EPILOGO - THE LETTER

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Dear love of my life,
se stai leggendo queste parole vuol dire che l'ultimo tentativo di ribellarmi a quello che la vita mi ha imposto è andato in porto ma sappiamo bene tutte e due che solo e soltanto il destino potrà sapere come andrà a finire tutto questo. So che l'hai fatto per me, so che l'hai fatto per noi. Ancora una volta hai deciso di mettere da parte te stessa per me, e so che lo hai fatto quindi non provare nemmeno a pensare di rifilarmi il contrario. Dovrei ringraziarti, davvero, dovrei farlo. Ma io non ci riesco, Lauren. Non riesco a dirti grazie perché non è quello che voglio e non è quello che volevo né quello che vorrò mai, nella mia vita. Io non voglio dirti addio. Non volevo farlo nemmeno quando ero così piccola ed ingenua da star ad ascoltare i miei conflitti interiori che mi spingevano a cercare l'approvazione della donna che ad oggi riconosco non essere più mia madre, almeno non quella di cui porto un ricordo felice. Non vorrò dirti addio nemmeno tra cent'anni, quando i miei polmoni saranno troppo stanchi ed esalerò il mio ultimo respiro. Non voglio dirti addio e perciò non voglio dirti grazie per aver fatto in modo che debba farlo. Lo so, starai pensando che sono sempre la solita egoista, che non capisco quello che fai per me e che tu forse stai soffrendo il doppio. E forse lo sono, un'egoista intendo. Lo sono, perché prendendo cose e quando poi tu me le dai, le rifiuto e ti respingo. Lo sono, perché ho sempre pensato alle apparenze, a preservarle per preservarmi. Forse sono l'incarnazione del Diavolo, Lauren. E forse tu sei l'unico angelo del paradiso che può salvarmi. Ricordi quando mi dicesti di scappare, che fosse per una notte o per sempre? Io lo ricordo bene, perché in quel momento l'unica cosa che volevo dentro di me era andare via con te, non per una notte, ma per sempre. Avrei voluto che questa notte durasse per sempre, che il tempo si fermasse e non ci fosse più niente, oltre noi. Perché alla fine è questo quello che mi fai: mi disorienti, mi destabilizzi. Non esiste più il mondo quando i tuoi smeraldi si fissano nei miei occhi. Non esiste più il caos che ho intorno né quello che ho dentro. Esisti solo tu, Lauren. Esisto solo io. Non so se sia possibile sentire per un altro essere umano tutto quello che sento io per te, a volte mi sono chiesta se questo sentimento potesse mai avere una fine. E inevitabilmente, ogni volta che domando a me stessa quando smetterò di amarti, mi ritrovo a farlo più forte, più intensamente, più vividamente. Effetto boomerang, immagino si chiami. Ma è questa la verità: non voglio dirti addio perché io voglio viverti. Voglio amarti. Voglio spogliarti. Ma soprattutto, Lauren, voglio sposarti. E non voglio farlo tra vent'anni, non voglio aspettare che il tempo mi consumi e mi faccia diventare una persona che non riconosco allo specchio. Non voglio aspettare che il tempo ti porti via da me. Non voglio vivere una vita in cui tu non sei con me. Né voglio viverne una in cui ci sei solo in vesti non tue, ché lo sappiamo benissimo che i panni di Dinah, Normani ed Ally sono troppo stretti per il nostro rapporto. Non voglio stare senza di te, senza il tuo sguardo intenso a proteggermi. So a cosa starai pensando a questo punto e ti rispondo sinceramente: non posso tornare indietro perché ho paura. Ho paura di cosa mi aspetta se giro i tacchi e scappo via. Ma non ho paura di loro, non più. Ho paura di non trovarti ad aspettarmi. Ho paura che sia troppo tardi, perché so che purtroppo è così. Il tempismo non è mai stato dalla nostra parte ma forse nemmeno il destino ci ha voluto così tanto bene. Promettimi solo di non dimenticarmi mai, Lauren. Ti prego. L'unica cosa che potrebbe uccidermi è sapere di non esistere più nella tua memoria. Conserva il nostro ricordo, come lo farò io. Come l'ho sempre fatto, rimpiangendoti sempre. Perdonami per non essere stata quello che ti aspettavi, perdonami per non essere mai stata quel che meritavi. So ch'è tardi, ma se non lo fosse... ti amo, Lauren Jauregui. Più della mia vita, più della mia vita. Immensamente, eternamente ed inevitabilmente

per sempre tua, Camz.

''...ora potete finalmente sigillare il vostro amore!'' furono le parole del giudice dipace, immediatamente seguite da un grande applauso. Prese le mie guance attirandomi vigorosamente a sé fino a far collidere le nostre labbra, gli invitati continuarono ad applaudire e schiamazzare e le sue labbra si incresparono in un lieve sorriso. Era esattamente così che doveva andare, pensai camminando la navata con la mano nella sua mentre tutti ci lanciavano dei petali di rosa.

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