Chapter One.

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Anche dicembre era arrivato per le strade della grande mela, ponendo fine all'autunno e lasciando spazio ai primi fiocchi di neve che a lungo andare coloravano di bianco le strade di una delle città più famose al mondo.
La vita a New York era divisa tra l'elegantissimo Upper East Side, famoso principalmente per i lussuosi ristoranti e negozi, ma soprattutto per i ricchi residenti e la piccola Brooklyn, quartiere residenziale, famoso per la musica, l'arte e la vita notturna. Due quartieri totalmente diversi ma entrambi ricoperti dalla candida neve e che, in un modo o nell'altro, erano due mondi destinati ad incontrarsi.
Come ogni anno, i ricchi residenti dell'Upper East Side, erano alle prese con l'organizzazione dei primi party natalizi, molti sostenevano che fossero in favore della beneficenza, ma tutti sapevano che fosse solo una scusa per sfoggiare soldi, abiti di lusso e divertirsi con giochi d'azzardo.
La famiglia Moore, una delle più temute, ma allo stesso tempo rispettate famiglie, aveva deciso, per quell'anno di aprire il mese di dicembre in uno degli alberghi più lussuosi della città, il Plaza Hotel. Regina, donna sulla cinquantina, dai folti capelli mossi, fisico snello e slanciato, aveva organizzato tutto nei minimi dettagli, dal menù al dress code, aveva organizzato ogni decoro nei minimi particolari e aveva persino deciso i vestiti del marito e del figlio che, sapeva bene, sarebbero giunti poco prima di iniziare quel party in vista del Natale.
Sebastian Moore, conosciuto anche come Bash, come quasi ogni fine settimana, si trovava a pancia in giù tra le lenzuola di seta bianche, completamente nudo e con una ragazza al suo fianco, di cui, probabilmente, nemmeno il nome ricordava. Aveva il privilegio di essere un bel ragazzo, alto, dal fisico scolpito, dai capelli castani scuri e dallo sguardo tagliente, di chi sapeva il fatto suo; ma l'essere ricco ed uno dei ragazzi più famosi del quartiere semplificava ancora di più il suo gioco tanto da riuscire ad avere chi voleva quando lo desiderava.

-Sebastian Moore, tua madre ha affidato a me il compito di svegliarti e cacciare dal letto l'ennesima sgualdrina che te l'ha data.-

Una voce squillante, forse fastidiosa, spalancò le porte della camera da letto del ragazzo, era Angel, amica e confidente di Bash fin da quando erano bambini. Era una bellissima ragazza, dalla pelle olivastra ed i capelli scuri, anche lei apparteneva a quel lusso, a quel quartiere in cui, fin da bambina, era cresciuta.

-Di a mia madre di non rompere il cazzo e non urlare.-

Sbuffò il ragazzo poggiando il cuscino sul proprio capo in modo da non sentire la voce squillante della ragazza che, non solo aveva costretto lui a svegliarsi, ma anche la ragazza accanto ad andare via da quel letto e sicuramente anche dalla vita del piccolo Moore.

-Certo che potresti scegliertele più carine, ha ragione tua madre, hai un pessimo gusto in
fatto di donne.-

Fece una smorfia, avvicinandosi al ragazzo così da potersi sedere accanto a lui ed aspettare solo che si alzasse per poter andare a quello stupido party.

-Amore, non le guardo in faccia al massimo metto la mia tra le loro gambe e tu, piuttosto, pensa al tuo Jason.-

Ironizzò Bash, sedendosi meglio sul letto, ma coperto al punto tale che la ragazza accanto a se non lo vedesse completamente nudo.

-Punto primo non è mio, punto secondo non ho mai detto che mi piacesse, punto terzo impara a farti gli affari tuoi.-

Disse la giovane donna evidentemente imbarazzata dall'affermazione su Jason cosa che, la costrinse ad alzarsi dal letto con un cuscino tra le mani che, qualche istante dopo, lanciò contro il viso di Sebastian.

-Vado a prepararmi, muoviti che dovrai farmi da cavaliere per questa sera.-

Aggiunse uscendo dalla stanza e lasciando il ragazzo tra le lenzuola il quale prese tra le mani il cuscino e si fece scappare una risatina, consapevole del fatto che ella avesse un punto debole.
Si alzò solo qualche istante dopo dal letto in modo da potersi fare una doccia, rimuovere i residui del sesso della sera prima, così da poter essere presentabile per quella sera.
Se nell'Upper East Side ci si preparava per essere impeccabili, nel quartiere di Brooklyn altre persone si preparavano per servire al meglio chi sarebbe stato presente a quella festa. Regina aveva convocato lo Staff di uno dei migliori ristoranti di quel quartiere e sapeva, di per certo, che non l'avrebbero delusa. Aveva raccomandato due dei ragazzi del catering di servire lo champagne tra gli invitati e di occuparsi delle bevande, almeno per quella sera.

-Sua maestà comanda e noi eseguiamo gli ordini.-

Sussurrò il ragazzo all'orecchio della sua collega che, di fianco a se, stava iniziando a scaricare le varie scatole contenti del buon vino italiano e dell'ottimo champagne francese.

-Beh Robin, non a caso il suo nome è Regina.-

Scherzò la ragazza passando la prima scatola al ragazzo, così che potessero entrare nella cucina in modo tale da preparare i calici per quella serata.

-In effetti, ma l'unica cosa positiva è che ciò che rimarrà a fine serata potrà essere nostro, preparati a bere biondina.-

Scherzò ancora il ragazzo dai capelli castani chiaro e dal sorriso quasi buffo che aveva sul volto. La ragazza avrebbe voluto controbattere, ma, la loro attenzione fu richiamata dal caposala il quale, dopo averli richiamati, li aveva convocati a prepararsi per i primi invitati che avevano già messo piede a quel grande evento.
Tutto era impeccabile, dagli addobbi di natale che rendevano l'atmosfera della sala più calda e luminosa, ai vestiti lussuosi ed eleganti che tutti avevano indosso. Regina, assieme al marito, Simon si trovavano all'ingresso della sala in modo da poter accogliere gli invitati alla festa, ma, lo sguardo della donna si tranquillizzò solo quando vide il figlio, assieme ad Angel, varcare la soglia del Palazzo.
Entrambi i ragazzi erano impeccabili, Bash aveva un completo blu notte e camicia bianca, la quale non faceva altro che intensificare il suo sguardo, mentre la giovane donna aveva un vestito rosso in raso, quasi aderente e che arrivava sulle ginocchia evidenziandone non solo la femminilità ma anche la bellezza.

-Siete bellissimi ragazzi, in perfetto orario, mi raccomando Sebastian, comportati bene.-

Furono le raccomandazioni di una madre ad un figlio che, per tutta risposta annuì ruotando gli occhi in aria, ed entrò con la ragazza in sala. Bastò solo entrare per avere l'attenzione degli ospiti tutta su di se, sapeva di essere un pezzo importante per la famiglia Moore e sapeva anche che non potesse deluderli in quei party fatti solo per spillare soldi.
Lasciò il braccio di Angel quando da lontano intravide che Jason si stesse avvicinando e fece segno alla ragazza di andare con lui.
Li guardò per un attimo da lontano e solo dopo qualche istante decise di salutare alcuni degli invitati fino poi a dirigersi verso il tavolo degli alcolici dove avrebbe bevuto uno dei primi calici di champagne.

-È possibile un flûte di Champagne?-

Chiese richiamando l'attenzione della cameriera la quale si trovava di spalle e di cui si poteva intravedere solo una coda alta, perfettamente liscia e bionda; solo quando si girò gli occhi di Bash passarono dal scrutarle il fisico, oggettivamente bello nonostante la divisa, al viso dolce e con le gote leggermente arrossata, un viso quasi ingenuo, ma la sua attenzione fu attirata dagli occhi verdastri e dal sorriso che gli aveva rivolto per essere gentile.

-Subito.-

Disse solo, ma potette avvertire la voce flebile e sottile della ragazza dinnanzi a se. L'osservò ancora mentre versava il liquido nel calice, fino a soffermarsi sulla targhetta che aveva sul petto, su cui, probabilmente, c'era scritto il nome.

-Ecco a lei.-

Aggiunse la giovane ragazzina, che, solo in quell'istante si accorse di quello sguardo tagliente intento ad osservarla con tanta decisione, per un attimo le guance si colorarono ancor più del solito rosato, ma non ci diede troppo peso, anzi, si limitò a distogliere lo sguardo così da poter servire gli altri invitati.

-Grazie, Leila.-

Aggiunse, come se volesse salutare la ragazza, la quale lo guardò con aria quasi sorpresa ma senza il
tempo di ricambiare poiché era già diretto tra la folla di invitati.
Bash scosse il capo provando a riprendersi da quel paio di occhi verdastri e, con la testa tra le nuvole, andò a sbattere contro qualcuno, ma fortunatamente, senza lasciar cadere il flûte che aveva tra le dita.

-Dio, scusami, sono sbadata, ho la testa tra le nuvole.-

Disse la voce di una ragazza, probabilmente sulla ventina. Per tutta risposta, Bash, calò lo sguardo sulla figura più bassa e snella dinnanzi a se, notando una ragazza dal viso scolpito, capelli lunghi e castani che erano in perfetto contrasto col vestito oro che aveva la donna.

-Non preoccuparti, sono Sebastian, ma puoi chiamarmi Bash, piacere.-

Ammise ponendole la mano come a volersi presentare per bene.

-Oh beh, ti svelo un segreto, tutti sappiamo chi sei, ma piacere, io sono Kendall, tu puoi chiamarmi Kenny.-

Disse stringendo la mano del ragazzo e regalandogli uno dei suoi sorrisi migliori, sorriso che, per Bash, non fu del tutto indifferente.

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