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direct tra bene.530 e keta20148
fra la mano la potevi togliere eh
bene t'ammazzo
bloccai il telefono e sbuffai. <<che c'è?>> chiese alzando la testa. <<nulla solo il coglione di anas>> forzai un sorriso. <<troppo appiccicato a te, anche quando siamo tutti insieme>> le accarezzai la testa. <<non preoccuparti>> mi baciò un capezzolo. il mio amico si irrigidì di brutto. <<maia>> le presi per sotto le ascelle e la feci sedere a cavalcioni su di me. <<dimmi>> sorrise perversa. <<va a finire male>> alzai le soppracciglia. <<e quanto male?>> continuò alla stessa maniera. <<così tipo>> le incomiciai a baciare il collo. incominciò a gemere, cazzo se mi eccitava. piano piano salii sempre di più. nel mentre giocherellavo con le asole del suo costume. le baciai l'angolo della bocca, la guardai negli occhi, le fece lo stesso. mi prese il collo e avvicinò le nostre teste. le nostre labbra si sfioravano. <<ho sempre voluto farlo maia, dalla prima volta che ti ho vista>> le soffiai sulle labbra. <<fallo>> sorrise mostrando i denti. non me lo feci ripetere due volte e la baciai. le nostre lingue si intrecciarono, il mio cuore batteva a mille, ero felice, anche là sotto. <<maia, voglio che tu sia la mia ragazza>> dissi quando ci staccammo. mi guardò le labbra e poi gli occhi. si avventò nuovamente su di me ed io rimasi spiazzato. <<questo ti basta?>> sorrise maliziosa. <<sai non ti facevo così perversa>> scossi la testa. rise forte. mi abbracciò e io le accarezzai la spina dorsale. <<ti piace qui?>>le domandai. <<si è bellissimo>> rizzò la schiena.
eravamo andati al mare qualche giorno, colsi l'occasione per stare solo con lei, ne avevamo entrambi bisogno, io volevo capire che cosa provasse lei per me, erano diversi giorni che ci provocavamo senza concludere nulla e non avevano mai momenti di privacy eravamo sempre in compagnia con i ragazzi della zona, quindi non potevamo né parlare né stare insieme tranquillamente.
<<sono veramente contenta di essere qui con te>> mi accarezzò la guancia. <<anche io, se sono con te lo sono>> le sorrisi. <<aziz>> mi baciò. <<quanto sei bello testa di cazzo>> mi prese la testa e fece combaciare le nostre fronti. <<grazie maia, sempre la solita delicatezza>> alzai le soppracciglia. lei sorrise e le rubai un bacio.
maia era fatta così, poco femminile,un maschiaccio, sia nel modo di vestire che nel portarsi, ma a me piaceva così, lei è sempre bella per me, non voglio nessun'altra che non sia maia. con lei sono completo, lei è la mia metà.
si alzò e si mise una mano davanti davanti agli occhi per pararsi dal sole e si mise a guardare l'orizzonte. <<vuoi?>> le porsi i miei occhiali da sole. <<no tranquillo>> scosse la testa. <<facciamo un giro?>> indicò una coppia che stava andando su un motoscafo. <<solo se guido io>> la affiancai. <<guarda che io ho il foglio rosa, devo solo fare la pratica>> si mise le mani sui fianchi. << lo so, ti ho accompagnata io all'esame>> risi. <<quando hai le prossime guide?>> ci incamminammo verso il luogo dove si noleggiava una moto d'acqua. <<beh, vedi>> abbassò la testa. <<devo mettere via dei soldi prima>> fece una smorfia che mi fece capire tutto. <<maia non dirmi che>> mi fermai per guardarla negli occhi. <<aziz l'ho fatto solo per pagarmi l'esame>> alzò le mani in segno di resa. <<che avresti fatto? hai venduto?>> inclinai il capo verso destra. <<rubato, un negozio>> abbassò il capo. <<un po' di soldi li ho usati per l'esame il resto per delle visite per mamma>> parlò con vergogna. <<ed io? non potevi chiedere a me?>> le alzai la testa con il medio. <<aziz non è così facile come pensi, mi sentirei in colpa>> le tremò la voce. <<ah però rubare negozi va bene?>> risi senza umorismo. <<aziz, ti prego>> gli occhi le si cristallizzarono. <<che cosa maia? vuoi finire dentro? è questo quello che vuoi>> dissi infastidito. scosse la testa. <<per favore maia, hai me, ti posso dare tutto quello che vuoi>> la presi per il braccio e la tirai a me. <<non fare la testa di cazzo>> le baciai i capelli. <<guai a te se scopro che fai ancora robe del genere>> abbassai la testa per arrivare alla sua altezza. annuii e si strinse ancora di più a me. ci incamminammo e pagai . <<beh vuoi guidare te?>> le chiesi accendendo la moto. <<si>> sorrise come una bimba. <<però poi facciamo cambio>> disse imbarazzata. <<dai sali>> le mollai uno schiaffo sul sedere. <<mi hai fatto male scemo>> mi fece la linguaccia. mi misi dietro di lei, adagiò i glutei sulla mia lunghezza e sentii che sorrise. <<sta sera ti piego>> le accarezzai il ventre scendendo con la mano. <<vediamo>> si voltò di profilo ghignando.