"Avevo capito che a quelli della lega interessasse il mio quirk, ma cosa vorrà mai All For One in persona da me?" Pensò (T/n) mentre camminava in un corridoio dietro al celestino e al dottore.
Riuscì a creare nella sua mente un'infinità di scenari possibili, uno meno veritiero dell'altro e in quello che le sembrò un secondo, avevano oltrepassato un'altra porta entrando nell'ennesima stanza piena di tubi e strani contenitori.
"È un piacere conoscerti, (T/c) (T/n)." Questa frase risvegliò la ragazza dai suoi pensieri e si girò nella direzione da cui era arrivata quella frase.
Vide un uomo seduto su una sedia: era vestito in modo elegante com giacca e cravatta e sul volto portava una maschera collegata a diversi tubi connessi a loro volta con degli strani macchinari.
"Sembra così innocuo, eppure cos'è quest'orrenda sensazione che mi fa tremare le gambe?" Pensò per qualche secondo continuando a fissare la figura.
"Allora, vediamo un po'..." Disse l'uomo per poi cliccare un pulsante su una tastiera al suo fianco.
Su uno dei tanti monitor alle sue spalle comparve una sorta di scheda che riportava i dati della ragazza che rimase sorpresa, per non dire spaventata.
"Quirk: cell moltiplication. Ti permette di moltiplicare lo stesso tipo di cellule che almeno due delle tue dita stanno toccando, dico bene?" Chiese l'uomo leggendo i dati.
"E in caso contrario, il sovraccarico di cellule ha il sopravvento sull'individuo giusto?" Continuò lui iniziando ad annotare le nuove informazioni sulla scheda.
"E dimmi un po', perché non c'è alcuna informazione su questa tua abilità?" Chiese poi. La ragazza, dopo una breve riflessione, su decise a rispondere.
"Secondo lei due esperti nella medicina come i miei genitori renderebbero pubblica un'informazione come questa? Direbbero apertamente che la figlia è capace di uccidere nel caso in cui non riuscisse a controllare il proprio quirk? Rovinerebbe la loro carriera." Disse lei.
L'uomo annuì prima di riprendere a parlare.
"Come hai scoperto questa particolarità del tuo potere?"
"Stavo cercando di curare un coniglio trovato in giardino, ero piccola e ho sbagliato."
"Com'è possibile che neanche nei registri della UA non ci sia nulla su questo particolare?"
"I soldi comprano qualsiasi cosa, i miei genitori hanno fatto modificare le informazioni sul mio Quirk."
"Tsk, e questi sarebbero gli Hero..." Disse il celestino, disgustato.
"Capisco, un'ultima domanda. Quanto tempo ci hai messo prima di imparare a controllare il tuo quirk?"
"I miei genitori mi hanno allenato dal momento in cui ho sviluppato il mio quirk, ma ci ho messo degli anni prima di capirne bene il funzionamento." Rispose lei.
L'uomo si girò verso il celestino e poi verso il dottore.
"Avevate ragione, non è possibile fare quello che avevo in mente." Disse poi.
"C-che cosa?!" Chiese la ragazza, terrorizzata.
"Beh vedi (T/n), fino a poche ore fa tu eri comunque un Heroine, non dimenticarlo. Non possiamo fidarci ciecamente di te ma data l'importanza del tuo quirk avevo pensato che la soluzione poteva essere un Nomu." Disse l'uomo, con un tono di voce tremendamente calmo.
La (C/c) rimase come paralizzata prima di riuscire a capire veramente quello che le era appena stato detto.
Per un attimo sentì una voglia di distruggere tutto quello che la circondava, sensazione che sparì poco dopo.
"Capisco." Rispose, tenendo i suoi occhi puntati sul pavimento davanti a lei.
"Per ora basta così, quando avrò bisogno del tuo Quirk ti farò chiamare. Alla prossima (T/n)." Disse l'uomo, per poi accennare un saluto al celestino che ricambiò.
Giusto qualche minuto dopo i due erano già fuori da quello strano laboratorio ed erano ritornati nel bar del covo.
La ragazza, subito dopo esser uscita dal portale creato da kurogiri, si diresse verso la porta senza proferire parola.
"Buonanotte (T/n)." Si limitò a dire il celestino.
"Buonanotte." Rispose lei per poi dirigersi a passo svelto verso le camere.
Una volta arrivata davanti alla porta della sua stanza però si bloccò.
-Qualche decina di minuti prima-
Dopo aver visto la (C/c) incamminarsi verso il bar, Dabi ritornò nella sua stanza.
Si levò pigramente la maglia e si lasciò cadere sul materasso. Nonostante ci provasse così tanto, non riusciva ad addormentarsi: continuava a pensare a lei.
Continuava a girarsi e rigirarsi nel letto, senza però riuscire a dormire. Cercò di concentrarsi sul silenzio che regnava sovrano nella stanza per non pensare a niente.
Improvvisamente però senti un forte botto provenire dalla sua porta.
"Cazzo...!" Sentì poi.
Silenziosamente si diresse verso la porta, per poi aprirla e ritrovarsi la ragazza davanti, che si massaggiava il naso.
"(T/n), che diamine stai facendo..." Chiese poi sbuffando.
La (C/c) rimase ferma due secondi a fissare il corvino ma subito dopo le si illuminarono gli occhi e spinse Dabi all'interno della sua stanza.
"Tu! Tu lo sapevi, non è vero?!" Bisbigliò/urlò mentre si chiudeva la porta alle spalle.
"Tu sapevi le loro intenzioni, mi hai ingannato! Per te era tutto un gioco, ti servivo solo per il mio quirk non è così?" Disse poi.
Il corvino la guardò con occhi spenti, come sempre.
"Si, hai ragione." Si limitò a rispondere.
(T/n) rimase paralizzata ancora una volta, tentando di digerire quella fredda risposta del ragazzo.
Ma, pochi secondi dopo, eslpose: si lanciò contro il corvino e iniziò a dargli ripetuti pugni sul petto mentre cercava di soffocare delle urla.
"Tu, tu! Mi hai ingannato! Sei un ipocrita! E pensare che... pensare che io... io..." Mugolò, senza terminare la frase.
La frequenza dei suoi colpi diminuiva man nano e dopo circa un minuto, la ragazza stava soltanto piangendo mentre era appoggiata al petto marmoreo del corvino.
A un certo punto Dabi azzardò una mossa, lentamente alzò un braccio e avvolse la (C/c).
"Mi dispiace." Disse poi.
(T/n) non reagì, rimase solo ferma in quella posizione. Aveva smesso di piangere e ora respirava pesantemente.
"È vero chr ti ho portata qui per il tuo quirk, serviva alla lega. Però-" Il corvino si bloccò non appena sentì la cicatrice ruvida della ragazza da sopra la maglia.
Spalancò gli occhi e aprì la bocca ma non uscì nessun suono. Non riusciva a parlare.
"Cos'è? Non trovi una scusa decente? Tranquillo, non serve. Io e te non siamo amici; non lo siamo mai stati quindi non preoccuparti." Disse lei dopo qualche istante di silenzio da parte del corvino.
Allora si staccò dalla sua presa e uscì dalla stanza serva proferire parola.
"Evidentemente mi sono sbagliata." Disse pensando ad una certa persona.
Spazio autrice
Sono in leggero ritardo- questo capitolo doveva essere pubblicato mesi fa ma l'ho abbandonato e mai finito. Mi sono messa il buon proposito di cercare di finire questa storia, soprattutto perché stranamente ho pensato anche ad un finale decente più o meno.
Ora mi metto subito a scrivere il muovo capitolo, sperando di riuscire a pubblicarlo il più possibile! Alla prossima.-Anita-
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Hidden Love {Dabi x Reader}
Fanfiction"Ehi Dabi." Disse la ragazza rigirandosi sotto le morbide e calde coperte. "Mh..." Fece lui, troppo stanco per alzare il capo e rispondere alla (C/c). "Posso raccontarti una storia?" Continuò lei. "È così importante da svegliarmi in piena notte?" Ch...