Capitolo 18

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Quella mattina Pablo ebbe il risveglio piú dolce- amaro di sempre: si risvegliò tra le braccia di Mike il ragazzo che amava, ma a cui tra poche ore avrebbe dovuto dire addio.
Per un attimo ma solo per un attimo, gli venne in mente che le telecamere li avevano ripresi mentre dormivano abbracciati insieme, ma poi scacciò quel pensiero. Ieri sera avevano bevuto molto e potevano dare tranquillamente la colpa all'alcool, almeno sicuramente per Mike era stato quello il motivo, ma per lui era tutt'altra storia. Da quando l'alcool aveva preso il sopravvento, la parte di lui, quella innamorata del suo migliore amico che cercava di nascondere, non riusciva a stargli lontano e a toglierli le mani di dosso e questo era stato il risultato.
Rimandò il piú possibile il momento di alzarsi, perchè voleva godersi ogni attimo che quella sensazione gli stava regalando: le sue braccia muscolose attorno alla sua vita, il rumore del suo respiro che si infrangeva sul suo collo e il profumo del suo corpo che gli invadeva le narici era tutto ciò che Pablo potesse sognare. Quel ragazzo dal fisico mozzafiato e dal cuore tenero era tutto ciò che potesse sognare, ma purtroppo quello era il mondo reale e nel mondo reale lui e Mike abitavano ai poli opposti dell'America ed erano due ragazzi che non avevano niente in comune l'uno con l'altro.
In fondo come poteva pensare che l'amicizia tra un sud americano nerd gay di New York e un atletica strafigo etero di Boston potesse durare, soprattutto quando il primo aveva una cotta a senso unico per l'altro?
Era una cosa surreale, ma la cosa piú surreale era che lui ancora ci sperava che avessero un lieto fine.
A stento trattennè le lacrime che rischiavano di uscirgli dagli occhi e si alzò dal letto, accarezzando per l'ultima volta il viso del suo migliore amico e posando furtivamente un bacio sulla sua guancia.
Era cosí bello e si sentí mancare il respiro al solo pensiero di non rivederlo piú. Come sarebbe riuscito a sopravvivere senza di lui da adesso in avanti?

Il momento dei saluti fu il piú difficile, si ritrovarono tutti e sei davanti al cancello di quella che era stata la loro casa per tre mesi e fu davvero dura raccogliere tutte le loro valigie e dirle definitamente addio.
Quel posto era stato testimone di tutte le loro risate, le loro liti, le loro feste, i loro momenti di rabbia, di tristezza, ma anche di quelli di felicitá. Era stato il posto in cui si erano conosciuti e avevano formato la loro piccola e incasinata famiglia, ma anche il posto che non avrebbero mai dimenticato.
L'unica cosa che non sarebbe mancata a nessuno erano le telecamere puntate addosso in ogni istante, ma alla fine anche quello aveva fatto parte del gioco.
Si salutarono uno ad uno, abbracciandosi a lungo e promettendosi di rivedersi presto.
Pablo strinse Kate piú a lungo di tutti.
Era stata la sua migliore amica e la sua piú grande confidente li dentro e non voleva che il loro legame finisse.
- ti voglio bene K-
- ti voglio P e mi raccomando fatti sentire- si asciugò lei le lacrime con le dita- e ricordati che se vorrai tornare a Miami, io ti accoglierò a braccia aperte-
-lo so- Pablo aveva le lacrime agli occhi- e tu mi raccomando, prenditi cura di te stessa. Sei una ragazza forte e bellissima, non permettere a nessuno di dirti che non sei abbastanza, soprattutto ai coglioni che cerchi di rimorchiarti su tinder-
Piú di una volta Kate aveva avuto appuntamenti con degli uomini online e questi o le avevano dato buca oppure l'avevano insultata per il suo aspetto fisico e a Pablo questo non piaceva, perchè sapeva che la sua amica meritava molto di piú di certi idioti che non la sapevano apprezzare
- vale lo stesso per te. Promettimi di non chiudere per sempre la porta del tuo cuore, qualunque cosa succeda- si rivolse indirettamente ai sentimenti che provava per Mike- perchè so che hai ancora tantissime cose da offrire al mondo e la persona giusta arriverá anche per te-
- te lo prometto, grazie di tutto K-
La strinse per l'ultima volta piangendo come un bambino.

Mike lo fece salire nella macchina che aveva affittato per il suo soggiorno a Miami e insieme si diressero verso l'aereoporto.
Durante il tragitto parlarono poco e niente e l'unica cosa che li salvò dall'imbarazzo fu la musica ad alto volume della radio che invase l'abitacolo.
Osservarono attentamente il cartellone digitale delle partenze che segnava il volo per Boston che decollava alle 17, presso il gate 13A, mentre quello per New York alle 18:15, presso il gate 9B.
Il volo di Mike sarebbe partito tra mezzora, perciò doveva sbrigarsi a fare il  check-in.
Si guardarono negli occhi nervosamente, senza sapere cosa dire.
Non c'erano parole o meglio nessuna sarebbe mai stata abbastanza per esprimere il dolore che provavano a dirsi addio e stavolta per davvero.
- allora ciao, ti auguro buon viaggio- Pablò abbassò lo sguardo, cercando di non piangere, ma era dura quanto aveva giá gli occhi appannati e il cuore che gli stava per uscire dal petto.
- buon viaggio anche a te-
Mike si avvicinò per dargli un frettoloso abbracciò e gli sussurrò che gli voleva bene e che lo avrebbe chiamato quando sarebbe atterrato, poi sollevò la valigia e si allontanò dalla sua vista.

Riusciva a vedere ancora la schiena di Mike in lontanza, quando Pablo crollò.
Le lacrime che aveva tanto cercato di trattenere si riversarono in modo incontrollato sulle sue guancie.
Ricordò il sorriso di Mike la prima volta che si erano visti, la prima vera conversazione che avevano avuto in piscina, il primo abbraccio che si erano dati quando aveva baciato quel ragazzo che assomigliava a Luke, rivide le loro chiacchierate sul letto fino a tarda notte, "il loro appuntamento" sulla spiaggia, le loro notti brave in discoteca, le loro gite in cittá e infine le loro risate alla fine di ogni giornata...e sentí il mondo crollarli addosso.
Le lacrime continuavano a scorrere, gli mancava il respiro e il suo corpo era scosso dai singhiozzi.
Durante il corso della sua vita, non gli era mai capitato di innamorarsi cosí profondamente nemmeno con Luke e adesso che era successo quella persona lo aveva lasciato, per tornare a casa sua, in un altro paese e lui..come avrebbe fatto ad andare avanti?
Anche se Kate gli aveva ripetuto piú volte di non buttarsi giú, per lui era impossibile.
In quel momento vedeva tutto nero e nemmeno la prospettiva di rivedere la sua famiglia e i suoi vecchi amici, lo faceva sentire meglio.
Dopo aver trascorso tre mesi con Mike, non riusciva ad immaginarsi di vivere senza il suo sorriso, senza sentire il suono della sua risata e senza vedere il colore meraviglioso dei suoi occhi.
Era tremendamente innamorato e a quello non c'era rimedio.

Gli sembrava tutto un terribile incubo da cui non sapeva come svegliarsi.
Si accasciò per terra, premendo una mano sul petto che gli si era stretto in una morsa e ricominciò a piangere.

20 anni a MiamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora