CAPITOLO II

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~ LA FESTA DI COMPLEANNO ~

I ragazzi si trovavano nel cortile della scuola.
- Mio fratello tornerà a casa per qualche giorno. È incredibile il fatto che abbia già dato la maggior parte degli esami...mi chiedo come faccia.- Annunciò Sehun.
A Rose cominciò a battere forte il cuore.
Era innamorata di Suho dalle elementari, dal giorno in cui le aveva dato ripetizioni di matematica.
- Quando arriva?- Chiese impaziente, per poi ricomporsi in fretta.
- Questo giovedì. Ripartirà la domenica.
Mancavano solo due giorni.
- Stavamo pensando di organizzargli una festa. Dato che sabato sarà il suo compleanno, vorremmo invitare i suoi amici del liceo. Insomma i nostri genitori vogliono fare le cose in grande. Naturalmente anche voi siete tutti invitati.
Rose non faceva che pensare a quella festa, e quando Sehun chiese se lei e i suoi amici volevano cenare da lui quel venerdì, il suo cuore era ricolmo di gioia. La sola vista di quegli occhi scuri, il suo sorriso rassicurante e poter ascoltare la sua voce pacata e tranquilla, la rendeva felice. Qualche volta si erano scambiati qualche messaggio, ma niente di che, per cui voleva fare colpo su di lui il giorno del suo compleanno. Voleva dimostrargli che non era solo una ragazzina, voleva essere bella per lui, cosicché l'avrebbe guardata con occhi diversi e magari le avrebbe persino confidato che era cotto di lei, e che non sapeva come dirglielo.
- Hey! Terra chiama Rose!- Jessica le sventolò una mano davanti agli occhi.
La campanella avvisava gli studenti che le lezioni per quella giornata erano finite e preannunciava l'inizio del week end.
- Sono così emozionata. Ma anche così nervosa!- Confidò Rose.
- Rose, non devi andare a sposarti. È solo una festa di compleanno!- La canzonò Jessica.
- Lo so...è solo che...
- Tu vuoi fare colpo, lo so. Ho capito.
L'amica abbassò la testa sconsolata.
- Hey, stupidina. Ci sono io. Stasera dormi da me e ci prepariamo insieme. Ti aiuto io. E poi tu sei già bellissima, devi solo credere in te stessa!- Le sollevò il mento, costringendola a guardarla negli occhi.
- Se solo fossi un po' come te...
- Nessuno è come me, baby. Ma questo non vuol dire che tu non sei speciale. Coraggio, alza le chiappette e andiamo alla fermata dell'autobus che se no lo perdiamo e sai quanto odio andare a piedi!
Rose rise rincuorata, mentre Jessica la trascinava letteralmente fuori per la manica della divisa.

                                   ~

- Sono super arrabbiata!- Jessica entrò come un razzo nella sua stanza.
Rose era seduta sul suo letto, con le coperte viola di ciniglia. Tutto l'ambiente ricordava le tipiche camere dei film americani dei primi anni 2000. Così glamour, così pacchiane, con lo specchio della toletta a forma di stella, illuminato tutt'intorno da lampadine a luce bianca.
Entrambe indossavano la stessa tuta. Rose in color turchese e Jessica in color ciclamino.
- Che ti prende, Jess?- Le chiese l'amica.
- È Donghae.- Rispose Jessica con il telefono tra le mani, prendendo posto accanto a lei.
- Il ragazzo che hai conosciuto a Los Angeles l'estate scorsa?
- Chi altri, se no?
- Ti ha dato buca?
- Mi aveva promesso che ci saremmo sentiti questa sera! Che razza di fidanzato sei se non mantieni le promesse!- Piagnucolò Jessica.
- Coraggio Jess. Sai cosa ne penso di questa storia e soprattutto di lui!- La consolò Rose.
- Lui è perfetto per me e io sono perfetta per lui! Siamo come Barbie e Ken. Siamo belli entrambi, popolari entrambi...ricchi entrambi...insomma dovremmo sposarci e fare due figli!
- Perché proprio due?- Rise Rose.
- Perché così facciamo un maschio e una femmina, no?!
- Non puoi decidere tu il sesso dei bambini!
- Ridi pure. Ma quando succederà, mi darai ragione! Anche se...sembra che in questa cosa ci credo solo io...
Rose le mise un braccio sulla spalla.
- Qualunque cosa ci riservi il futuro, dobbiamo imparare ad essere felici...e ad amare noi stessi.
A Jessica, quelle parole colpirono. Nonostante si mostrasse sempre sicura di sé ed impeccabile, in realtà non aveva molta stima di sé stessa. Cercava di colmare quel vuoto con la bellezza, perché se hai un aspetto gradevole, la gente ti riserva un trattatamento migliore. I bei ragazzi vogliono le belle ragazze. Ma non sempre i bei ragazzi hanno dei sentimenti altrettanto nobili. Ma Jessica non riusciva a comprenderlo. Non era stupida, come molti dicevano di lei alle sue spalle: una finta bionda con il fisico da idol, sempre circondata da ragazzi che le facevano la corte. Rose la conosceva. Non era per niente superficiale e se chiunque le avesse chiesto un aiuto, si sarebbe buttata a capofitto, senza pensarci due volte.
- Mi dai un abbraccio?- Chiese la ragazza alla sua migliore amica con gli occhi da cucciolo.
- E me lo chiedi?
- Okay, basta piagnucolare. Dobbiamo pensare alla serata di domani. Cosa vorresti indossare? Qualcosa di rosso? Per buon auspicio.- Disse Jessica asciugandosi le lacrime e saltando giù dal letto per dirigersi verso l'armadio.
- Non lo so...non è un po' troppo?
- Ragazze, è tardi! Spegnete le luci e andate a dormire!- Le intimò la padrona di casa.

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