Capitolo 3

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Quando il giovane argentino era stato selezionato come concorrente del reality "20 anni a Miami",  non avrebbe mai pensato di legare cosí tanto con i suoi compagni ne che sarebbe stato circondato da cosí tanto amore.
Dopo che si era aperto con Mike, raccontare della sua sessualità agli altri era stato semplice, ma ancora piú simplice si era rivelata la loro reazione: si erano dimostrati aperti di mentalità e super disponibili ad aiutarlo a conoscere qualcuno.
Le ragazze soprattutto appena avevano saputo della serata che li aspettava, lo avevano trascinato via e gli avevano dato una mano a sistemare i capelli e a scegliere il look perfetto per rimorchiare.

A mezzanotte in punto lui e la sua comitiva erano giá in coda per entrare al "The Beach", uno dei locali LGBTQ piú famosi della cittá.
Ad accoglierli ci furono una moltitudine di luci colorate, uno spettacolo fenomenale di drag queen e dei cocktail spettacolari.
Pablo si sentí incredibilmente leggero quando ordinò il suo Margarita e si buttò in pista con i suoi nuovi amici e quasi si dimenticò del vero obiettivo per cui era li, ma ben presto ci pensò Mike a ricordarglielo, lo stesso Mike che aveva messo piede in un locale gay solo per lui e che quella sera era dannatamente attraente. Si ritrovò a pensare a quanto sarebbe stato bello se fosse stato gay, ma eliminò immediatamente quel pensiero.
-allora che ne dici di quel ragazzo li, ti piace?- indicò con il dito un giovane alto e moro che ballava a pochi metri da loro con alcuni suoi amici.
- è carino-
-quindi cosa aspetti?- Mark sembrava molto piú eccitato di lui per quella nuova esperienza.
Non era che lui non fosse felice di essere li o che non volesse conoscere nuove persone, ma il problema era che lo spettro del suo ex lo perseguitava e lui faceva fatica a lasciarsi andare.
-aspetto che vengano loro da me- cercò di mostrarsi sicuro di se, quando in realtá non lo era, ma per fortuna Mike sembro cascarci in pieno.
- in effetti non passerá molto prima che si avvicini qualcuno a te, sei bellissimo- e lo disse guardandolo in un modo cosí intenso che Pablo quasi si sentí andare a fuoco.
Certo doveva ammettere che le ragazze avevano fatto del loro meglio, scegliendoli un outfit attraente e molto rivelatore e sistemandogli i capelli all'indietro in modo da far risaltare i suoi prodondi occhi verdi, lui stesso stentava a riconoscersi, ma non capiva come una persona etero come Mark riuscisse a fargli un complimento del genere come se nulla fosse.

Ballò per un altro po' con i suoi amici e si andò a prendere un altro cocktail al bar insieme a Kate, dato che le due coppiette dei suoi coinquilini si erano giá avvinghiate in pista l'una all'altra e fu li che venne avvicinato da un ragazzo.
All'inizio voleva rifiutarlo per non lasciare da sola la sua amica, ma bastò una sua occhiataccia per farlo desistere.
Gli mise una mano sulla spalle e gli urlò all'orecchio- oggi è la tua serata, lasciati andare e non pensare a me-
E cosí fece, non appena Kate sparí tra folla, lo sconosciuto partí all'attacco.
Non ci furono presentazioni, ne giri di parole, solo due ragazzi che ballavano insieme o meglio Pablo ballava mentre il ragazzo biondo e alto che aveva davanti, non faceva altro che strusciarsi su di lui.
Non gli diede neanche il tempo di capire cosa stesse succedendo che giá si avventò su di lui: infilò immeditamente la lingua tra le sue labbra e le sue mani finirono direttamente sulle sue natiche.

Pablo si obbligò a rispondere al bacio e di godersi il momento, in fondo non era certamente la prima volta che baciava uno sconosciuto in discoteca, aveva fatto ben di peggio, però tutto questo era accaduto prima che conoscesse Luke, quel ragazzo che gli aveva fatto conoscere l'amore e poi gli aveva distrutto il cuore in mille pezzi.
Guardando attentamente quel giovane si accorsè che gli assomigliava pure terribilmente: aveva la sua stessa statura, i suoi stessi capelli biondi e il suo stesso sorriso strafottente.
Un flashback del suo ex ragazzo a letto con un altro gli invase la mente e a quel punto non ce la fece piú: con una spinta allontanò lo sconosciuto da lui e cominciò a correre.
Non sapeva nemmeno dove stava andando, ma sentiva giá le lacrime che gli scorrevano lungo le guance e non voleva che nessuno le vedesse .

Riprese fiato solo quando si ritrovò fuori a respirare l'aria tiepida della sera, poco fuori l'entrata principale del locale e solo allora si concesse di piangere tutte le sue lacrime.
Si sentiva un schifo, pensava che gli fosse passata, ma ancora  quel ricordo era li tornato a tormentarlo.
Udí dei passi dietro di lui e si sorpese quando riconobbe la figura di Mike illuminata dalla luce dei lampioni.
- che succede?- si avvicinò a lui piano e gli mise una mano sulla spalla con delicatezza come se avesse paura di spezzarlo.
- è lui, il mio ex, non smette di tormentarmi e fa tremendamente male- un altra lacrima rotolò sul viso di Pablo.

Il piú grande non chiese ulteriori spiegazioni e si limitò a stringere il suo amico in un abbraccio, gli accarezzò dolcemente la schiena e gli sussurrò che sarebbe andata tutto bene e per una volta il ragazzo new yorkese che si era trasferito in un altra cittá, avrebbe voluto disperatamente crederci.

20 anni a MiamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora