Episodio Uno

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Lorenzo proprio non capiva che fretta avessero i negozianti. Non aspettavano nemmeno che Halloween fosse effettivamente trascorso. Già la sera del primo Novembre, tornando a casa con i genitori dalla cena a casa dei nonni, aveva visto le strade della città sfoggiare le prime luci festive del Natale. Alcune vetrine erano semplicemente state private di zucchette, pipistrelli e ragnatele. Altre, invece, già erano adornate di cascate di luci. Quando passarono, con l'auto di famiglia, davanti al supermercato dietro casa, scoprì addirittura che i gestori stavano, a quell'ora!, davanti all'ingresso del locale, intenti a montare luminarie e decorazioni natalizie.

A Lorenzo, ormai lo sappiamo bene, Halloween piaceva più di ogni festa. Forse perché durava troppo poco. Anche l'attesa era di breve durata. Zucchette e gatti stregati erano apparsi sulle vetrine dei negozietti vicino casa solo una decina di giorni prima del 31 ottobre. Solo sua madre aveva deciso di anticipare, iniziando ad addobbare casa già all'inizio del mese, mescolando, in verità, temi autunnali con l'ambientazione più tipicamente horror della festa. Insomma, nemmeno il tempo di immergersi nell'aria autunnale, frizzantina, dolce, speziata, che già doveva dire addio ad Halloween e attendere un intero altro anno. L'attesa di Natale, invece, durava anche troppo, sicché il prolungamento delle feste gli appariva persino stucchevole. Il cioccolato, i biscotti allo zenzero, che iniziava a trangugiare già i primi di Dicembre, finivano per stancarlo; a tale sensazione si univa poi il tedio per gli interminabili pranzi e cenoni in famiglia, solo l'attesa per i regali riusciva a tenere alto il suo umore.

A nove anni, tuttavia, Lorenzo restava pur sempre un bambino. E a quale bambino andava stretta l'aria di festa? Quale bambino sarebbe stato in grado di dire "no, basta", davanti all'ennesimo dolcetto, all'ennesimo cioccolato scartato di nascosto, all'ennesimo regalo da parte dei parenti?

Sicché non stupitevi se alla prima domenica dell'Avvento Lorenzo era già insopportabilmente impaziente di immergersi nelle feste, ansioso di aprire la prima casella del calendario e svelare il goloso dolciume selezionato con amore dalla sua mamma.

Halloween ormai era passato e il piccolo aveva negli occhi solo il velluto rosso delle calze piene di dolciumi appese sopra alla TV, nella parete attrezzata del salone, una per ogni membro della famiglia – anche se, va da sé, l'intero contenuto delle tre calze sarebbe finito nel suo pancino. Peccato che quella sana ingordigia, che non l'aveva tenuto lontano dalla scottante teglia di biscotti confezionati per Halloween – scottante come il suo culetto, dopo la punizione della mamma –, avrebbe portato il piccolo Lorenzo a tentare un'altra ardita impresa e, perdonerete lo spoiler, di rosso velluto si sarebbe vestito il suo sedere denudato e percosso dal cucchiaio di legno, ad opera della mamma.

* * *

A metà Novembre, si respirava dappertutto aria di festa. A scuola le maestre avevano iniziato a parlare di Natale, ricorrendo a tutto l'armamentario artistico e artigianale per confezionare disegni, regali, oggettini natalizi. Fiocchi rossi di velluto, nastri, nuvole di bambagia e pini stilizzati erano apparsi un po' dappertutto, sulle porte delle aule, agli angoli della lavagna, tra i corridoi. Anche la città era in piena atmosfera festante e pure la sottile patina di ghiaccio che ricopriva l'auto di papà, la mattina presto, a Lorenzo sembrava un'anticipazione giocosa delle feste invernali e della tanto attesa nevicata – diversamente la pensava il papà, semicongelato, infastidito già di prima mattina, intento a sbrinare il vetro dell'auto, impaziente di partire, lasciare il figlioletto a scuola e poi lasciarsi accogliere dal tepore dell'ufficio, insieme a un bicchiere di caldo benché disgustoso caffè della macchinetta. Quanto a sua madre, messa alle strette dalla fretta dei negozianti, non s'era affatto attardata e aveva già cominciato ad addobbare casa, partendo dalle vetrofanie natalizie. Del resto, a Natale mancava più di un mese, perché spararsi tutte le cartucce in un'unica volta? Meglio invece procede per piccoli passi, riempiendo il piccolo appartamento di addobbi di ogni tipo poco per volta, dagli sticker per le finestre al vischio finto, dalle candele profumate alle scocche rosse, passando per renne, piccoli babbi natale, orsetti polari e persino una collezione di soldatini schiaccianoci, in legno dipinto a mano.

Velluto rosso (SV#2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora