20. Bentornato

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"Benvenuto"
Sentì una voce calda e subito dopo la faccia di un uomo comparì da dietro la porta.
Masaru sorrideva calorosamente mentre la porta si spalancò del tutto bruscamente facendo comparire una chioma bionda simile a quella di Katsuki.
"Oh, Inko cara... e Izuku..."
La donna bionda sembrò turbata alla vista del verdino ma subito dopo quell'espressione scomparì lasciando il posto a un enorme sorriso.
"È bello vederti Mitsuki"
Entrarono all'interno dell'abitazione e Izuku venne invaso ancora una volta da un senso di familiarità, era la stessa sensazione di quando stava con i bambini e Katsuki.
Sorrise lievemente, quel posto anche se privo di ricordi lo sentiva stretto al cuore, si sentiva bene e al sicuro e la presenza di Mitsuki e Masaru era ancora più confortante.
Si accomodarono tutti sul divano e Mitsuki scomparve in cucina per poi tornare con delle tazze di the caldo per tutti e con dei piattini con dentro delle fette di torta.
"Allora, come stai Izu?"
Quella domanda era piena di tristezza e affetto, tanto che a Izuku si strinse il cuore non potendo fare a meno di pensare "come ho potuto dimenticarmi di loro".
"Sto bene, credo"
La donna aAnnuì sorridendo e poi si accomodò anche lei sul divano.
Inko e Mitsuki iniziarono a parlare e il verdino ascoltava incuriosito il loro discorso.
Stranamente, non si sentiva di troppo in quella casa, pensava che senza i ricordi si sarebbe sentito di troppo o a disagio, ma fortunatamente stava bene così.
Improvvisamente la porta d'ingresso si spalancò mostrando Katsuki con un'espressione seccata e i due gemelli sulla sua schiena che scalciavano e ridevano indisturbati.
Izuku si sentì divampare da dentro, ora che lo rivedeva non poteva non pensare a quello che era successo un paio di giorni prima.
Per il disagio afferrò una fetta di torta e ne prese un morso, riempiendosi le guance come quelle di uno scoiattolo, rilasciando una flebile scia di feromoni.
Sentì Mitsuki al suo fianco ridere e si girò verso di lei confuso.
"Ti piace, vero?"
Izuku tossì sputando anche dei pezzettini di torta e la sua faccia divenne rossa come un pomodoro maturo.
"I-in che s-senso?"
Mitsuki rise nuovamente e si sentì un emerito cretino ma cercò di non darlo a vedere, masticanando la torta in silenzio e ingoiandola subito dopo poi bere un sorso di tè caldo.
"Intendo la torta, cosa sennò?"
"Si...la t-torta! È buonissima!"
Katsuki si avvicinò a loro dopo essersi scrollato i bambini di dosso e si andò a sedere a peso morto sul divano.
"Katsuki, a proposito, come è andato il rut? So che questa volta era più... dirompente di prima"
Il verdino spalancò così tanto gli occhi che sembrava gli stessero uscendo dalle orbite.
Iniziò a tossire affogandosi con la sua stessa saliva e agitato afferrò nuovamente il bicchiere precedentemente posato sulle cosce bevendone il contenuto, mentre il suo volto si tingeva didi un rosa acceso.
"Fatti i cazzi tuoi, vecchiaccia"
Mitsuki fece una smorfia contrariata per poi rivolse la sua attenzione di nuovo all'Omega che aveva un'espressione confusa e imbarazzata.
La bionda stava facendo fin troppe domande, alquanto strane e tra di loro sconnesse, e non riusciva a capirne il motivo... si divertiva a vederlo in imbarazzo? E perchè Katsuki non sembrava per niente turbato? Forse quella donna era fatta così...
"Comunque Izuku caro, ricordi qualcosa del tuo passato? Io e tua madre siamo amiche da svariati anni"
Izuku rimase ancora più scombussolato ma decise di non farci caso e ci pensò su.
Gli vennero in mente alcuni flashback e decise di raccontarli, avevendo ben vividi nella mente quelle pochissime immagini.
"Mmh si, ricordo qualcosa della mia infanzia. Ad esempio quando sono andato in spiaggia e mi sono rotolato nella sabbia, sporcandomi da testa a piedi per poi correre in braccio a mamma sporcandola, era andata fuori di testa e aveva iniziato a rincorrermi ovunque. È stato esilarante se ci ripenso"
La faccia di Mitsuki si tramutò in un'espressione strana, come quella sdubbiata di sua madre, ma non ci fece più di tanto caso, grattandosi il collo nervoso.
"Va bene così non dirmi altro o la tua faccia si liquefa come un metallo in un forno"
Passarono il pomeriggio in compagnia tra le risate, Mitsuki era tornata a comportarsi abbastanza normalmente e Izuku ne era stato più sollevato.
La donna era rassicurante ma lo metteva lo stesso in soggezione quando voleva.
Una volta aver salutato tutti uscì di casa ma Mitsuki lo seguì richiamandolo.
Izuku la guardò dolcemente e fece per parlare ma lei con uno scatto avvolse le sue braccia attorno il suo busto, cullandolo in un caldo abbraccio.
Il verdino spalancò gli occhi e titubante ricambiò quel tenero gesto che mai si sarebbe aspettato da lei.
All'apparenza Mitsuki poteva sembrare rude e dal carattere inavvicinabile, ma in realtà era davvero una brava persona e tenera di cuore.
Izuku ne era felice.
"Bentornato tra di noi, Izu"
Lo sussurrò piano, nel suo orecchio, e il suo cuore fece una capriola dalla felicità.
Anche se i ricordi non sarebbero mai tornati del tutto, finalmente si risentiva a casa e completo, anche se in parte.
"Oi vecchia scollati"
Katsuki comparve da dietro mentre ai suoi lati vi erano Tsukiko e Tatsuya che lo tenevano per mano, mentre Koray stava al telefono dietro di loro con il volto coperto da una sciarpa e un cipiglio sul volto.
Izuku sorrise e dopo aver salutato di nuovo Mitsuki se ne andarono tutti insieme.
I bambini avevano insistito per fare una passeggiata per rimanere ancora un po' con Izuku, e quindi i due adulto si erano ritrovati a camminare nel silenzio più totale, spalla a spalla mentre l'imbarazzo aveva preso possesso delle guance dell'Omega.
Cosa avrebbe dovuto dire in quella situazione? Era tutto così complicato, per non parlare del fatto che lui adesso sapeva tutto, o almeno ne ricordava una piccola parte, che comunque in un certo senso gli pesava.
Sospirò e si creò una nuvoletta di vapore che poi si dissolse nell'aria.
Camminarono in silenzio e una volta arrivati da vanti casa Bakugou rimasero da soli davanti al portone d'ingresso.
Si guardarono negli occhi, entrambi assorti l'uno nei colori dell'altro.
Izuku aveva sempre pensato che quel rosso rubino fosse bellissimo: lo attraeva e lo risucchiava in un vortice senza fine.
Fece per parlare ma le parole gli morirono in gola pian piano Katsuki si avvicinava a lui.
Decise di fare lo stesso, attirato completamente dal biondo e dalle sue labbra serrate.
La mano di Katsuki si posò sulla sua guancia accarezzandola dolcemente e d'istinto l'Omega fece le fusa spingendo la propria guancia verso il palmo del maggiore rilassandosi completamente.
Continuarono a guardarsi senza mai scollarsi gli occhi di dosso e vide il volto di Katsuki avvicinarsi sempre di più al suo, tanto che sentì le loro bocche sfiorarsi.
Si fece coraggio e cercò di azzerare le distanze, ma Katsuki fu più veloce e come scottato si sottrasse da quel piccolo contatto.
Izuku imbarazzato fece qualche passo indietro e dopo aver farfugliato qualcosa corse via lasciando Katsuki lì impalato come una statua.
Il biondo si portò una mano sul volto espirando e inspirando a pieni polmoni mentre una lacrima fredda solcò la sua guancia per poi schiantarsi sul terreno.
Faceva ancora dannatamente male.

Siamo quasi alla fine, mancano 2 capitoli e mi viene da piangere...
Pensavate che Izuku avrebbe svelato il "segreto" e invece.... vi facciamo aspettare ancora!!!
Alla prossima!
Noemi S.

Shitsuren - cuore spezzato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora