Volare

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"ma come cavolo m'hai chiamata?" Sabrina sorrise.
"monsignora!"
"COME?"
Maria scoppiò a ridere piegandosi sul bancone della cucina.
"AO MARÍ EDDAIII!"
"ho detto monsignora! MONSIGNORA!"
"ma come monsignora... Ma te sei rincojonita!"
"ma ouu!"
"ma da dove arriva mo sto nome?"
"stamattina Rudy mi ha mandato un screen e da quello che ho capito è un soprannome che ti hanno dato i fan"
"ma quando hai parlato co Rudy te?"
"ma no ho solo guardato un messaggio che mi ha mandato mentre ti vestivi prima ed era questo screen"
"quindi monsignora..."
"si..." Maria sorrise mentre si accarezzava il ginocchio "a me piace... Da proprio un senso di importanza. Ti descrive in una sola parola"
Sabrina sorrise mentre si mordeva il labbro inferiore e si girava per prendere il pane nel mobiletto vicino ai fornelli.
Maria sorrise mentre stringeva le ginocchia vicino al petto e ci posava la testa sopra.
Si perse a guardarla come sempre mentre faceva le azioni più normali del mondo.
La quotidianità con Sabrina era come un film, forse non era come nelle pubblicità, non era il "mulino bianco", no Sabrina era di più.... Sabrina era tutto ciò che urla Italia.
Il caffè la mattina, l'odore del ragù la domenica, il pane fresco che scrocchia quando lo tagli, gli avanzi delle bucce dei mandarini e i gusci delle nocciole sulla tovaglia bianca la domenica dopo pranzo.
Sabrina è quel sentore di famiglia semplice e sincera, quello che non ti soffoca, quello che ti fa sentire amato e protetto, ma libero di essere te stesso.
"ti vedo che me stai a guardà" disse Sabrina sorridendo mentre restava girata di spalle per tagliare il pane
Maria sorrise mettendo la lingua fra i denti, poi scese dal bancone e si avvicinò a Sabrina.
L'abbracciò da dietro avvolgendole le braccia intorno alla vita e le diede un bacio sulla spalla.
"nun me distrarre che poi me taglio Marí!"
"ah ti distraggo?"
"eh beh scusa se è poco fija mia..."
Maria sorrise mentre la guardava con la testa poggiata sulla sua spalla.
Sabrina posò il coltello e prese il pane tagliato.
"dai vai a sederti" sorrise.
Maria la lascio andare e si allontanò
"AO. E un bacio nun me lo dai?"
"pensavo ti distraesse" Maria sorrise sorniona.
"guarda eh, nun fa la sfinge con me. Vieni e damme un bacio VELOCE!"
Maria corse verso di lei e la afferrò per i fianchi.
Fece collidere le loro labbra mentre scendeva sempre di più con le mani, fino al suo sedere.
"hai finito de toccà?" sabrina si scostò leggermente.
"nno. Mi piace così tanto che non vorrei lasciarlo mai"
"pensavo ti piacessero di più queste a te"
Sabrina indicò il suo seno che stava pressato contro il petto di Maria.
"assolutamente le mie preferite ma non c'è niente che butterei via di te Sabri"
Sabrina sorrise e le diede un bacio veloce, poi si avvicinò al tavolo della cucina mentre poggiava su un tagliere le fette di pane e la moka con il caffè caldo.
"per quanto tempo hai aspettato di farlo?" le chiese Sabrina mentre addentava una fetta di pane coperta di Nutella.
"cosa?" Maria si fermò mentre portava alla bocca la tazzina con il caffè.
Sabrina sorrise, la guardò negli occhi e si sporse con il busto verso di lei.
Prese con un dito un filo di Nutella che stava per cadere dalla sua fetta di pane e se lo avvicinò alla bocca.
"portarmi a letto..." le sussurrò mentre continuava a guardarla negli occhi.
Si infilò il dito in bocca e lo succhiò mentre tornava indietro con il busto e sentiva il sapore dolce della cioccolata espandersi per tutta la bocca.
Maria deglutí e la sua bocca si apri leggermente.
Il suo stomaco si strinse e sentí un pizzicorio fra le gambe mentre osservava la mora davanti a lei che continuava la colazione come se nulla fosse.
Le sue azioni le erano arrivate come una porta in faccia che le aveva lasciato uno chock tale da non potersi riprendere facilmente.
Sabrina continuava a mangiare il suo pane e sorseggiare il suo cappuccino come se nulla fosse, perfettamente consapevole di aver completamente stordito la bionda muovendo solo un dito.
Esattamente come la notte prima.
Eccola.
La battuta che aveva sempre pronta. Avrebbe voluto stare zitta e godersi lo spettacolo di Maria a bocca aperta davanti a lei con la tazzina di caffè sospesa a mezz'aria fra il tavolo e le sue labbra, ma era una battuta troppo bella per non dirla.
Così la buttò fuori senza degnarla di uno sguardo.
"t'ho rincojonita con solo un dito?"
Maria sbatté le palpebre un paio di volte prima di rispondere: "eh?"
La mora sorrise.
"no dico è così facile rincoglionirti?"
Non sapeva che cavolo risponderle, si certo che era così facile, ma solo perché si trattava di lei.
Voglio dire una si trova davanti Sabrina e non dovrebbe rincoglionirsi a guardarla? Come cavolo si fa.
"è solo perché sei tu, scema. "
"è un complimento?"
"è una constatazione"
"ah ok mi scusi mia signora se ho chiesto." Sabrina scosse la testa mentre Maria faceva un sorrisino e poggiava le labbra sulla tazzina.
Finalmente.
"allora me rispondi o no?"
"non mi ricordo che mi hai chiesto... Per colpa tua e della tua bocca"
Sabrina sorrise soddisfatta.
Avrebbe continuato quel gioco in eterno, ma lei voleva veramente sapere ciò che le aveva chiesto.
"ti ho chiesto da quanto tempo aspettavi di portarmi a letto."
Maria quasi si soffocò con il suo caffè.
"non lo so esattamente..." poggiò la tazzina sul tavolo "credo qualche anno... Voglio dire si ti ho sempre trovata una donna molto attraente e sono sempre stata molto affezionata a te, ma poi non so è cambiato qualcosa. O forse l'ho solo scoperto"
"scoperto?"
"si insomma ho scoperto di essermi persa per te un po' di più di quello che credevo.
Un giorno ti ho vista con il mio vestito nero e bianco e ho pensato che stavi molto bene, che eri molto bella ed elegante e mi sono detta che il pensiero finiva li.
Poi Rudy mi ha mostrato la tua foto sul divano rosso con il mio vestito e il primo pensiero che ho avuto è stato 'è sdraiata con un mio vestito su un divano e io vorrei essere lí con lei solo per levarglielo'. Così ho cominciato a ragionarci su e alla fine ho capito quello che provavo "
Sabrina sorrise.
Non rispose.
Prese il suo cappuccino e fece un sorso, poi un altro.
Maria fece lo stesso con il suo caffè.
Il silenzio fu rotto dalle note distanti di una canzone.
La mora si alzò dal tavolo e aprí la finestra cercando di capire da dove arrivasse la musica.
Si rese subito conto che sul balcone dell'appartamento sotto al suo stava poggiato su uno sgabello di legno un giradischi con un vinile che girava.
Maria la guardò un attimo e poi si alzò dal tavolo per raggiungerla alla finestra.
Non si sporse. Non voleva essere vista.
Non voleva che nessuno pensasse nulla di male. O di bene chi lo sa.
Non voleva che nessuno pensasse nulla ecco.
Si mise comunque vicino a lei quanto bastava per ascoltare le note di quella canzone.
E poi all'improvviso le parole.

penso che un sogno così non ritorni mai più

La conoscevano.

mi dipingevo le mani e la faccia di blu

Eccome se la conoscevano.

poi d'improvviso venivo dal vento rapito

Come potevano non conoscerla

e incominciavo a volare nel cielo infinito

La conoscono tutti.

volare

Sabrina sorrise cominciando a cantare.
"voooolare oooh
Cantare oooh"
Maria la prese per mano e la portò al centro della cucina.

nel blu dipinto di blu

Le mise una mano sul fianco e cominciò a condurre un ballo impacciato.

felice di stare lassù

E cominciarono a cantare insieme al vinile al piano di sotto.

e volavo volavo felice

"più in alto del sole" sorrise Sabrina
"ed ancora più su" canticchiò Maria come a volerle rispondere.
Fece fare un giro su se stessa alla mora e la riafferrò per i fianchi mentre la sentiva ridacchiare felice.

mentre il mondo pian piano spariva lontano laggiù

"una musica dolce suonava soltanto per me"
"per NOI" la corresse Sabrina.

volare oooh, cantare oooh

"Nel blu dipinto di blu" lo dissero insieme
Le fece fare ancora un giro e poi la riportò fra le sue braccia.
Le diede un bacio veloce sulle labbra

felice di stare lassù

I wanna be loved by youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora