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POV LUDOVICA

Mi sveglio e fatico a riconoscere il letto in cui mi trovo: è più comodo e più freddo. Non c'è il mio piumone morbidissimo e l'odore è diverso.
Apro gli occhi e mi ritrovo affianco Erika che mi osserva.

"Buongiorno" dice prima di darmi un bacio sulla fronte "ti ho preparato la colazione. Non so di preciso cosa ti piace, ma questa è una spremuta fatta con le arance del frutteto di nonno, e questa è una crepes. Ti ho portato anche della nutella se tu volessi spalmarla all'interno.
Mia madre le fa il triplo più buone, ma anche queste non dovrebbero essere male" continua gentile

"Ah grazie"

Prendo il vassoio e metto un po' di nutella dentro la crepe.

"Non sei di tante parole appena sveglia vero?"

"Non molto, effettivamente " dico un po' in imbarazzo

"Tranquilla, ti lascio dei vestiti puliti così puoi vestirti "

"Oddio ma io sono ancora-"

"Nuda, si esatto. Vestiti ti aspetto in cucina. Mio nonno se n'è andato stamattina verso le 8 per delle commissioni credo che tornerà dopo pranzo. Vuoi restare a pranzo con me?"

"Si mi farebbe molto piacere"

"Perfetto, allora vado a preparare le cose"

Appena esce dalla stanza, inizio a vestirmi guardandomi allo specchio.

Sul seno ci sono alcuni succhiotti e solo a ricordare mi tornano i brividi.

So perfettamente che io ed Erika dobbiamo parlare di questa cosa, però voglio continuare a riempire questa piccola bolla dove io sono solo ludovica e lei solo Erika, due persone che si piacciono e che non fanno male a nessuno.
Da lunedì ognuna di noi dovrà tornare alle proprie vite, per il mio lavoro e per il suo diploma.

Appena finito di vestirmi, mi dirigo in cucina dove trovo Erika indaffarata a mettere l'acqua nella pentola per fare la pasta.

"Erika dovremmo parlare di ieri sera" dico

"Possiamo non farlo?"

"No, dobbiamo farlo, mi dispiace"

Mette l'acqua a bollire e si gira verso di me

"Va bene"

"Ieri è stato bello Erika" ammetto guardandola dritta negli occhi

"Lo so. Ma?"

"Ma non può succedere di nuovo."

"E perché?"

"Perché io sono una professoressa e insegno nella scuola che frequenti, nella tua classe. Tu sei un'alunna che sta frequentando l'ultimo anno e che sta per diplomarsi. Se si venisse a sapere io perderei il lavoro e tu verresti bocciata."

"Lo so questo, hai idea di quante volte io ci abbia pensato?"

"Non lo metto in dubbio, ma vale veramente così tanto la pena questa cosa-"

"Questa cosa è il tuo modo di dire che abbiamo fatto sesso?" Mi interrompe

"Vale VERAMENTE così tanto la pena continuare a fare sesso e rischiare la tua bocciatura e il mio licenziamento?" Le urlo

Abbassa la testa colpevole, quando di colpevole ha poco e niente.

"Hai ragione, scusami"

Si gira di spalle e butta la pasta nell'acqua che bolle

"Non devi scusarti. Abbiamo sbagliato tutte e due"

"Per me non è stato uno sbaglio Ludo, è stata soltanto così tanto bello."

La raggiungo e l'abbraccio da dietro appoggiando la testa sulla sua spalla.

"È stato veramente tanto bello" ripete mentre si gira guardandomi negli occhi

"Posso baciarti?" Mi chiede per la seconda volta in 24 ore

"No Erika, scusami." Dico allontanandomi

"Credo sia meglio che vai adesso" dice

"Si, hai ragione"

Mi dirigo in camera a prendere le mie cose e le metto un po' alla rinfusa dentro la borsa.

Torno in cucina e trovo Erika con gli occhi rossi che mi guarda.

"Ci vediamo Erika"

"Arrivederci prof"

Vado alla porta ed esco, accendo la macchina e trovo il cancello per uscire già aperto, sicuramente lo ha aperto Erika.

So di averla ferita, ma era la cosa giusta da fare. E per quanto desideri continuare questa cosa, so che è meglio per entrambe troncarla sul nascere.

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POV ERIKA

Se n'è andata.

E la cosa che mi fa stare ancora peggio è che la capisco. Capisco le sue ansie e le sue paure su questa cosa. La differenza è che forse per me sarebbe anche valsa la pena rischiare, a quanto pare per lei no.

Ma va bene così. Forse è meglio così.

Scolo la pasta, che ormai è cotta e la condisco con la salsa di pomodoro. Ho messo decisamente troppa pasta, ma sapevo che sarebbe rimasta a mangiare pure Ludovica. Vorrà dire che il resto la mangerà il cane della vicina. Va sempre matto per la pasta al pomodoro.

Inizio a mangiare e mi sento tremendamente sola. Non riesco a non pensare al fatto che sia colpa mia.

So che non è così, ma avrei preferito restare in confidenza con lei piuttosto che rovinare tutto portandomela a letto.

Finisco di mangiare in silenzio e dopo mi metto a studiare.

Ho 2 giorni per studiarmi tutto alla perfezione per il compito di matematica. Devo recuperare l'insufficienza presa subito, e per quanto mi faccia schifo matematica, se studio magari non penso a Ludovica.

3 ore dopo mi chiama sveva e mi dice che è al parchetto con Giacomo e mi chiede se volevo unirmi a loro.

Sinceramente un po' di svago non mi dispiacerebbe però devo studiare, così declino l'invito e mi rimetto a studiare.

"Ei bimba di nonno, che succede?"

"Niente di ché, sto studiando per un compito"

"Quello per cui ti aiutava la professoressa ieri?"

"Si quello"

"Ma è rimasta a dormire qua? Stamattina la macchina era ancora nel vialetto"

"Si, ieri le ho fatto assaggiare il limoncello che produci tu, ma a quanto pare è astemia e quindi quel bicchierino l'ha buttata un po' fuori. L'ho fatta dormire nel mio letto e io nel divano"

"Hai fatto bene Erika. Ti lascio continuare a studiare, io vado un po' nell'orto"

"D'accordo a dopo nonno"

Dopo altre due ore di studio, mollo e mi metto a guardare un po' di televisione.

Ora che ci penso Sveva e Giacomo non si sopportano un granché, perché sono usciti insieme? Boh lunedì glielo chiederò.

CIAO A TUTTI GUYS!!!!!
Lo so, non pubblicavo da tanto e ammetto che scrivere questo capitolo è stato parecchio difficile.
Come sempre se avete qualche critica o qualche consiglio scrivetelo nei commenti.

Mando un kiss kiss a tuttə voi e spero che questo capitolo, anche se corto, vi piaccia.

Latopdeilibri. <3

La Professoressa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora