita umana; tuttavia non credevo che agli angeli potesse compromettere qualche facoltà mentale» commentai, tamburellando il mento con l'indice.

Inclinò il viso nella mia direzione, alzando un angolo della bocca con espressione divertita. «Evie, così mi potrei offendere. È tanto assurda la mia richiesta?»

Gli occhi blu collisero con i miei, mentre mi teneva ancora abbracciata a sé nel suo letto.

Mille brividi danzarono lungo la mia schiena, mentre una sensazione calda e viva si faceva largo nel mio stomaco. Voleva che diventassi sua moglie.

«Raffaele, io non saprei davvero come poterti rispondere. Non penso sia corretto sposarsi dopo che lo stavi per fare con un'altra: il matrimonio è un giuramento e per gli angeli è ancora più importante.»

Le mie parole avevano un senso, ma mi sentivo terribilmente stupida mentre le pronunciavo. La verità era un'altra: ero già stata sposata in passato e dopo aver compiuto il gran passo, Adamo si era rivelato per ciò che era e avevo condotto una vita romanticamente infelice.

«Non volevo metterti fretta in alcun modo, la mia proposta è a interim: non dobbiamo sposarci subito, ma voglio che tu sia la mia fidanzata. Non ho alcun ripensamento e non desidero guardarmi indietro, so cosa voglio e voglio te incondizionatamente.»

«Raffaele...»

«Non occorre che tu mi dia una risposta immediata o definitiva. Pensaci quanto più vuoi e io sarò qua, mi hai aspettato a lungo mia temptrix. Ora è il mio turno.»

Si sottrasse al mio sguardo, girandosi a schiena in giù, voltando il viso di lato e fissando il soffitto.

Mi sdraiai sul suo petto, appoggiando la guancia sul suo pettorale e ascoltai silenziosamente i battiti cardiaci per qualche istante. Serrai le labbra e sentii il peso del mio cuore farsi sempre più opprimente: avevo ferito i sentimenti dell'arcangelo più buono del mondo e mi sentivo orribile.

«Capisco il tuo punto di vista, Raffaele. Solo che la notte scorsa è stato un grande passo per noi ed è stato meraviglioso, però abbiamo appena lasciato andare due importanti persone della nostra vita: Adam e Abigail. La mia relazione non è stata delle migliori, per non parlare di quella della Eva originale: era un disastro unico» mormorai, dando sfogo a ciò che provassi e alla pressione alla quale ero sottoposta.

Lui si alzò dal letto, scostandosi da me e si iniziò a vestire.

Una fitta fredda come il ghiaccio trapassò il mio petto e avvertii gli occhi diventare lucidi. Mi misi subito seduta sul letto; non avrei mai voluto offenderlo a tal punto, non dopo quello che avevamo trascorso.

«Raffaele, io non volevo rimangiarmi la parola. So che ti ho detto che volevo passare la mia eternità con te, ma sposarsi è un cambiamento che io in passato ho già fatto e non è finita bene. Per quanto Eva abbia amato Adamo e i suoi figli, il matrimonio non è stato per nulla facile. Io sono una persona diversa dal mio stato originale, ma sapere cosa abbia passato mi spaventa da morire.» Strofinai i polpastrelli vicino agli angoli degli occhi, cercando di non farmi travolgere dalle emozioni e dai tristi ricordi del passato.

Sospirai e tentai di mantenere un'espressione indifferente, ma la tristezza mi stava logorando internamente. Non volevo perderlo così. Non potevo piangere però, altrimenti lo avrei messo in difficoltà e non sarebbe più stato così trasparente con me.

Lui ancora a torso nudo si voltò, si inginocchiò di fronte a me e posò una mano sul mio viso.

«Evie, non mi hai minimamente deluso. Ieri notte non è stato solo spettacolare, per me ha rappresentato l'emblema dell'amore e l'apice della mia gioia angelica» era così sicuro di se stesso che infuse in me tutta la sua dolcezza «so perfettamente cosa tu abbia passato e non mi sarei mai aspettato che tu non avessi paura o dubbi. Adamo prima e Adam ora ha osato tradirti e farti del male, la tua nuova natura di angelo e il tempo ti aiuteranno a guarire da queste lesioni traumatiche, ma anche io ti sosterrò in ogni modo.»

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