maia's pov
<<svuota le tasche ragazzina>> mi dice uno sbirro piazzandosi davanti a me.
<<non ho nulla, giuro>> alzai le mani in segno di resa.non era vero, assolutamente, ero piena di roba, era il mio turno questa sera.
aziz era ignaro di tutto, era andato a fare serata, mi ero inventata una scusa a cui manco io ci credevo convincendolo che sarei rimasta a casa.
dovevo pagare delle cose a mamma e anche per leonardo.<<le dobbiamo credere?>> rise senza umorismo un altro poliziotto.
<<ti conosciamo, maia, tira fuori la roba e facciamo presto>> incominciò a perquisirmi.
<<oh, e questa che cos'è?>> prese una bustina e me la sventolò in faccia.
<<beh, ehm>> la guardai, gliela strappai dalle mani, e con due mosse mi liberai dei due ed incominciai a correre via.
sapevo che sta volta non l'avrei scampata come facevo di solito infatti di li a poco un'altra volante mi sbarrò la strada impedendomi di fuggire.
mi fermai, avevo il cuore a mille.
<<vedi tu cosa fare>> mi puntò il ferro un uomo.
<<avanti su, ti portiamo in caserma>> mi prese per il braccio, mi strattonò, mi ammanettò e mi fece salire nell'auto.<<que Dieu me pardonne>> sussurrai guardandomi le scarpe.
<<tu y arriveras aussi cette fois>> continuai alla stessa maniera.
<<senti è inutile che ora ti metta a pregare, l'hai voluto tu>> parlò uno dei due sbirri cambiando la marcia.
<<non sapete com'è stato per persone come me crescere in queste situazioni>> sbraitai.
<<ci sono tante altre maniere per far soldi, invece di vedere la morte>> rise senza umorismo l'altro.
<<couilles>> scossi la testa e guardai il finestrino.
il resto del viaggio rimasi in silenzio anche se continuavano a stuzzicarmi.<<deponi qui i tuoi effetti personali>> mi porse una scatola una donna.
<<posso mandare un messaggio al mio ragazzo prima>> la implorai con lo sguardo.
si guardò intorno assicurandosi che fossimo sole e mi passo il cellulare.
<<sii rapida>> annuì.ad aziz💚
sto bene, tu non preoccuparti, doveva andare cosìposai il telefono, alcune collane e bracciali all'interno di una busta e gliela porsi.
<<grazie signora>> le sorrisi.
lei forzò un sorriso, probabilmente era mamma, si immaginava sua figlia al posto mio, non è facile.mi portarono dentro ad un ufficio, restai sola per qualche istante, mi misi a cantare sotto voce c'est pas facil di neima ezza.
un po' mi tranquillizzai, ma come faccio a stare calma in una situazione del genere?di scatto si aprì la porta, rizzai la schiena e mi ricomposi.
<<maia rosa>> parlò quello che credo sia il capo.
feci cenno con la testa verso di lui.
<<possesso di stupefacenti>> fece scorrere gli occhi sui fogli che teneva tra le mani.
<<rapine in zona>> si grattò la fronte.
<<e poi nel 2021 resistenza a pubblico ufficiale>> mi rivolse lo sguardo.
<<che curriculum>> rise senza umorismo.
alzai gli occhi al soffitto e feci una smorfia.
<<questa sera la passerai in caserma, poi vedremo, sicuro rischi qualche mese>> sistemò delle carte.
<<o forse di più>> sorrise malvagiamente.
feci le spallucce e mi portarono in una piccola cella.
è ciò che mi merito, sapevo il rischio, potevo evitare che succedesse tutto questo casino.
complimenti maia.••••
aziz's pov
il messaggio di maia mi ha lasciato turbato per tutta la serata, non riuscivo a capire.
provai a chiamarla o contattarla in tutte le maniere ma il suo telefono era spento.
aveva l'abitudine di non metterlo sotto carica e lasciarlo spento anche per diversi giorni, di solito sono io che glielo carico.
ieri sera c'era pure valeria, abbiamo parlato, o meglio, ci siamo urlati dietro incivilmente, come sogliavamo fare quando eravamo una coppia.
non la amo, non mi piace, non provo nemmeno una minima attrazione verso di lei o de suo corpo, è una ragazza qualsiasi, come le altre, cosa che non è maia.
per valeria invece sono ancora l'uomo della sua vita è dice che farà di tutto per riavermi, quando mi ha detto questa frase le sono scoppiato a ridere in faccia e me ne sono tornato dai miei.mi alzo dal letto e guardo la chat fra me e la mora, il messaggio che le avevo scritto non le era nemmeno arrivato, incomincio a preoccuparmi seriamente.
sbuffo, mi infilo un paio di pantaloni da basket e mi lavo la faccia.
poi mi dirigo verso la cucina dove c'erano zaccaria, anas e amine.
lo saluto e prendo un bicchiere d'acqua.
c'era la tv accesa, non so perché, si stavano pure guardando il telegiornale, che strano.<<allora hai notizie di maia?>> domandò zaccaria.
<<non ha nemmeno ricevuto il messaggio e se provo a chiamarla mi da la segreteria>> mi sedetti sul tavolo.
<<lo sai com'è fatta lei, ce lo avrà spento>> mi consolò amine.
<<vedi che poi ti chiamerà>> continuò bene.
<<oggi facciamo qualcosa?>> deviò il discorso neima.
<<no io avevo pensato di stare a->> mi interruppe zaccaria alzando il volume della televisione.
feci un sorso e giocherellai con l'acqua in bocca.
<<ieri sera nei pressi di lecco è stata portata in caserma una 17enne, maia rosa in possesso di stupefacenti>> parlò la giornalista.
spurai tutta l'acqua che avevo in bocca nel tavolo.
<<è lei>> sussurrò zaccaria.
diedi un pugno al tavolo e mi alzai.
bestemmia sotto voce.
<<testa di minchia che non è altro>> scossi la testa iniziando a camminare avanti ed indietro per la stanza.
<<fra mi dispiace, la conosco bene e ti giuro che non me ne aveva mai parlato>> si passò una mano sui capelli zaccaria.
<<glielo avevo pure detto che le potevo dare qualsiasi cosa volesse purché non rientrasse nel giro>> mi agitai ancora di più.
<<stai calmo aziz>> poggiò una mano sulla mia spalla bene.
<<calmo?! anas sei serio?! devo stare calmo?!>> respirai affannosamente.
<<io ero a divertirmi e lei era fuori a spacciare ti rendi conto?>> lo presi per il colletto e gli urlai contro con le lacrime agli occhi.
<<oh fra stai calmo, non colpevolizzarti>> ci separò amine.
<<non è colpa tua>> continuò scuotendo la testa.
rivolsi lo sguardo verso zaccaria che stava cercando di trattenere le lacrime pure lui.
<<andiamo>> prese le chiavi e ci dirigemmo verso la caserma.se solo potessi capire ciò che ti passa per la testa.
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