l'oscurità

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-"forza, che cosa stai aspettando?" Megan le fece segno di alzarsi con sorriso compiaciuto stampato in volto, -" Emm.. si sto andando" disse Angelica cercando di sembrare il più calma possibile, aveva la fronte impregnata di sudore e sentiva un dolore piacevole alla bocca dello stomaco, si alzò dalla postazione e si diresse al tavolo di Gabriel, camminava lentamente, troppo lentamente e le mani non smettevano di tremarle "che diavolo mi sta succedendo?" pensò lei, di solito non era da lei comportarsi così con un ragazzo ma la bellezza di Gabriel la metteva in soggezione. -"Ciao Angelica" lei alzò la mano a mò di saluto -" C...ciao" Gabriel la guardò dritta negli occhi e le fece segno di sedersi sorridendole amichevolmente, lei obbedì -" Allora come ti stai trovando qui?" Angelica non riuscì a tenere il suo sguardo e abbassò il volto continuando a torturarsi le dita sotto il tavolo -" molto bene" parlò lei forse troppo convinta -" la scuola è molto carina" -"ne sono felice" disse sorridendole, si sentì avvampare e quel dolore alla bocca dello stomaco non sembrava volersene andare, poi il suo occhio cadde su una cartellina poggiata accuratamente sul tavolo, Gabriel se ne accorse -"oh si giusto" prese il fogli in mano e li porse ad Angelica -" prima mi sono scordato di darti queste, ti serviranno per le lezioni e il materiale necessario" l'entusiasmo cessò di colpo,forse la delusione più grossa della sua vita, aveva creduto che l'avesse chiamata perchè voleva stare un po' con lei, " ma dai svegliati, come potrai mai interessare ad uno così? guardati, ci sono mille ragazze molto più belle di te qua dentro e lui non si mai degnato di guardarle figurati a te" lei sospirò e prese la cartella -"oh si grazie" nonostante tutto però a lei Gabriel piaceva e sapere che sicuramente tra di loro non poteva accadere niente le faceva un po' di tristezza " neanche lo conosci Angelica come fa a piacerti? smettila di fantasticare e apri gli occhi" pensò lei, Gabriel notò la delusione nei suoi occhi e il sorriso svanì i lineamenti si indurirono,come quella mattina -" ora dovrei andare, è stato un piacere vederti Angelica" lei finalmente alzò lo sguardo verso di lui e si perse nella profondità dei suoi occhi inspirò il suo odore fino a quando i polmoni non le gridarono di smettere,cercò di sorridere -"Anche per me" lui la salutò con un gesto della mano e sparì, come se non fosse mai arrivato. Era seduta ancora nel tavolo, giocando con il tappo di una bottiglia d'acqua rigirandolo tra le dita -" allora? cosa ti ha detto?" Megan era apparsa dal nulla e si era seduta accanto ad Angelica -"nulla doveva darmi questa" disse alzando la cartelletta, l'amica sospirò vedendo la delusione di Angelica -"lascia perdere, ci siamo passate un po' tutte tra poco l'intesse sparirà e potrai dedicarti a qualcun'altro... tipo al barista" Megan sogghignò -" non ha smesso di guardarti neanche un minuto" la ragazza si girò di scatto e vide Clarc arrossire e salutarla con una mano, lei ricambiò -"mm.. è un bel ragazzo ma in questo momento non voglio relazioni e poi non me la sono presa tranquilla"disse Angelica che era tornata sorridente come prima, Megan aveva la capacità di farla sorridere in qualsiasi momento anche se sotto sotto la tristezza non era sparita ma non voleva farlo vedere, non era proprio normale una reazione così visto che Gabriel per lei era quasi uno sconosciuto -" mm.. ok forza andiamo le lezioni sono già cominciate".

il resto del tempo passò velocemente, Megan le aveva fatto conoscere una sua amica Cristy, una ragazza esile dai capelli rosso fuoco con occhietti neri e vispi, non frequentava la sua classe era all'ultimo anno, la solita ragazza che amava fare baldoria, forse per questo aveva invitato sia lei che Megan ad una festa nella discoteca per ragazzi più famosa della città. Angelica doveva prima chiedere il permesso a sua madre ma sapeva che avrebbe accettato e che sarebbe stata felice del fatto che sua figlia si fosse integrata così in fretta -"allora se tua mamma è d'accordo chiamami" Megan le passò un foglietto con scritto il suo numero -" ci vediamo domani ragazza nuova" le fece l'occhiolino e le diede un bacio sulla guancia, Angelica arrossì -" a domani". Vide la macchina della madre parcheggiata di fronte alla scuola " grazie al cielo" pensò mentre si dirigeva verso il veicolo -"Tesoro" la madre l'abbracciò affettuosamente " com'è andata? hai già fatto amicizia?" -" si mamma ho conosciuto due ragazze, molto simpatiche" la donna le sorride -" ne sono felice,ragazzi carini?" Angelica sospirò al pensiero di Gabriel -" per ora nessuno" -"mm.. ok a casa approfondiremo il discorso, hai voglia di qualcosa in particolare da mangiare sta sera?" -" pizza?" -" andata".

-"Angelica abbassa il volume" le gridò Ella, sua madre, era chiusa in camera sua con il volume al massimo dello stereo, sdraiata nel letto a fissare il soffitto, le capitava molto spesso di rimanere imbambolata senza pensare a nulla, quasi in trans. Si alzò controvoglia e spense la musica, Ella non aveva fatto altro che chiederle ogni minimo particolare di quella giornata, e dopo tutto quel parlare le era venuto male alla testa, naturalmente aveva acconsentito a mandarla alla festa a patto che tornasse ad un orario accettabile. Aprì la finestra e si sedette sul cornicione accendendosi una sigaretta, di solito non fumava al massimo una alla sera per rilassarsi, appoggiò la testa sulla finestra e si addormentò. -" oh santo cielo Angelica solo tu puoi addormentarti sul cornicione con la finestra aperta" lei aprì gli occhi grazie alle urla della madre -" oddio non mi sono nemmeno accorta" scese e guardò l'ora 00.00 -" non farlo mai più, mi hai fatto prendere un colpo -"scusa ero davvero stanca" Ella sospirò -"vai a letto tesoro è tardi" Angelica sbadigliò e si mise a letto facendosi rimboccare le coperte come quando era bambina -" notte mamma" -" buona notte Angelica".

Si svegliò di soprassalto, la camicia da notte era completamente appiccicata al suo corpo sudato, respirava affannosamente e sentiva un calore pazzesco, " cosa mi sta succedendo" disse Angelica ad alta voce, prese una camicia asciutta dall'armadio a la indossò buttando sulla sedia quella fradicia, aveva fatto un incubo non si ricordava di preciso cosa ma aveva le lacrime agli occhi. Guardò l'ora le 4.00 del mattino, scese in cucina e si preparò una tisana con eucalipto e lavanda, la sua preferita poi stando attenta a non far rumore usci dalla porta e si sedette sulle scale, all'aria aperta, la foresta davanti a lei regalava odore di natura, di notte era davvero inquietante e misteriosa ma era proprio quello che la rendeva così bella e affascinante. Sorseggiava la tisana bollente a piccoli sorsi finalmente rilassandosi dopo quella brutta notte, si era portata una coperta di lana per sicurezza e se la mise sopra le spalle avvertendo un po' di freddo " non posso farlo" pensò lei guardando tutta la natura che la circondava, le era venuta la brillante idea di fare una passeggiata anche se le era stato consigliato di non addentrarsi nella foresta di notte poichè c'erano animali selvatici che si avvicinavano alle case -" ma si cosa potrà mai succedermi" disse alzandosi e camminando verso l'oscurità, si strinse nella coperta e camminò per circa 50 metri, si sentiva osservata e la cosa non le piaceva, aveva paura ma nonostante ciò continuò a camminare facendosi luce con la torcia nel cellulare, poi ad un certo punto inciampò su un ramo secco cadendo rovinosamente, si sbucciò i palmi delle mani ma soprattutto le ginocchia e varie gocce di sangue le colavano dai tagli " sono una cretina" disse lei ironicamente alzandosi e pulendosi le mani sporche di sangue e terriccio sulla camicia da notte bianca "forse è meglio tornare a casa" prese le coperta e cominciò ad aumentare il passo sempre di più sentendosi ancora osservata poi d'un tratto sentì degli ululati provenire da una collinetta in fondo, ora era davvero terrorizzata, corse a più veloce che potè con il cuore che le batteva a mille, arrivò sul pianerottolo di casa e chiuse la porta sbattendole dietro di lei. Respirava affannosamente e si maledì da sola, corse in bagno e si disinfettò le ferite coprendole poi con vari cerotti, si guardò allo specchio e vide il terrore nei suoi occhi, ma anche la stanchezza, salì le scale ed entrò nella sua camera, sbarrò le finestre e chiuse le tende ancora preoccupata poi raggiunse il letto e finalmente si rilassò lasciandosi cullare dalle lenzuola fresche e prima di addormentarsi mugugnò " mai più".

Salve a tutti, chiedo scusa se in questi giorni non ho pubblicato ma non ne ho avuto davvero il tempo, spero che questo nuovo capitolo vi piaccia <3 buona lettura

Protetta dal lupoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora