17. Sensazioni

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Nei giorni a seguire Deku e Katsuki iniziarono a vedersi sempre più spesso, come a lavoro, o quando Denki io invitava a casa sua.
Si vedevano addirittura per pranzo, dato che Izuku aveva inizato a passare molto tempo a casa dell'Alpha.
I bambini di Katsuki giorno dopo giorno si erano legati ancora di più a lui e anche lui, man mano che il tempo passava, aveva iniziato ad amare quei cuccioli.
A volte quando li guardava sentiva un calore all'altezza del petto che gli faceva desiderare con tutto sé stesso di poterli avere e crescere come figli suoi.
Ma poi guardava Katsuki e si ricordava che aveva un compagno,del quale non sapeva assolutamente nulla, e che i figli avevano già qualcuno da chiamare mamma.
Allora si scrollava quelle idee e quelle sensazioni di dosso e continuava a giocare con i bambini facendo finita di nulla.
Ma quelle sensazioni tornavano sempre più forti di prima soprattutto quando si trovava in compagnia di Koray.

La porta sbatté violentemente e Izuku sussultò.
Era a cena dai Bakugou e Katsuki e Koray avevano iniziato a discutere in modo molto aggressivo.
Izuku non aveva potuto fare niente, soprattutto per il motivo che lui in quella situazione non c'entrasse niente.
Si alzò dal divano e senza farsi sentire da Katsuki salì al piano di sopra, bussò delicatamente alla porta della camera di Koray e vi entrò quando sentì un flebile "avanti".
"Koray, stai bene?"
"Oh, Deku, si... credo di star bene"
Izuku si sedette sul letto di fianco al ragazzino che continuava a torturarsi le dita e d'istinto gli poggiò una mano sopra la sua.
L'Omega si morse il labbro non sapendo se fosse il caso o meno di parlarne, poi prese un bel respiro e si fece coraggio.
"Koray, so che non ho voce in capitolo ma forse dovresti scendere di sotto e parlarne con più calma."
"Perché dovrei? Non ho fatto niente di male, so che non la violenza non deve far parte della vita di nessuno ma ero così arrabbiato, continuava a prendermi in giro perché non ho una madre al mio fianco e allora dalla rabbia gli ho tirato un pugno. Ma addirittura arrabbiarsi a quel modo per una cosa così, lui faceva di peggio alla mia età!"
"Peggio?"
"Bullizzava quello che prima era un suo caro amico"
Izuku sgranò gli occhi, ma non dalla sorpresa.
Un dolore lancinante aveva iniziato ad espandersi nella testa e improvvisamente si ritrovò catapultato in un altro... mondo?
Qualcuno era steso a terra in lacrime, gli occhi arrossati e appannati, il labbro inferiore era spaccato e continuava a sanguinare mentre stava rannicchiato in una pozza d'acqua, fradicio dalla testa ai piedi, tremando senza controllo mentre i singhiozzi uscivano irregolari dalla sua bocca.
"Tsk, sfigato"
Alzò lo sguardo.
Una figura girata di spalle  usciva dal bagno della scuola, le sue spalle erano larghe e possenti, i capelli su una tonalità chiara...ma le immagini erano troppo confuse e sfocate per vederne meglio il colore.
Rimase da solo sul pavimento freddo e bagnato, con il cuore a pezzi e il corpo dolorante e sfregiato, portandosi una mano alla bocca mentre il suo pianto si faceva sempre più intenso e isterico.

"Non è stata colpa mia, o anche tu sei dalla parte di pap- "
Izuku si sporse verso Koray che aveva le lacrime agli occhi e con la mano libera gli afferrò il retro della testa spingendolo successivamente contro suo petto.
Cos'erano quelle immagini?
Ricordi? Era suoi o aveva assisito a quella scena?
Lo abbracciò senza dire nulla e a Koray gli si spezzò il cuore, ma allo stesso tempo si riempì di una gioia che non provava da tempo.
Ricambiò immediatamente l'abbraccio inspirando a pieni polmoni quell'odore che lo aveva accompagnato per la maggior parte della sua vita.
Pianse... pianse così forte che ebbe paura di essere sentito da suo padre e i suoi fratelli al piano di sotto, ma stava così bene tra le braccia di sua madre che non gliene importò nulla.
Desiderava stringere quel corpo da così tanto tempo che gli sembrò un sogno poterlo fare.
Pian piano il pianto si affievolì grazie alle carezze che lentamente e con affetto Izuku donava a Koray.
Le mani morbide e affusolate si andavano a posare dolcemente tra i suoi capelli biondi mentre l'altra mano -sempre con molta calma- faceva su e giù lungo la sua schiena.
Koray sospirò beato e Izuku sorrise, poggiando il mento sulla testa del biondino mentre questo strinse tra le dita la sua maglietta, spostando la testa nell'incavo del collo di Izuku per poterne sentire meglio l'odore.
Rimasero così per minuti che sembrarono ore e dopo aver fatto calmare le acque, Koray chiese scusa a Katsuki per aver urlato in quel modo e per aver picchiato il suo compagno di classe, ricevendo in cambio un picoclo buffetto sulla testa.

Izuku sorrise a quel ricordo e riprese a lavare i piatti.
Era stato invitato da Katsuki a pranzo, o meglio, da Koray e i due gemelli che avevano insisto affinché il biondo invitasse il verdino a pranzo da loro, come succedeva quasi ogni giorno.
Ovviamente Deku aveva accettato immediatamente e senza perdere tempo si era precipitato da loro.
"Izu, Izu! Andiamo a prendere il gelato?"
"Ah? Sono io vostro padre dovreste chiedere il permesso a me mocciosi!"
"Ma tu dirai sicuramente di no!" Borbottò Tatsuya aggrappandosi alle gambe della madre.
"Infatti"
"Izuku! Papà è cattivo, non vuole portarci a fare una passeggiata!"
"Dai Katsuki, oggi si sono comportati bene, un bel gelato ci sta" Katsuki lo guardò assottigliando gli occhi per poi sbuffare sonoramente e alzare le mani in segno di resa.
"Tsk! E va bene, preparatevi mocciosi" Katsuki si rinchiuse in bagno e con il cuore a mille chiamò Denki.
"Pronto?"
"Oi fulminato, conosci un bel posto dove andare a fare una passeggiata?"
"Si tratta di Izuku?"
"No di tua madre" Esclamò con tono sarcastico dando dell'imbecille all'amico.
"Allora ti consiglio il Kitte Garden, c'è una vista pazzesca e quando tramonta il sole diventa tutto più romantico, è un posto molto frequentato dalle coppie... magari ci scappa un bel bacio alla franc-"
"Fai schifo. Ok ora devo staccare"
"Fammi sapere come è andata poi"
"No, fatti i cazzi tuoi"
"Ma- " Katsuki staccò la chiamata e si precipitò al piano inferiore dove lo aspettavano già tutti pronti.
Uscirono di casa e si diressero al Kitte Garden sotto consiglio di Denki.
Il posto era davvero magnifico e la cosa più bella era proprio il palazzo fatto in vetro da dove si vedeva tutto lo skyline circostante.
I bambini iniziarono a correre e a giocare fra di loro mentre Koray li inseguiva esasperato.
Katsuki e Izuku risero.
"Bambini state attenti!"
I due si girarono di scatto guardandosi negli occhi: avevano appena detto la stessa identica cosa. Izuku arrossì lievemente e per sviare il discorso indicò il chiosco dei gelati.
"G-guarda... c'è il chioschetto dei gelati"
I bambini erano già arrivati al chiosco, emozionati e felici di passare del tempo con i loro genitori.
Izuku sguardò i vari gusti e dopo aver preso i gelati per i bambini e per Koray ordinò anche quello per lui e per Katsuki.
"Per me un gelato con panna e pesca, mentre per lui caffè e cioccolato per favore."
Katsuki si girò verso il verdino confuso, e quando Izuku ricambiò il suo sguardo prese parola.
"Come conoscevi i miei gusti preferiti"
Izuku sussultò a quella domanda ma non sapeva come rispondere, era stato un gesto automatico, aveva aperto bocca e ordinato senza persarci più di tanto.
"Scusami, mi è... uscito spontaneo..."
"Tranquillo, non fa niente" Izuku sorrise e dopo aver preso i gelati si diressero al palazzo di vetro.
I bambini guardavano meravigliati il paesaggio indicando qualsiasi cosa vedessero e ritenessero bella o strana.
Ben presto il sole iniziò a tramontare, lasciando spazio alla sagoma della luna e a Katsuki si strinse il cuore.
Erano ancora sul tetto del palazzo, i loro sguardi fissi sul cielo colorato, i bambini che correvano attorno alle piante poste al centro del tetto... ma loro erano troppo presi dai loro pensieri per accorgersi che in realtà li stavano spiando.
Izuku guardò Katsuki con la coda dell'occhio: quella scena gli dava un senso di familiarità e di pace che non riusciva proprio a spiegarsi.
"Izuku" lo richiamò a voce bassa l'Alpha.
"Cosa c'è Katsuki?"
"Te l'ho mai detto che la luna è fottutamente bellissima?" L'Omega sgranò di poco gli occhi e si voltò di nuovo verso il biondino: quella frase l'aveva già sentita nella sua testa, ne era sicuro.
il suo cuore aveva preso a pompare così forte che per un secondo ebbe paura che l'altro potesse sentirlo, ma in realtà Izuku non poteva sapere che anche l'altro cuore aveva preso a battere a ritmo accellerato.
Rimasero a guardarsi così, con i cuori a mille e la luna a far loro da spettatrice.

Ecco a voi un piccolo.. appuntamento? Chiamiamolo così!
Spero vi sia piaciuto anche se... piccolo spoiler... il prossimo farà venire caldo... molto caldo...
Ho già detto troppo!!!
Alla prossima gentaccia :P
Noemi S.

Shitsuren - cuore spezzato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora