capitolo 11.

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116- "Ma che ti prende?
Scoppi a ridere
e poi esplodi di dolore
crolli in silenzio
ti annulli
ti isoli
ti chiudi dentro te
con quegli occhioni fragili e spenti
e lo sguardo vuoto
morendo dentro e non chiedendo mai aiuto."

117- "Da piccoli usavamo le forbici dalla punta arrotondata per non tagliarci. Guarda ora che fine abbiamo fatto: le cerchiamo sempre più affilate."

118- "Io mi rialzo, sempre. Il problema non è quello. Il problema sono i pezzi di me che se ne vanno ogni volta in cui cado. Il problema è quello che diventerò, pur di restare in piedi."

119- "Ma questa non era l'età più bella della nostra vita?"

120- Sono come la pioggia. A volte calma, a volte disastrosa. A volte silenziosa, a volte rumorosa. Odiata da molti, amata da pochi.

121- "Mi dicono che ho il cuore di ghiaccio, ma non sanno che anche il ghiaccio si scioglie."

122- Dice una leggenda che se non riesci a dormire la notte è perché sei sveglio nel sogno di qualcun altro. Io credo che se una persona entra nei tuoi sogni durante le tue notti è entrata già nei tuoi giorni a tua insaputa. E tu non ripulire la mente se al mattino ti svegli da un sogno a metà. I sogni che tornano sono il tuo destino.

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