22 febbraio 2012.
Oggi mi sento benissimo.
Mio dio, mai stata così.
È stato difficile per me ma ho saltato la scuola.
Io sono sempre stata una ragazza modello fissata con la scuola finché non ho incontrato lui.
Stavo entrando a scuola quando qualcuno toccó la mia spalla :
"Ehi dove vai?! Vieni con me" mi disse Matteo prendendomi la mano e portandomi con se correndo.
Vicino alla scuola ci sono delle scalette che ti portano al centro della città.
Salimmo quelle scale, sempre di fretta.
C'è un palazzo a metà scale con un gradino.
Mi appoggiai seduta lì. Ero stanca. Mi aveva fatto fare tutto quel tragitto correndo.
Avevo il fiatone e respiravo a malapena, lui molto sarcastico mi disse "oh non morire che dopo senza te muoio anche io."
Era dolcissima quella frase uscita dalla sua bocca.
Si mise a sedere anche lui vicino a me.
Allora mi alzai e cominciai a correre.
Lui mi raggiunse in un secondo urlando "tanto non mi batti!" e ha avuto ragione cioè, io non sono mai stata brava né a correre ne a fare altre cose inerenti allo sport.
Arrivati a fine scalette mi riprese la mano e cominciammo a camminare tranquillamente ma sempre mano nella mano.
Proseguimmo per un po, poi non sapevamo dove andare. Decidemmo di andare ai giardinetti davanti al comune.
Salimmo una grande salita e finalmente arrivammo al comune.
Scesi le scalette, mi girai ma non c'era più. Lo cercavo e giuro mi stavo disperando cercandolo e non trovandolo. "Proprio un secondo fa era dietro di me" ripetei nelle mia mente.
Poi....
"BUU" sentii urlare da dietro un muretto.
"E settete" risposi io turbata.
Uscii lui con un sorriso fantastico e quella sua risata di merda che si ferma a sospiri.
Ma adoro tutto di lui, pregi e difetti.
Mi prese le mani e mi diede un leggero bacio sulle labbra, si staccò e mi chiese scusa e per perdonarlo lo baciai.
Sono sempre stata una vergognosa e quindi per me fare un passo è tanto.
Il bacio divenne sempre più intenso.
Ci sedemmo sulla panchina di pietra, freddissima, ma con le sue braccia mi riscaldai subito.
Giuro, non mi sono mai sentita così bene con qualcuno.
Ormai si erano fatte le 13.15 e dovevo andare a casa, se non tornavo per le 13.20 si insospettivano.
Ho sempre cercato di essere una figlia perfetta per loro e non voglio deluderli.
Mattinata fantastica. Ne è valsa la pena saltare scuola.24 febbraio 2012.
Era pomeriggio presto.
"La neve " urlò mio fratello dalla cucina.
Mi affacciai alla finestra che avevo più vicina, quindi quella della mia camera, e vidi cadere minuscoli fiocchi di neve.
Tutto intorno si stava colorando di bianco e il primo istinto, sia mio che di mio fratello, è stato quello di correre fuori e mettersi con la faccia verso il cielo a fissare tutto quel bianco che cadeva.
Purtroppo mio padre ci fece rientrare subito perché preferiva uscire dopo quando ce n'era di più.
La neve è stato un fenomeno abbastanza importante della mia vita. Mi ricorda molto mia madre.
Quando c'era lei andavamo sempre a sciare, ogni anno minimo una settimana.
Da quando è morta non ci siamo più andati....
La neve in qualche modo mi ricorda lei.
"Driiin" il telefono di casa squillò.
Mio padre rispose.
"Fra è per te" rispose dal piano di sotto.
Scesi le scale molto velocemente quasi da cadere ma arrivai al telefono sana e salva e risposi.
"Pronto, chi è?" Pronto chi è?! Ma che cazzo di risposta è?! Chi mai risponderebbe così al telefono?! Senza nemmeno lasciare spazio tra pronto e chi è per lasciar parlare la persona dall'altra parte, ma vabbe.
"Fra sono Matteo."
"Ah, ma senti un po, ma come fai a sapere tutte queste cose su di me?! Io bho ahahahah comunque dimmi."risposi
"Stai vedendo fuori si?! Sai che ho una casa in montagna no?! Bhe mi piacerebbe se passassi la giornata di domani lì, con me, e magari se ti senti a tuo agio anche con la mia famiglia, sarebbero felici tutti."
Rimasi scioccata, 4 giorni che stiamo insieme e già devo conoscere i suoi? Non stiamo troppo....correndo?
Devo accettare comunque ,cioè, se dico di no potrebbe arrabbiarsi e io voglio solo pace e serenità in questo rapporto.
"Si va bene, se devo conoscere i tuoi per me va bene, non c'è problema."risposi avendoci pensato bene.
" perfetto! Lo speravo! Domani mattina alle 8 passerà una macchina a prenderti, tranquilla dentro ci sarò anche io, a domani amore mio, a domani bionda mia, solo mia." mi disse con quella voce dolce e ammaliante.
"A domani." risposi io fredda, mio padre non sapeva niente di Matteo ma sopratutto niente di quel 'noi'.
"Papá..."
"Chi era quel ragazzo?! Non lo conosco. Vorrei spiegazioni." mio padre disse arrabbiato senza nemmeno farmi finire la frase che avevo cominciato.
"Papá è un mio nuovo amico e mi ha invitata domani." risposi io cercando di stare calma e di non farlo preoccupare.
"Dove andreste e con chi."
Quarto grado, ma andava bene, in fondo è mio padre e si preoccupa per me.
" ha una casa in montagna e per stare meglio in mezzo alla neve mi ha invitata lí, ci sono anche i suoi genitori e penso abbia una sorella, non ne abbiamo mai parlato."
"Tu dimmi perché dovrei mandarti. Non lo conosco e tantomeno non conosco la sua famiglia. Sai che non mi fido facilmente delle persone."
Alzai le spalle e risposi sempre con calma "Si lo so e hai ragione, ma io, sono sempre stata sola. Non ho mai avuto amici e lui mi si è avvicinato ci vogliamo bene e per favore, mandami. Per favore. Ho bisogno di amici."
"Vai. Ma fammi pensare a che ora dovrai tornare, te lo dico domani mattina prima di uscire. E se non sarai puntale non ci uscirai più!" disse con voce seria.
Non stava scherzando e dovevo stare attenta ma se voglio acquistare la sua fiducia devo obbedire.
Ho bisogno di stare con Matteo.