Capitolo 12

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Pablo spalancò di scatto gli occhi, quando si sentí scuotere il fianco e il cuore cominciò a martellargli fuori dal petto quando si accorse che la persona che lo aveva svegliato era proprio il suo amico Mike, che lo stava guardando con uno strano luccichio negli occhi.
- svegliati dormiglione- gli tolse il lenzuolo per incitarlo ad alzarsi dal letto.
-Mike- si stropicciò gli occhi, sbadigliando- ma che ore sono e perchè sei qui?-
- sono le 8 del mattino e adesso ti porterò a fare un giro-
-le 8? Ma è prestissimo, io torno a dormire- si giró sul fianco sistemandosi meglio il cuscino sotto al capo.
- enno amico- gli mise una mano sulla spalla continuando a scuoterlo- ti prego ho bisogno di uscire, per favore puoi dormire un'altra volta-
Pablo sbuffò, alzandosi innervosito dal letto con i capelli arricciati da tutte le parti- vado a lavarmi, ma sappi che se non hai un buon motivo per svegliarmi a quest'ora, ti uccido-
Mike scoppiò a ridere, improvvisamente di buon umore, nonostante la luna storta del suo migliore amico al mattino.

Il piú grande parcheggio la macchina davanti alla spiaggia di South Beach e si offrí di pagare la colazione all'argentino.
Si sistemarono in un bar carino sulla spiaggia ed entrambi ordinarono una ricca colazione americana a base di pancake guarniti con lo sciroppo d'acero, bacon, uova e ciambelle.
Pablo prese una forchettata di pancake e la mandò giú di gusto- adesso me lo vuoi dire cosa ci facciamo qui?-
Mike si torturò le mani in un evidente segno di nervosismo- io avevo bisogno di parlarti-
- che succede?-
- non è che succeda qualcosa, è solo che da quando sono tornato non abbiamo avuto l'occasione di passare un po' di tempo insieme da soli. Ogni volta che provo ad avvicinarmi a te, Gary o le ragazze mi precedono e allora ho pensato che una giornata fuori, lontani dalle telecamere potesse farci solo bene. Scusa se ti ho buttato giú dal letto, immagino che nel pomeriggio avrai del lavoro da fare-
Pablo non riuscí a trattenere il sorriso. Era onorato che il suo migliore si sentisse cosí nei suoi confronti, questo gli dimostrava che non era l'unico ad aver sofferto la sua mancanza.
- non pensavo fossi cosí dolce Mike Spencer, in questa giornata sono tutto tuo- scherzó.
- mi sento onorato, da quanto ti sei fidanzato e come se non esistessi piú- si lamentò facendo il muso.
- io non sono fidanzato, ci stiamo ancora frequentando-
- ma è come se lo fossi, passate tutto il tempo insieme- pronunciò quelle ultime parole con una smorfia.
Sbagliava o Mike sembrava geloso di lui?
- be ammetto che lui mi piace parecchio, ma manca meno di un mese alla fine del reality e voglio prima capire cosa fare del mio futuro, prima di intraprendere una vera relazione amorosa. Se mi fidanzassi con lui e poi scegliessi di tornare a New York, sarebbe solo peggio per entrambi-
- In effetti è vero, ho avuto lo stesso problema con Abbey quando me ne sono andato con la differenza che non ero cosí sicuro dei miei sentimenti per lei-
- a proposito di Abbey, siete riusciti a chiarire?-
Mike negò con la testa- non ho ancora avuto l'occasione di parlarle.
Pablo gli tiró un calcio da sotto il tavolo, guardandolo male- è passata quasi una settimana, cosa aspetti?-
- è che prima di tornare a Boston abbiamo avuto una pesante discussione e adesso non so come dirle che vorrei restare amici e non so se lei accetterá-
- quindi non hai alcuna intenzione di riprovarci?- lo scrutò attentamente negli occhi, dando un morso alla sua ciambella.
- No, stare lontano da lei mi ha fatto capire che non sono pronto per avere una relazione seria. Lei è una bellissima persona, ma quando non sono con lei non mi manca e non sento per forza il bisogno di vederla-
Pablo sospiró- be è giusto che tu glielo dica però, cosí almeno si metterá il cuore in pace-
- a me non sembrava cosí triste quando al locale lei e Kate, stavano flirtando con quei tipi-
- nemmeno tu quando te ne sei andato con quella ragazza bionda- lo stuzzicó- ma vivete nella stessa casa ed è sempre meglio essere chiari-
- hai ragione, domani le parlerò te lo prometto, ma da quanto siete cosí amici tu e Abbey?-
- da quando il mio migliore amico mi ha abbandonato e ho avuto bisogno di fare nuove amicizie- gli rispose, facendogli la linguaccia.
- be adesso il tuo amico è qui- gli mise una mano sulla spalla, incrociando il suo sguardo- e non te liberai piú cosí facilmente-
Pablo sorrise e solo in quel momento capí quanto realmente gli era mancata quella testa di cazzo. Mike ormai era tutta la sua vita e lui lo doveva accettare.

20 anni a MiamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora