Are You Sure of What You Are?

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Nel capitolo precedente
"Ley ascoltami ci scambieremo i vestiti così io posso andare al festival e tu scappare dalla gente che lavora per papà"
"Ok "
"Piacere sono Colin"

"Cognome? Ah e data di nascita, luogo e chi sono i tuoi genitori e fortunatamente per te adesso ti farò un favore... Girerò i tacchi e me ne andrò"
mia madre da piccola mi ha dato istruzioni ben precise e non le butterò dimenticandomene al vento però gli voglio dare un'opportunità. Perdonami Mamma.

"Vuoi la mia carta d'identità?Per favore ti sto chiedendo solo di parlare e di diventare amici" e comunque il mio cognome- anzi ricomincerò da capo di nuovo: "Piacere, sono Colin Thompson ho 18 anni sono nato a Sidney in Australia e i miei genitori fanno parte dell'fbi"È insistente e molto pericoloso da correre via... ma gli darò quel che vuole

"Che simpatico... bene presumo che tocchi a me." Ma guarda in che guai mi sono cacciata.

"Ti ascolto" perché vai a quel festival? Mi aveva chiesto Ashley e se mi vedesse, mi chiederebbe anche perché sto parlando con qualcuno e sinceramente mi sto facendo la stessa domanda.

"Piacere, mi chiamo Madeline White ho 19 anni e sono nata a Melbourne."adesso però mi sembra proprio il caso di chiamare Ashley.

"Vedi era così difficile? Adesso però parlami della tua vita, voglio sapere tutto su di te" scordatelo proprio io non vado a spifferare la mia infanzia alla gente

"Devo chiamare mia sorella, se proprio vuoi conoscermi allora dovrai aspettare tanto tempo" tutti odiano aspettare se ne andrà sicuramente

Al telefono

"Hey Ashley tutto bene come sta andando sei nascosta bene?" Sono leggermente preoccupata.

"Mad è tutto ok sono nascosta nel vicolo dietro al bar di ieri" per fortuna non è successo niente

"Bene io sto arrivando dammi 10 minuti e tutto ritornerà come prima non voglio che ti faccia male quindi interrompiamo subito" mi dispiace Colin ma dovrai dirmi addio.

"Eccoti qua!" Ancora qui? Strano

"Mia sorella chiede che ritorni a casa si è sentita male" la scusa della malattia funziona sempre.

"Ok allora ti accompagno così possiamo parlare ancora" oh non ci credo.

"Se proprio devi" vediamo quanto riuscirai a starmi dietro.

"Ovvio che devo ogni gentiluomo accompagnerebbe la sua futura migliore amica questa" questa si chiama friendzone... Meglio per me.

"Oh wow ne sei davvero così sicuro?" Fiducioso, almeno questo.

"Sicurissimo, andiamo?" Come vuole lei mister sicurezza.

"Scusami un attimo vado in bagno" mi viene da ridere solo al pensiero del fatto che lui si pensa che io sia un ragazza normalissima che adora i vestiti fare shopping e le scarpe della tortura detti anche -tacchi- questa è la prima è l'ultima volta che li indosso.

"Ok ti aspetterò ancora allora"

"Davvero non vuoi andartene a cercare un'altra ragazza da corteggiare?" Potrebbe gia essere felice con un'altra persona invece che con me eppure è qui

"No voglio essere tuo amico ho capito che non ti piacciono le cose che piacciono alle ragazze normali... non sto dicendo che tu non sia normale ecco sembri solo speciale"

"Ci vediamo Colin."
"Aspetta Madeline che succede cosa ho fatto? Va bene ci vediamo... Ma come se non ho il tuo numero. Madeline aspetta." Entro nel bagno con una lacrima che mi scende, maledizione avevo promesso ad Ashley che ci saremmo incontrate per ritornare -normali- spero solo di non incontrare Colin.

"Madeline ti prego ascoltami qualunque cosa io abbia detto o fatto ti prego perdonami, non volevo" sembra veramente dispiaciuto per quello che ha detto -certo è che non lo sapeva-

"Siccome mi sento buona... Dammi il telefono" me ne pentirò? Si.

"DAVVERO? SEI SERISSIMA... SE SCHERZI POTREI RIMANERCI MALE" sembra un bambino che ha ricevuto il regalo che voleva a Natale.

"Se non ti sbrighi cambio idea"

"Ecco a te" gli tremano le mani... è davvero così felice?

"Ti tremano addirittura le mani?" Devo ammetterlo è simpatico.

"Si ok?!" Aggressivo il bambino

"Okok calmati" inserisco il mio numero nel suo telefono pensando al peggio.

"Finito adesso però devo andare di corsa" Prendo la strada per tornare a casa ma...

Continua...