Dopo aver finito il suo giro di consegne abituale, Andrea si mise in sella alla sua moto, pronto per tornare a casa. Ancora aveva in mente i messaggi che Daniele gli aveva inviato la sera prima.
[SUE.ALTEZZE]: non so come la prenderai...
[SUE.ALTEZZE]: ma io questo week end sono a TorinoNon voleva crederci. Aveva preso addirittura un biglietto del treno, era ancora in stato di shock. Non avrebbe mai pensato che sarebbe potuto succedere quando avevano iniziato a parlare. Non sapeva come uscirne e Raffa non era lì per aiutarlo. "E mo come cazzo faccio?" si ripeteva da tutto il giorno. Non gli aveva ancora risposto.
Sulla strada di casa sentì vibrare il suo telefono dalla tasca dei jeans. "Vabbè, rispondo dopo" si disse.
Parcheggiò la moto al suo solito posto, di fronte al vialetto. C'era anche una macchina che non aveva mai visto prima. "Strano, e mo' chi è?" pensò.Scese dalla sella della moto, si tolse il casco e si avviò verso il portone di casa. Estrasse il telefono dalla tasca e lesse i messaggi. Provenivano da Daniele.
[SUE.ALTEZZE]: perché non mi rispondi?
[SUE.ALTEZZE]: non vuoi che venga?"Ma che cazzo te dico Danie'... che cazzo faccio mo'" disse tra sé e sé. Entrò in casa, con lo sguardo fisso sul cellulare, sospirando.
Sentì un flebile "Oh!" provenire dal salotto. Staccò gli occhi del cellulare per posarli proprio sul mittente di quei messaggi, seduto sul divano con quell'affare di vetro in mano.
"Ma porc..." pensò, confuso.
"Ma che ci fai qua?" Chiese.
Daniele, con un tono molto innervosito, disse "Niente, stiamo montando il video con tuo fratello."
Andrea, ancora stranito dall'improvvisa amicizia tra i due rispose semplicemente "Ah... ok - notò l'espressione scazzata di Daniele, aveva paura fosse per la situazione con il suo account - tutto bene?" chiese poi, avendo un po' paura della risposta.
"Sì, mi devo solo un attimo calmare - disse. Andrea sbiancò - sennò vado di sopra e ammazzo Vittorio." Concluse poi Daniele.
Andrea tirò un sospiro di sollievo, sorridendo. Almeno non ce l'aveva con lui... cioè, con il suo alter ego. "Vuoi un telo di plastica?" Domandò poi sarcasticamente. Lo fece ridere e questo lo rincuorava.
"Vabbè un po' da fuma' ce l'hai?" Chiese Daniele. Era un pochino più calmo di prima.
Andrea annuì e abbassò lo sguardo, evitando quello dell'altro ragazzo come una tredicenne innamorata. Andarono nel seminterrato, dove Andrea dormì la notte prima, dopo la litigata con Marco. Si sentiva ancora un po' una merda ma doveva sapere... Carola non gli piaceva molto. Tirò fuori uno spinello già rollato pronto per essere fumato da uno dei cassetti misteriosi del mobile di fronte al divano-letto e lo passò a Daniele, che se lo portò alla bocca.
Fece per salire sul muretto vicino alla piccola finestra spalancata. Almeno non si sarebbe sentito l'odore di erba. Aiutò Daniele a salire con lui, dandogli la mano. Era così calda e morbida, piacevole al contatto con la sua... quel contatto, però, sfumò dopo pochi secondi.
Daniele estrasse dalla tasca dei suoi jeans l'accendino e accese il joint. Fece un tiro e poi chiese ad Andrea: "Vuoi?"
"Se la fumo poi non me la paghi."
"No bro, dai... già devo rida' un botto de soldi a Vitto per un treno e non so come fa'."
"Che paraculo..." pensò Andrea sorridendo. Accettò la canna e fece qualche tiro. Non poteva resistere a quegli occhi blu. In più si sentiva in colpa per tutto quanto, in particolar modo per i soldi che gli aveva fatto sprecare per il biglietto del treno.
STAI LEGGENDO
Amen. // Andrea x Daniele
Hayran Kurgu"Vabbè un po' da fuma' ce l'hai?" -Attenzione, contiene spoiler fino alla quarta puntata di Prisma- V.M. 18