44. Scegliere o scegliersi?

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La mattina dopo quando si svegliò era un po' frastornato. Ma a parte il mal di testa e la sensazione di poter addormentarsi persino in piedi si rese conto che non stava così male considerata la nottata appena trascorsa. E poi girò distrattamente lo sguardo, rendendosi conto che erano solo le dieci. Bhe "solo" relativamente perché le dieci erano un orario più che dignitoso a cui svegliarsi considerato che quando andava ancora a scuola si alzava alle sette... ma per un ragazzo che si svegliava a mezzogiorno e andava a letto alle undici... bhe un sonno di "sole" sette ore era decisamente infattibile.

Tuttavia ebbe poco tempo per pensare alle sue discutibili abitudini del sonno perché realizzò successivamente che accanto a lui, tra le lenzuola sfatte e le coperte ormai a terra mancava qualcosa... qualcosa di davvero essenziale... ma dove cavolo era Theo?

L'avrebbe ucciso, ormai era certo di questo, lo avrebbe ucciso a mani nude, possibilmente facendolo soffrire prima. Dopotutto la lista dei motivi più che validi per cui farlo si era allungata a dismisura negli ultimi giorni quindi probabilmente non sarebbe stato nemmeno così eticamente sbagliato o discutibile fare almeno un tentativo.

Riassumendo solo le ultime dodici ore Theo gli aveva mentito spudoratamente, portandosi per oltre una settimana allo sfinimento fisico ed emotivo a sua insaputa, dopodiché era rimasto a terra nel corridoio gelido per almeno quattro ore, fregandosene della sua salute già piuttosto compromessa dal fatto che quasi 20 LITRI del suo sangue invece che essere nelle sue vene, dove avrebbero dovuto stare, erano in sacche di plastica alla clinica veterinaria. Infine, nonostante la notte prima non riuscisse nemmeno a fingere di stare bene talmente era esausto, aveva ovviamente deciso di andare comunque al lavoro quella mattina. E Liam sperava solo quello perché se dopo la discussione della notte prima si era anche solo avvicinato a Deaton lo avrebbe davvero ucciso senza il minimo rimorso.

Ma poi il suo "molto arrabbiato" monologo mentale fu interrotto da una cruciale realizzazione. Liam infatti si rese conto di una cosa fondamentale... non c'era silenzio. Non come al solito almeno, quando si svegliava da solo. E concentrandosi solo sul suo udito si rese anche conto del perché: la TV era accesa... che Theo l'avesse dimenticata? Che poi come era possibile? Insomma perché avrebbe dovuto accenderla di mattina? Non aveva alcun senso... a meno che...

Si alzò in fretta, fin troppo entusiasta, con l'intento di andare in salotto a verificare la sua teoria ma fu ostacolato dalla temperatura del pavimento, che lo costrinse a cercare almeno dei calzini per evitare che i suoi piedi si congelassero camminandoci sopra. Tuttavia superato con successo quel piccolo inconveniente riuscì finalmente a raggiungere la meta originale, trovando effettivamente la tv accesa su una serie che non ricordava di aver mai visto. E poi girando intorno al divano bianco vide Theo, sotto la solita coperta rossa che sembrava mezzo addormentato mentre guardava una serie di cui probabilmente aveva perso il segno episodi prima.

Ed era uno dei rari momenti in cui la chimera sembrava così tenera. Certo aveva ancora un aspetto decisamente malato però rispetto a tutti i giorni precedenti la sua espressione di costante ma nascosta agonia era stata sostituita da una tranquilla e serena, quasi riposata. I capelli solitamente impeccabili, scompigliati dal sonno, ricadevano disordinatamente un po' ovunque e indossava la felpa più grande che gli avesse mai visto addosso, tanto che le maniche superavano decisamente la lunghezza delle sue braccia, coprendogli interamente le mani. Inoltre, nonostante tutte le finestre fossero sigillate, cosa decisamente insolita perché normalmente Theo, indipendentemente dalla stagione o dalla temperatura esterna aveva caldo, ora era rannicchiato sul divano come se dovesse occupare meno spazio possibile anche se Liam, capì dopo, che probabilmente aveva solo freddo.

«Ciao chimera assassina» sussurrò solo, sedendosi sul bordo del divano accanto a lui e accarezzandogli i capelli biondi «come stai?» gli chiese poi, mentre Theo faceva praticamente le fusa perché si, ormai Liam era certo che anche i lupi potessero fare le fusa... o per lo meno le chimere.

NIGHTMARES || THIAMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora