18. Impulsi

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"Quanto ci metti in bagno Bakugo! Il turno è finito da venti minuti, ti lasciamo a piedi se non ti muovi"

"F-fottiti grappolo d'uva! C-cazzo" Digrignò i denti stringendo forte la base della propria erezione, eiaculando dentro il sanitario per la terza volta in quella giornata.
Ringhiò prepotentemente nel veder tutto quel liquido seminale venir sprecato nel cesso del suo ufficio e non dentro il proprio Omega.
Lui ed Izuku passavano molto tempo assieme, sempre con i bambini, ma non aveva mai osato oltrepassare quella linera di demarcazione che si era formata tra loro.
Qualche giorno addietro li aveva anche lasciati dormire dal nerd, sia perchè bramavano di stare con la madre sia per stare con la nonna materna, la quale per forza di cose non li vedeva spesso come quella paterna.
Il biondo si tirò su la zip del costume e raggiunse gli amici al piano terra, sotto gli sguardi preoccupati dei colleghi ancora presenti nella struttura.
Non appena Denki lo vide arrivare aprì la bocca per fare una battuta ma la richiuse subito dopo notato lo stato in cui era ridotto occhi rossi.
Camminava pesantemente, stringendo i pugni lungo i fianchi e lasciando che i capelli coprissero interamente la fronte e parte degli occhi, lasciando intravedere solamente l'iride cremisi.

"Vado da solo. Mi prendo due giorni liberi, li ho già chiesti a chi di dovere" Shinso lo fermò con le bende da cattura rimanendo a debita distanza dall'Alpha biondo.

"Dove credi di andare consciato così? Rischi di aggredire qualcuno, ti portiamo noi"

"Ti ricordo cosa ho fatto a Kaminari? Gli ho quasi-"

"Guiderà lui, mentre io starò dietro con te e ti terrò d'occhio. Sei troppo instabile, non possiamo lasciarti a piede libero mentre il tuo rut sta per manifestarsi."
Katsuki annuì e seguì i due fino alla macchina, sedendosi nei sedili posteriori a gambe divaricate con Shinso al proprio fianco, mentre Denki premette l'acceleratore per arrivare il prima possibile a destinazione.
Si sentiva estremamente a disagio nell'avere l'amico in rut in macchina e i ringhi che i due Alpha si scambiavano non lo tranquillizzavano affatto.

"Eri nervoso già ieri sera, si può sapere perchè oggi non sei rimasto a casa? E che diamine la vuoi smettere di toccarti da sopra la tuta? Un po' di contegno! Mi fa abbastanza schifo" Katsuki ringhiò concentrandosi al massimo per non rilasciare il proprio odore, evitando di creare ulteriori problemi.

"I piccoli staranno da tua madre?"

"Sono... sono già li, li ha presi lei da scuola. S-saetta muoviti se non vuoi vedermi masturbare nella tua fottuta macchina."

"Chiama se hai bisogno, non fare l'orgoglioso come tuo solito!"
L'avevano lanciato in casa con quella frase e se n'erano andati così com'erano arrivati.

"Fottuti stronzi, chi credete che sia? So resistere ai miei impulsi, non sono un animale" Borbottò tirando gli stivali del costume in un angolo, andando a bere dell'acqua fresca per raffreddare il corpo divenuto bollente.
Era il secondo rut che passava senza la presenza di Izuku in casa e sapeva che sarebbe stato difficile mantenere la lucidità.
Tuttavia, quella volta era tutto differente: ciò che lo mandava fuori di testa era il fatto di non poter reclamare l'Omega, di non poter andare a casa della suocera per fotterlo a dovere come il suo istinto gli stava ordinando di fare.
Sprigionò finalmente i suoi feromoni, i quali andarono a dominare ogni singolo angolo della sala e della cucina, rendendo l'aria pesante e quasi irrespirabile per chiunque non fosse Katsuki.

"Porca puttana... vaffanculo!" urlò cadendo in ginocchio in cucina, abbassando nuovamente la zip del costume per liberare l'erezione turgida che sbattè dura contro il proprio stomaco. 
La prese nella sua mano dentra e cominciò a muoverla ad un ritmo cadenzato, gemendo e ringhiando per il piacere e la frustazione.
Odiava masturbarsi, aveva preso a farlo ogni tanto dalla scomparsa del nerd ma aveva sempre ritenuto il masturbarsi come l'azione più denigrante da fare, soprattutto con dei figli in casa.
Era la natura dell'uomo, dopotutto lo scroto doveva svuotarsi per un benessere fisico e del tutto naturale, ma odiava farlo, soprattutto se sopraffatto dall'istinto dell'Alpha che risiedeva in sè.
Dopo una decina di minuti venne, schiazzando il pavimento col suo sperma, alzandosi subito dopo per pulire il pavimento grigio.

Shitsuren - cuore spezzato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora