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"Vi conoscete?" Chiede Ludovica

"No, cioè... Sì. Però di vista, nel senso... Ci siamo incontrate ieri pomeriggio in centro e abbiamo preso un caffè ecco"
Dice viola

Mi sto un po' perdendo, la tipa che mi sono fatta in discoteca è la sorella della prof? Ma in che senso?

Guardo Viola per capire in che direzione voglia che vada la conversione e mi guarda con uno sguardo terrorizzato e ansioso

"Si è vero, l'avevo vista un po' in difficoltà nel capire le strade così l'ho aiutata" dico

"Ahhh okok adesso scusa Viola davvero, ma devo finire le ripetizioni, se vuoi usciamo stasera, ok?"

"Va bene vado, grazie per Leo."

E così se ne va.

Mezz'ora dopo finiamo le ripetizioni e io non ho ancora capito niente.

"Dai Erika ci incontriamo un'altra volta e ti prometto che ce la facciamo a capire tutto prima del compito"

"Va bene, grazie di tutto. Ci vediamo domani a scuola"

"A domani"

E così esco da casa della prof.

Mi dirigo alla fermata e aspetto il bus che mi riporta a casa, nella quale non metto piede da 3 giorni e so già che mia mamma me la farà scontare.

Prendo il bus e mi siedo.

Nel sedile difronte al mio c'è inciso "G+E"

Meglio se cambio posto prima che mi incazzo.

Mi siedo in un altro posto ripensando a quelle iniziali.
Perché la gente si innamora? Qual è il senso? Niente dura per sempre lo sappiamo tutti.
Bisognerebbe iniziare una relazione con la consapevolezza che quell'amore non durerà per sempre.

A mamma "sono sul bus, arrivo tra circa mezz'ora"

"Va bene, hai le chiavi?"

"Si tranquilla, ci vediamo dopo"

"Amore, mi sa che non ci vediamo. Stasera ho un appuntamento, mi sono scordata di dirtelo scusami"

"Ah si? E chi è il fortunato?"

"Non te lo dico, mi passa a prendere fra 10 minuti, mi porta a fare aperitivo sul mare e poi in un ristorante con 2 stelle Michelin. Non so per che ore torno. Mi raccomando, non uscire a fare baldoria, domani hai scuola"

"Tranquilla mamma tanto devo studiare"

"Va bene, allora io finisco di prepararmi. Ti voglio bene, a domattina"

"Anche io a domani"

Hai capito la mamy? Non la vedevo uscire con un uomo da anni ormai.
Dopo la morte di papà aveva provato ad uscire con altri uomini, ma non riusciva,si sentiva come se lo stesse tradendo.

Adesso forse si concederà un po' di felicità.

Entro in casa e non sento nessun rumore, di conseguenza o il gatto è scappato, è morto, o sta dormendo.

Così decido di usare la tecnica del secolo.

Prendo le crocchette e le scuoto.

Lo vedo arrivare tutto assonnato e rincoglionito dal sonno.

"Miaooo"

"Si ora ti metto un po' di crocchette bellissimo gattaccio"

"Prrr gnaoo"

E inizia a darmi le testate sulla gamba.

Gli metto le crocchette e vado direttamente in camera, necessito di dormire come necessito di respirare adesso.

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Mi sveglio di soprassalto perché sento le note di *the show must go on*, ovvero la suoneria di Alice.

"Pronto Ali, dimmi"

"Ei" singhiozza

"Oi che c'è? Ma stai piangendo?"

"Si, ti volevo chiedere se potessi venire a casa tua"

"Certo, abbiamo anche casa libera, mia mamma è fuori con un uomo"

"Oh va bene. Ma sei sicura che non disturbo?"

"Ali ma che disturbo dai ti aspetto"

"Va bene arrivo tra 20 minuti"

Butto giù e so già cosa farò in questi 20 minuti. Chiamo la gelateria e ordino 1 kg di gelato al cioccolato e fragola e me lo faccio portare direttamente a casa.

Esattamente 20 minuti dopo suona il campanello, vado ad aprire e mi ritrovo davanti una Alice stravolta. Non l'ho mai vista in questo modo

"Ei, entra. Ho comprato il gelato: cioccolato per te e fragola per me"

"Grazie"

Appena ci sediamo sul divano inizia a singhiozzare.

"Ei che succede?"

"Ho paura che se ti dicessi cosa mi succede cambieresti opinione su di me"

"Questa cosa non potrà mai succedere, dai dimmi"

Abbassa lo sguardo e poi lo rialza guardandomi fissa negli occhi.

Gli occhi verdi sono circondati da capillari rossi attorno che creano un mosaico allagato da lacrime che non vedono l'ora di uscire e sfociare in un pianto.

Mentre mi guarda negli occhi noto che si toglie la felpa.

"2 giorni fa è venuto Simone per vederci e chiarire, perché gli ho detto che volevo una relazione con lui e la voleva anche lui."

"Oddio ma quelli sono..."

"Dopo che siamo usciti per tutto il giorno è venuto a casa mia per dormire perché il treno ce lo aveva la mattina dopo.
Ho detto tante volte che non volevo Erika.
Giuro che l'ho fatto. Ma più mi ribellavo più stringeva le mani attorno ai polsi e alle braccia. Non si fermava Erika credimi, Non si fermava."

Dopo questa confessione Alice scoppia a piangermi addosso in un tornado di singhiozzi.

"Ei,ei,ei. Tranquilla. Hai fatto bene a parlarmene. Avete usato protezioni?"

"Non lo so, non ricordo."

"Va bene tranquilla. Che cosa vuoi fare?"

"Non lo so, non so niente. Ho pensato di parlartene così da trovare una soluzione insieme. Ho paura di dirlo anche a Sveva. Ho paura che non capirebbe"

"So che se glielo dicessi, ti capirebbe benissimo. Sono sicura di pochissime cose nella mia vita ma una tra queste è che Sveva non ti giudicherebbe mai. Però se non glielo vuoi dire va bene, resta una cosa tra me e te.
Hai pensato se vuoi denunciare l'accaduto?"

"Si lo voglio denunciare. Ma non voglio andare da sola."

"Vuoi che ti accompagni adesso?"

"Va bene se andiamo domattina?"

"D'accordo. Vado a prendere una copertina così ci guardiamo Netflix mangiando il gelato ok?"

"Va bene, grazie Erika"

"Di niente"

La Professoressa Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora