Come risvegliati da un incantesimo, furono bruscamente riportati alla realtà dal dolce suono del campanello.
Mia si avviò per andare ad aprire ma Evan la fermò con un semplice e deciso gesto della mano. Aggiungendo:
<< Tu in quelle condizioni non vai da nessuna parte. Corri di sopra a vestirti mentre io vado a vedere chi è. >>
Mia non se lo fece ripetere due volte, perché ormai capiva dal suo tono di voce quando era il caso di contraddirlo oppure no. E il suo tono non ammetteva repliche.
Evan prese in fretta e furia la parte di sopra del pigiama, rimasta sul tappeto vicino al divano dalla notte precedente e se la infilò insieme ad una corta, classica ed elegantissima giacca da camera Interlock di Cotone leggero, color blu e avorio.
Andò ad aprire la porta del loro apparentemente piccolo, ma spazioso, loft a due piani situato nella periferia di New York e si ritrovò davanti uno dei suoi manager, il suo preferito ed il più simpatico di tutti e con il quale aveva ormai un rapporto quasi paterno.. Charlie, che non appena lo vide tuonò:
<< EVAN! Mio caro ragazzo!! Ma cosa ti è successo?! Sembri stravolto. Non avrò mica interrotto qualcosa...? >>
Evan gli regalò uno dei suoi meravigliosi sorrisi furbetti e mozzafiato e gli rispose:
<< Char! Assolutamente no, non preoccuparti.. ero appena sceso per la colazione, se mi vedi in stato pietoso e un po' stravolto è semplicemente perché ho passato la notte in bianco.
Ma sto bene, non farti saltare le coronarie per nulla! >>Lo invitò quindi ad entrare con un gesto della mano e si richiuse la porta alle spalle, assicurandosi prima che non ci fossero occhi indiscreti dietro di lui.
<< Allora! Vecchio mio, cosa ti porta nei meandri della periferia della Grande Mela a quest'ora del mattino? Avevi per caso provato a contattarmi? Non ho ricevuto nessuna mail o chiamata o altro da parte del "B.P.T." (Big Peters Team) del quale ti sei autoproclamato leader assoluto. >>
Scherzò Evan, che sapeva quanto a lui facesse piacere essere preso un po' in giro. Gli dava un senso di confidenza e sicurezza al quale si era affezionato, dopo tutti gli anni di collaborazione insieme. L'aveva visto praticamente crescere, artisticamente e non, e, quando lo guardava emanava sempre un senso di fierezza e calore totali. Cosa che non accadeva con nessun altro dei suoi clienti.
<< No caro, nessun contatto su nessuna piattaforma. Ho preferito venire direttamente di persona visto che negli ultimi 5 mesi, dopo il tuo rinnovato successo assoluto e la ribalta, ti sei rintanato qui come un eremita. Sarò onesto, volevo venire a controllare come stavi, oltre che parlarti di lavoro, spero non ti dispiaccia. >>
<< Ma scherzi?! È sempre un piacere vederti vecchio mio. Ti avrei invitato io stesso ma non sono qui da solo. >>
<< Ah, capisco. Certo certo.. Evan il grande non poteva che essere accompagnato da qualche gustosa donzella.. >>.
Insinuò "Char Char" con un sorriso beffardo e comprensivo.
<< .. non è come pensi Charlie. Stavolta è diverso. È una lunga storia... >>
<< Come mi hai chiamato?!? >>
Tuonò sconvolto Charlie che non era abituato ad associare la voce di Evan al suo nome di battesimo.
<< Se mi chiami col mio nome per intero la cosa deve essere seria .. o grave. Non farmi stare in pensiero Evan! >>
<< Non c'è nulla di cui preoccuparsi vecchio mio.. semplicemente mi hai preso alla sprovvista. Non transigo su speculazioni di alcun genere quando c'è Mia di mezzo. >>
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