Piccola Mia

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Maria allungò la mano destra verso di lei per accarezzarle la coscia.
Lo sguardo fisso oltre il vetro della macchina e la mano sinistra sul volante.
Sabrina guardava fuori dal finestrino senza dire una parola.
Fino a quel momento.
"sono ancora arrabbiata con te Marí"
Maria sospirò senza girarsi per guardarla.
Ristrasse la mano e la poggiò sul volante assieme all'altra.
"questo non vuol dire che non ti amo più. Spero che tu lo sappia."
Maria batté le palpebre un paio di volte.
Rimase in silenzio qualche minuto.
"non me l'avevi mai detto" ruppe il suo silenzio.
"che??" chiese spazientita Sabrina ancora attanagliata da un velo di rabbia.
"ti amo..."
Sabrina guardò fisso davanti a se.
Poi abbassò lo sguardo sulle sue mani, come se sulle sue dita fossero scritti tutti i segreti del mondo.
"so cose importanti da dí... Di certo non te lo volevo dí così! Tutta incazzata"
Maria fece un mezzo sorrisetto mentre guardava ancora dritto davanti a sé.
"nun ride. Te vedo. Pure se non ti guardo"
Maria sorrise ancora di più stavolta.
Era così bella quando si arrabbiava e poi si calmava ma le teneva il muso pur di tenerle il punto.
"sei ancora più bella quando t'arrabbi"
"la bellezza nun dipende da me. Ringrazia mamma per quella"
"dai Sabrina..."
"AO è la verità. Se vuoi fare un complimento fallo bene"
Maria strinse le mani sul volante.
Lo voleva fare un complimento, ma era cosi imbranata con le parole.
Fece un bel respiro.
"mi fai innamorare ancora di più quando ti arrabbi"
"meglio."
"meglio?"
"abbastanza. Te sei impegnata, non è proprio un complimento ma apprezziamo lo sforzo"
"tu e chi"
"io e me stessa. Io e quella che te ama e non è arrabbiata con te"
Maria sorrise
"posso parlare con lei?"
"no me spiace è impegnata. Parli con la me arrabbiata ora".
Maria annui ma non disse più nulla fino a casa di Sabrina.
Rimasero entrambe ferme in macchina senza dire nulla.
La bionda spense il motore e posò le mani sulle sue gambe.
Sabrina guardava ancora fuori dal finestrino e teneva stretta fra le dita la sua pashmina.
Non volevano separarsi, ma entrambe erano troppo orgogliose o troppo nervose per dirselo.
Maria apri la portiera della sua macchina e scese velocemente.
Sabrina fece un sospiro e apri anche lei la sua, solo per trovarsi l'altra appena fuori dal suo lato della macchina.
"ti accompagno su"
"non voglio"
"non era una domanda Sabrina"
Sabrina strinse le dita attorno alla sua borsa nervosamente.
"non puoi decidere sempre tutto tu Marí. Non sei il capo del mondo!"
Si incamminò velocemente verso le scale del condominio sbattendo i tacchi a terra.
La rabbia che le stava andando via risalí tutta in un colpo.
Maria la seguì in silenzio sulle scale cercando di non farsi notare troppo.
La mora raggiunse la porta di casa sua e inserí la chiave nella serratura.
La girò e sentí il click dell'apertura.
Abbassò la maniglia ed aprí la porta leggermente, poi si voltò verso Maria.
"è stata una bella finale. Poteva finire meglio la nottata, ma che dovemo fá"
Eccola li, con quel sarcasmo che usava per sdrammatizzare e non sentire il peso della sua rabbia e della situazione.
"beh.. Buonanotte"
Maria non aveva detto una parola fino a quel momento.
Era rimasta immobile davanti a lei con le braccia incrociate e lo sguardo impassibile.
Come se fosse senza emozioni.
"Sabrina io non me ne vado"
"senti Maria io voglio andare a dormire, sono quasi le 5 del mattino e non ho intenzione di stare qui a discutere"
"neanche io voglio discutere"
"e allora che resti a fare"
Maria la afferrò per un polso e la portò dentro casa facendola sbattere con la schiena al muro.
"secondo te che resto a fare?"
Chiuse la porta dietro di sé.
"Maria lasciami cazzo! me fai male! "
Le lasciò andare il polso e si mise una mano sul fianco e una sulla fronte respirando profondamente.
"te ne vai fuori da casa mia per piacere?!"
Le chiese esasperata con un filo di voce.
"non me ne vado mentre stiamo litigando Sabrina"
"non puoi stare qui in casa mia solo perché lo decidi tu. È casa mia."
Stavolta urlava.
"Sabrina non gridare..." era quasi più una supplica gentile che un rimprovero.
"ancora una volta che me dici quello che devo fá e Maria te giuro che te porto in piazza e te do na papagna davanti a tutti!" le puntò il dito contro "poi voglio vedere i titoloni sui giornali 'Sabrina Ferilli schiaffeggia la regina della tv italiana in piazza'. Voglio vedere che fai poi dopo"
"vuoi vedere?"
"si voglio proprio vedere Marí!"
Si guardarono negli occhi un secondo, poi Maria le fece sbattere ancora contro il muro del corridoio mentre si fiondava sulle sue labbra.
"M-Maria... Lasciami!" parlava con le labbra ancora attaccate alle sue.
Maria non le rispose e cominciò a scendere con la bocca sulla sua pelle.
Le lasciò qualche bacio sulla mandibola e poi sul collo.
"ti rendi conto che stiamo litigando per una cazzata...?" le chiese biascicando con la bocca troppo impegnata a baciarle ogni centimetro di pelle a disposizione.
Sabrina stava appiccicata al muro con la schiena e le dita incastrate nei capelli biondi dell'altra.
"no... Noi stiamo litigando perché te pensi di essere meglio..." emise un piccolo gremito "meglio degli altri..."
Faceva fatica a parlare e a connettere i suoi pensieri.
Maria sollevò la testa e le prese una gamba con la mano, la tirò su fino ad appoggiarla al suo fianco.
"no noi stiamo litigando perché tu sei gelosa, gelosa della Celentano..."
Le diede un bacio sulle labbra e poi scese sul suo petto mentre Sabrina tirava indietro la testa e le stringeva i capelli.
Le strinse la coscia con le dita e ci passò le unghie sopra rigandole leggermente la pelle.
"Maria nun lascià segni cazzo! "
"lo devono sapere tutti che sei mia..."
Sabrina sorrise.
In fondo le piaceva l'idea, ma non poteva lasciarglielo fare.
"lo sai che poi ti penti, dai fa la brava..."
Maria sbuffò e tolse le unghie dalla carne, lasciandole solo delle carezze.
Aveva ragione e lo sapeva.
"brava..." Sabrina  sorrise e le prese il viso fra le mani "adesso sii buona e dimostrami quanto veramente sono tua e tu sei mia e di nessun'altra..."
Le diede un bacio e prese il controllo della situazione in un solo secondo.
"avanti regina della TV..." sorrise maliziosa "Inginocchiati."
Glielo sussurrò sulle labbra mentre ancora le stringeva il viso con una mano sulla mascella.
"non ci penso proprio" sussurrò Maria che ormai stava perdendo il controllo.
"chiedo scusa...?" le morse il labbro e scese con la mano sul suo collo stringendolo con delicatezza.
Maria quasi si sentí svenire e aprí leggermente la bocca completamente in estasi.
"Maria non farmelo ripetere... Altrimenti dovrò gridare e tu non vuoi che io gridi giusto..?" fece una vocetta tutta preoccupata.
La stava provocando.
La guardava negli occhi e le parlava a un centimetro dalla bocca.
La sua mano ancora poggiata sul suo collo e il suo tono sensuale fecero completamente perdere il controllo a Maria che non riuscì a fare altro se non rispondere scuotendo leggermente la testa.
Sabrina sorrise.
"brava...e allora fa come ti ho chiesto."
Le lasciò il collo e Maria si abbassò inginocchiandosi davanti a lei.
La bionda le afferrò i bordi del vestito bianco e lo tirò su fino ai suoi fianchi sotto lo sguardo attento di Sabrina.
Le diede un bacio sulla pancia.
Lo faceva sempre, non importava quale fosse la situazione.
A Sabrina si sciolse un po' il cuore a quel gesto e si chiese se non fosse stata un po' troppo dura con lei.
Non risuci a finire il pensiero che fu distratta dalla bocca di Maria che improvvisamente si era fiondata sul suo clitoride.
Le strinse i capelli con le mani e spalancò la bocca.
Inarcò la schiena e apri leggernente le gambe.
Maria se ne stava inginocchiata davanti a lei con le braccia avvolte alle sue gambe per tenerla ferma e giocava senza sosta fra di essere con la lingua.
Sabrina gemeva e cercava disperatamente di non cadere addosso a lei, così tentava di aggrapparsi al muro, alle sue spalle o ai suoi capelli.
Le sue gambe cominciarono a cedere quando l'orgasmo stava per investirla e Maria cercò ti tenerla ferma con tutte le sue forze.
Raggiunse l'orgasmo e le sue gambe cedettero di colpo, Maria si alzò velocemente e l'afferrò sotto le braccia sostenendola.
Sabrina si accasciò su di lei senza forze e con le gambe tremanti e Maria la strinse a sé per non farla cadere.
Sabrina scoppiò a piangere, quasi dal nulla, come se quella liberazione fisica avesse sbloccato anche la sua liberazione emotiva.
Maria la strinse ancora più forte a sé e le diede un bacio fra i capelli.
La mora si aggrappò con tutte le due forze alla giacca rosa dell'altra, senza riuscire a smettere di singhiozzare.
"oi... Shh, sono qui... Sono qui Sabri"
La prese in braccio e la portò sul letto.
Le sfilò il vestito bianco e l'aiutò a mettersi il pigiama e a infilarsi sotto le coperte.
Maria le diede un bacio in fronte e fece per uscire dalla stanza e cercare qualcosa di simile a un pigiama per lei nell'altro armadio di Sabrina.
Sabrina le afferrò una mano mezza addormentata.
La osservò con gli occhi socchiusi pronta ad addormentarsi.
"resti qui con me...?"
Maria sorrise.
"certo... " le diede una bacio in fronte "certo che resto qui con te" le diede un bacio sulle labbra "sarei rimasta anche se non me l'avessi chiesto piccola mia"

I wanna be loved by youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora