15. Awake.

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La vita in paese era ricominciata come se niente fosse, erano già passate due settimane.
I danni erano stati quasi del tutto riparati e le nostre perdite erano state piante e celebrate come la nostra tradizione imponeva.

Io però non ero per niente serena, sentivo la responsabilità di quello che era successo sulle spalle.

Mi poggiai allo schienale della sedia bevendo l'ennesima tazza di caffè, la caffeina però non mascherava abbastanza l'odore asettico dell'ospedale.

Buttai nel cestino il contenitore ormai vuoto prima di entrare della stanza.

Una volta chiusa la porta alle spalle mi avvicinai al letto sorridendo leggermente

"Stanno tutti bene adesso, manchi solo tu" dissi prendendogli la mano tra le mie.

Sapevo che non avrei avuto risposta però parlargli mi aiutava molto.

I dottori mi avevano detto che si sarebbe svegliato, le ferite esterne erano già guarite completamente doveva solo riprendersi internamente.

Andare lì mi aiutava ma al contempo mi spezzava il cuore.

Mi sedetti sulla sedia alla sua sinistra senza mai staccare gli occhi da lui, sorrisi di nuovo

"Alex, devi aprire gli occhi" iniziai "Abbiamo così tante cose da fare ancora, soprattutto ora che la guerra è finita." strinsi ancora di più la sua mano.

"Ti sembrerà strano ma ho bisogno che torni a chiamarmi lupetta, anche se lo odio" risi leggermente "E poi senza di te niente ha senso adesso, io sono a pezzi" continuavo ad accarezzargli la mano con la mia

"Non riesco ad andare avanti così, ho paura di non essere abbastanza forte." una lacrima rigò il mio viso, ero davvero molto stressata

"Sono terrorizzata da quello che mi sta succedendo, sta cambiando tutto e non so più come comportarmi. Ho bisogno d'aiuto Alex, ho bisogno di te."

Sospirai senza muovere gli occhi dal suo viso, aveva un'espressione così serena che per un attimo mi fece sentire più tranquilla.

"Sai..." incastrai le mie dita alle sue "...mi ero già immaginata tutto, specialmente come sarebbe stato dopo la guerra: ci saremmo sposati un giorno e avremmo avuto dei figli, sarebbe stato difficile far coincidere tutto ma noi ce l'avremmo fatta. E saremo stati davvero felici."

Mi morsi il labbro inferiore trattenendo le lacrime il più possibile.

"Voglio che torni per realizzare i miei sogni, sembrerò egoista ma non mi interessa, perché noi due insieme riusciremo a fare qualsiasi cosa." la mia voce rotta faceva eco tra quelle quattro mura quindi decisi di alzarmi cercando di uscire dalla stanza prima di scoppiare in un pianto isterico.

"Kara.." mi bloccai sulla porta, avevo già la maniglia in mano.

Mi girai e quando lo vidi con gli occhi aperti mi portai le mani al viso. Le lacrime caddero lungo le guance e non lo impedii neanche.

"Alex.." mi avvicinai a passo lento mentre lui seguiva ogni mio movimento, era ancora un po' stordito ma mi sorrise

"Ciao lupetta" risi mentre le lacrime continuavamo a bagnarmi la maglietta, così le asciugai e tornai a sedere

"Non devi piangere, non rischiavo di morire" scossi la testa ancora molto emozionata

"Lo so, ma è stata dura affrontare tutto sapendoti disteso in questo letto privo di sensi.." sorrise ancora, lessi un po' di compassione nel suo sguardo.

Allungò una mano catturando la mia e la strinse forte

"Adesso sono qui e sono sveglio. Non me ne andrò mai più, promesso." sorrise ancora e questa volta ricambiai

The White Wolf.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora