Capitolo 8

166 16 2
                                    

Per Mike non fu facile prendere una decisione e si prese una settimana intera per capire cosa era meglio fare, ma piú i giorni passavano e piú si rendeva conto di quanto gli mancasse la sua famiglia.
Era dura, era sempre piú dura per lui e Pablo riusciva a percepire la sua sofferenza anche solo vivendoci insieme.
Infatti quella domenica mattina quando Mike si era premurato di riunire tutti sul terrazzo, il piú piccolo aveva giá capito cosa sarebbe successo a breve e avvertiva giá il suo cuore sprofondare nello stomaco.
Il moro si alzò in piedi e comunicò al gruppo i suoi sentimenti verso la sua famiglia e la sua decisione finale di ritornare a casa.
Tutti si dimostrarono tristi e dispiaciuti, Mike si era dimostrato un buon amico e coinquilino per ognuno di loro e nessuno voleva che se ne andasse.
Abbey in particolare gli fece una scenata per non averglielo detto prima e trascinò il suo amante in un altra camera per parlare da soli e Pablo riuscí a capire come si sentiva: se Mike se ne fosse andato, sarebbe stata la fine della loro relazione e il piú grande non aveva avuto nemmeno la decenza di farglielo sapere in un tempo ragionevole.
Aveva provato piú volte a parlare con Mike di quell'argomento e la sua risposta era stata sempre:- sto molto bene con Abbey,è una bellissima persona, ma non penso che tra noi possa funzionare. Lei mi piace, ma non quanto io piaccio a lei, non riesco a provare quel qualcosa di piú e non sono disposto a restare a Miami solo per una donna-
In fondo Pablo lo sapeva che Mike aveva un passato da donnaiolo e che non aveva mai avuto una relazione seria, ma pensava che la loro coinquilina lo avesse cambiato, invece purtroppo non era stato cosí, lei non era stata abbastanza per farlo restare e nemmeno lui lo era.
Tra pochi giorni avrebbe dovuto salutare il suo migliore amico per sempre e lui non poteva farci niente.

Il momento dei saluti fu quello piú straziante, Mike era li bello come il sole con la sua valigia in mano pronto ad attraversare il cancello e nessuno riusciva a smettere di piangere.
- ci mancherai amico- lo abbracciò Nathan, seguito uno ad uno dal resto del gruppo, tranne Abbey, di lei non c'era traccia e Pablo poteva capirla: non doveva essere facile dire addio ad una persona con cui avevi avuto una relazione e lei aveva semplicemente scelto di non farlo.
Nina e Kate lo stritolarono nuovamente in un abbraccio e gli fecero promettere di venirle a trovare prima o poi.
Pablo invece rimase fermo immobile dov'era, ma le lacrime stavano giá scendendo lungo le sue guancie.
Mike fu il primo ad avvicinarsi a lui, si guardarono negli occhi ed entrambi scoppiarono a piangere, rifugiandosi l'uno tra le braccia dell'altro.
- mi mancherai cosí tanto- sussurrò nell'incavo del suo collo.
- anche tu mi mancherai. A chi romperò le palle al mattino, parlando di tutte le mie stronzate e con chi condividerò tutto il cibo spazzatura che compro?- si lamentò tra le lacrime.
- potrai farlo con i tuoi fratellini, mi sembrano alquanto vivaci- scherzò con il sorriso, ma senza smettere di piangere.
- non mi dimenticherò mai di te-
- ne io di te- si strinsero ancora piú forte dando sfogo alle ultime loro lacrime.

Mike si fece forza e si staccò controvoglia dal suo migliore amico- ti chiamerò spesso te lo prometto, chiamerò tutti voi spesso- si rivolse a tutto il gruppo con un sorriso triste- Preparatevi a numerose videochiamate-
- ti aspettiamo amico-
- grazie del tempo passato insieme-
Pablo si strinse al resto dei suoi coinquilini, per cercare di non crollare quando il suo migliore amico varcò la soglia del cancello e con ultimo sorriso, si allontanò per sempre da lui.
Sentí nuovamente le lacrime pungergli gli occhi e il calore delle braccia di Kate che lo avvolsero.
Avvertiva un vuoto dentro di se e non sapeva piú come colmarlo.

Trascorse una settimana dalla partenza di Mike, ma per Pablo era come se il tempo si fosse fermato.
Trascorreva le giornate in casa a lavorare e dormire, lavorare e dormire, senza non fare altro.
Gli altri erano giá riusciti ad andare avanti, certo ognuno di loro percepiva la mancanza di un membro importante per il gruppo, ma questo non gli impediva di uscire  e divertirsi come dei normali ragazzi di 20 anni, ma Pablo non ci riusciva, perchè senza il suo migliore amico nulla gli sembrava piú divertente.
Mike lo aveva giá chiamato tre volte quella settimana e solamente in quei momenti Pablo, riusciva a sorridere e a dimenticarsi di tutto il dolore che provava, ma per il resto il mondo per lui era diventato solo un enorme buco nero.

Ad un certo punto Kate non ne potè piú di vedere il suo coinquilino in quello stato, cosí lo prese da parte e lo affrontò - hai intenzione di chiuderti in casa per sempre e diventare un eremita? No, perchè ci sei vicino-
- mi manca, Kate- si lamentò.
La telecamera stava riprendo proprio verso la loro direzione, ma a lui non importava, ormai tutta la nazione sapeva quanto era legato a Mike o almeno lo avrebbe saputo quando sarebbe andato in onda il programma e lui non aveva nessuna intenzione di nasconderlo.
Quando aveva deciso di partecipare a quel reality, aveva promesso di non fingere e di essere sempre se stesso ed era quello che aveva intenzione di continuare a fare.
- lo so, manca a tutti noi e capisco che a te manchi un po di piú, eravate come fratelli, ma questo non ti autorizza a smettere di vivere solo perchè lui se n'è andato. Mike non vorrebbe questo per te, lui ha scelto di vivere la sua vita li a Boston, è giusto che anche tu vada avanti con la tua qui a Miami-
- ma non so come fare...è cosi difficile-
- che ne dici di cominciare da questo?- indicò il suo cellulare posato sul comodino della sua stanza- hai piú sentito l'affascinante Gary?-
-ogni tanto- Pablo rispose in modo vago.
- adesso sblocchi questo maledetto telefono e gli chiedi subito di uscire- ordinò Kate, guardandolo male.
- adesso?-
- sí, adesso e ora che porti le tue belle chiappe fuori di qui-

20 anni a MiamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora