Capitolo 5

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Uscirono da scuola con gli occhi di tutti puntati addosso, le sue amiche la guardavano sorridenti, altre ragazze decisamente invidiose e poi c'era Luke, in un angolo, che li guardava e li scrutava. Odiava quel tizio, era arrivato fresco fresco chissà da dove e le stava portando via Kate, Luke non aveva mai pensato di provare qualcosa per quella ragazza, le voleva bene, anche tanto, ma non avrebbe mai pensato di poterne essere geloso e con quale diritto poi.
Ashton e Kate parlavano tranquillamente, quando decisero di fermarsi a pranzo in una tavola calda non troppo lontana dalla scuola. Stranamente lei si sentiva completamente a suo agio con lui, le parole le uscivano da sole, senza bisogno di preoccuparsi di cosa dire o meno, era lui a rendere tutto dannatamente facile.
Quando incontriamo qualcuno in grado di buttare giù il nostro muro, costruito mattone dopo mattone, anno dopo anno, con un semplice sorriso, cosa dobbiamo fare? Probabilmente lasciare che entri nella nostra vita e la renda migliore. Questo era Ashton per Kate, la parte migliore della sua vita, ma lei lo avrebbe capito solo dopo.

"Mangi poco" esclamò improvvisamente lui "certo, sennò ingrasso" sdrammatizzò Kate, lo vide incupirsi "scherzi? Stai benissimo" lei abbassò lo sguardo, mangiava poco non per problemi di linea "sai, a casa mia non avevamo mai granché da mangiare e le poche volte che eravamo a tavola i miei erano ubriachi, quindi io e Calum, mio fratello, cì sbrigavamo a mangiare per poi andarcene in camera e mangiavamo poco o niente, a volte rimanevamo chiusi nella nostra stanza. Non c'era mai nulla da mangiare in casa, non perché non avessimo soldi, ma perché per loro fare la spesa o comportarsi da persone normali era fuori discussione. Così delle volte rimanevamo in camera nostra senza toccare cibo, semplicemente perché non volevamo stare con loro e credo che questa cosa mi sia rimasta. È sempre stato così fin da bambini" iniziò a parlare senza freni, le uscì tutto di getto, senza sapere perché. Lui la osservava senza dire nulla, lei iniziò ad agitarsi, lo sapeva, aveva sbagliato, doveva chiudere quella boccaccia. Ashton piantò i suoi grandi occhi in quelli di Kate "ora sei qui con me, non devi scappare da niente." disse semplicemente e quello le bastò a farla stare tranquilla, non sarebbe scappata, non questa volta.

Si alzarono ed Ashton insistette per pagare il conto, passeggiarono per la città, continuando a parlare di loro, quando decisero di sedersi sul prato del parco che si trovava al centro della città. Si sdraiarono, uno accanto all'altra, guardando il cielo, in silenzio. Fù Kate a parlare per prima "dai raccontami qualcosa di te adesso" disse girandosi su un fianco, appoggiandosi sul gomito, per osservarlo meglio, lui si limitò a girare la testa e guardarla "vediamo...qualcosa di me... che sono bello lo vedi da te" disse ridendo e Kate pensò che avesse dannatamente ragione "i miei genitori sono morti in un incidente stradale, un uomo ci è venuto addosso con il suo furgone. Io ero seduto dietro, mio padre guidava e mia madre lo guardava sorridente dal posto del passeggero. Tornavamo da un week end fuori, non so come fossero riusciti a trascinarmi con loro, non amavo i nostri week end in famiglia, insomma, tutte quelle foto che voleva fare la mamma e per non parlare di mio padre che continuava a volermi dare consigli sulle ragazze" sorrise tristemente ricordando quei momenti in cui i suoi genitori erano ancora li con lui, tornando poi a guardare il cielo sopra di loro "ora darei qualsiasi cosa per trascorrere ancora un week end così. Quando è arrivata l'ambulanza i miei erano già morti, mio padre è morto sul colpo, mentre mia madre l'ho vista chiudere gli occhi tra le mie braccia, l'avevo tirata fuori dall'auto. Quando finalmente è arrivata la polizia ed hanno preso quell'uomo si sono accorti che era totalmente ubriaco." si interruppe di nuovo, lei aveva le lacrime agli occhi, nessuno dovrebbe vivere quello che ha vissuto Ashton "mi dispiace così tanto Ash" gli prese la mano e la strinse forte, lui le accarezzò la guancia "tranquilla, credo mi faccia bene parlarne, ho passato due anni a tenermi tutto dentro, mai una parola con nessuno. Poi arrivi tu, una piccola nanerottola con questi grandi occhi verdi e mi fai sentire così leggero, Kate tu mi fai sentire come se non fosse possibile che cose brutte accadano a questo mondo e non so perché, questo mi spaventa, non ti conosco, non so gestire tutto questo, ma è così" lei lo guardò in silenzio, aveva descritto esattamente quello che stava provando lei "per me è lo stesso".
Rimasero in silenzio per il resto del tempo, stesi sul prato, mano nella mano. Un passato così difficile sulle spalle, ma con il cuore finalmente più leggero.
Una goccia cadde sulla fronte di Kate, poi un'altra ed un'altra ancora, Ashton scattò in piedi "pioggia in arrivo, corri!" Le disse tendendole la mano, senza farselo ripetere due volte l'afferrò e gli corse dietro, cercando di tenere il suo stesso passo. Risero fino ad arrivare alla macchina di Ashton, ormai completamente bagnati "ogni volta che ti vedo torno a casa con qualcosa da lavare eh" scherzò lui "inizio a pensare che sia tu, con gli altri non succede niente" rise Kate.
Lui la guardò negli occhi per una frazione di secondo, "Ash vuoi aprire la mac" non le lasciò finire la frase che la baciò, posando irruentemente le sue labbra su quelle della ragazza davanti a lei, senza altro contatto se non le loro labbra. Kate rimase sorpresa, ma lo desiderava dal primo giorno che lo aveva visto passare al supermercato, gli posò le sue mani sul petto, ancora timidamente, senza staccarsi da lui, Ashton ormai sicuro che non lo rifiutasse la prese dai fianchi e la strinse a se, facendo sembrare eterno quel piccolo bacio. Nulla di più di un impulsivo bacio a stampo.
Lei si allontanò per guardarlo bene, i suoi occhi brillavano e sorrise, mostrandole i denti perfetti e quelle due fossette ai lati della bocca. Avrebbe voluto fermare il tempo e rimanere li con lui, sotto la pioggia. Sorrise anche lei ed Ashton la strinse al petto "erano due giorni che aspettavo di farlo" disse quasi sussurrando lui, lei senza dire nulla si strinse ancor di più a lui.

Entrò in casa completamente bagnata, con un sorriso idiota stampato in faccia, non toccava terra dalla gioia e non si accorse neanche di suo fratello e Luke che giocavano alla Wii in sala. Chiuse la porta e solo in quel momento i due ragazzi si girarono "ehi, dove sei stata?" Chiese curioso Calum "con un angelo" disse con un filo di voce Kate, per poi sparire al piano di sopra senza aggiungere altro. Luke guardava Calum preoccupato "quel tipo la farà soffrire" disse seccato, il moro lo guardò sorpreso "non ho mai visto mia sorella felice come in questo momento, non voglio rovinare tutto con la mia gelosia da fratello maggiore rompi palle, ma certo è che se lui la farà soffrire si ritroverà su una sedia a rotelle" disse serio Calum. Sua sorella era tutta la sua famiglia, lo era sempre stata, era la persona più importante della sua vita, era contento di vederla così felice finalmente, ricordando quello che le aveva detto quella sera a casa loro mentre le medicava la ferita 'io mi uccido prima'. Calum scosse la testa, non voleva più pensare a tutte quelle orribili cose, ora erano al sicuro, Kate era al sicuro e finché l'avrebbe vista sempre sorridente, sarebbe andato tutto bene.

Kate era sdraiata nel suo letto, pigiama addosso e cuffie nelle orecchie, muoveva i piedi nudi a tempo, mentre canticchiava con gli occhi chiusi. Luke le aveva regalato il suo vecchio iPod, lei lo aveva accettato solo perché gli aveva fatto promettere che quando avesse avuto dei soldi per comprarne uno nuovo lui si sarebbe ripreso le sue cose, tutto quello che le aveva prestato. Bussarono alla porta, ma con la musica a tutto volume non sentì nulla ne tantomeno vide entrare Luke nella sua stanza. Quando lui le toccò la gamba sgranò gli occhi cacciando un urlo spaventato e cadendo letteralmente dal letto, lui iniziò a ridere vedendo l'amica con la faccia sul pavimento "Luke sei un idiota del cazzo" gli gridò contro lei, ma questo lo fece ridere ancor di più. Kate si massaggiava la faccia mentre si risistemava sul letto con lui "avevi bisogno di qualcosa?" Gli chiese lei "ero venuto a chiamarti per la cena" lei annuì e scesero in sala insieme. Sussultò quando lui le prese la mano per le scale, cosa diavolo stava facendo? Istintivamente ritrasse la mano, senza sapere neanche lei perché. Lui la guardò con un'aria afflitta, forse era troppo tardi, l'aveva persa davvero.

Cenarono in un silenzio imbarazzante, fino a quando il cellulare di Kate iniziò a squillare dal piano di sopra, corse in camera sperando in una chiamata di Ashton, guardò il telefono curiosa, un numero privato "pronto?!" Rispose titubante lei, silenzio dall'altra parte così riprovò "pronto? Chi è?" "un amico di tuo padre" disse secca la voce. Il telefono le cadde di mano "Calum" gridò in preda ai brividi, lui corse su guardando preoccupato la sorella in piedi al centro della stanza con il telefono ai suoi piedi "che succede Kate?" Dietro di lui sbucò Luke preoccupato "mi hanno chiamata con il privato, era un uomo che diceva di essere un amico di.. di nostro padre" lui divenne bianco come un panno slavato, si avvicinò a lei e la prese tra le sue braccia senza dire una parola, Kate iniziò a piangere "come ha avuto il mio numero? Cosa vuole da me?" Non riusciva a calmarsi, nonostante il fratello la accarezzasse e la stringesse a lui. Era stata una sciocca a pensare che l'incubo fosse finito, probabilmente il vero incubo era appena iniziato.

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Saaaalve,
Finalmente il bacio tra Ash e Kate!
Diciamo che da qui si entra nel vivo
Della storia ed inizia a diventare un bel po più movimentata.
Aspetto vostre notizie, consigli e giudizi.
Grazie mille anche a chi legge in silenzio!
Peace&Love, -F

Disconnected || A.I.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora