Scusa.

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14 marzo 2012
È passata poco più di una settimana da quell'orribile lunedì.
Matteo non si è più sentito e oggi pomeriggio ho fatto il mio secondo corso di arte con Aurora.
Gli incubi.
Sto meglio devo ammetterlo.
Marta e Elena mi hanno fatto fare di tutto per farmi riprendere e sinceramente se sto benino è solo grazie a loro perché da sola non ce l'avrei fatta, ne sono sicura.
Sono amiche fantastiche!
Come mi ha protetta Marta non mi ha mai protetta nessuno, è stata dolcissima e per colpa mia si è beccata anche una punizione.
Esco un po per cambiare aria.

[...]

Sono appena tornata a casa, tra poco è ora di cena ed è quasi pronto.

Appena cenato.

Bliing.
"Esci"
Anonimo.
Che palle con questo anonimo.
Mi affacciai dal balcone.
Sotto casa uno striscione con una scritta: "sono stato un coglione, mi sono accorto solo ora di quanto davvero ti amo"
Sapevo che era Matteo ma non lo vedevo...
Dal cespuglio vicino alla scritta uscii Matteo...
Ci rimasi stupita...
A bocca aperta direi.
"Bhe non scendi a salutarmi?" chiese Matteo ridendo
"Ora tu ti aspetti che io scenda giù, ti baci e tutto torni come prima?" risposi io incazzata.
"Si." rispose lui con un sorriso malizioso
"Hai ragione..."
Scesi, lo baciai.
Si staccò ma riprese con un bacio fin troppo appassionato.
Forse non sarei dovuta scendere e concedergli quest'ultima chance ma i sentimenti non cambiano con una settimana.
Ho ammesso di amarlo e il primo amore non si scorda mai.
"Francesca...
Io ti amo.
Non mi sono mai innamorato, sei il mio primo amore...
Io con le ragazze ci ho sempre giocato ma tu sei diversa, hai colpito il mio cuore e te ne sei impadronita...
Quando guardavo gli occhi di Aurora vedevo i tuoi, vedevo i tuoi splendidi occhi verdi.
Francesca ti prego perdonami."
Mi chiese perdono in ginocchio.
Lo alzai.
"Io ti perdono ma sai... Le parole sono forti fino ad un certo punto, ci vogliono dimostrazioni insieme alle parole perché di parole ce ne sono fin troppe."
"Fidati di me, avrai tutte le dimostrazioni di cui avrai bisogno." mi disse prendendomi le mani. "Buonanotte amore mio, devi riposare, domani è un altro giorno"
Ci baciammo appassionatamente, prese il suo motorino, se ne andò e io tornai in casa...
Forse non avrei dovuto perdonarlo subito...
Domani devo dirlo a Marta e a Elena, chissà come la prenderanno....

15 marzo 2012
Oggi ne ho parlato con Marta e Elena...
Ahahah.
Eravamo a scuola e nel cortile ci siamo riunite.
"Ieri sera è venuto Matteo...sotto casa mia, con uno striscione..." iniziai il discorso.
"Cosa?! Ahahah ma stai scherzando? E che c'era scritto?" ripose Marta ridendo
"sono stato un coglione, mi sono accorto solo ora di quanto davvero ti amo"
Marta ed Elena rimasero a bocca aperta, senza dire nulla, come se non ci credessero...
"Vi giuro ragazze, non sto scherzando, all'inizio anche io ero stupita però poi vedendolo spuntare da un cespuglio e mettendosi in ginocchio di fronte a me chiedendomi perdono ho pensato che non stesse scherzando...
Mi ha detto che sono l'unica ragazza di cui lui si è innamorato, che è tornato solo perché mi ama..."
Silenzio...
"Tu sai come io la penso di tutta questa storia, di lui e di te...
Io non mi sono mai fidata di lui, non mi è mai piaciuto come ragazzo, se ha una nomina un motivo ce l'ha...
Non so se adesso il suo ritorno è un bene o un male per te perché stavi andando avanti e ora?! Ha anche il coraggio di tornare? Dopo aver appassionatamente baciato in pubblico, in piena ricreazione, davanti al bar, Aurora?! Che comunque ancora stavate insieme.
Io non voglio distruggerti le speranze però ti dico solo che una persona non cambia con così poco tempo..." tutto ad un tratto Elena disse questo, Elena aveva detto ciò che pensava davvero...si un po faceva male ma era la verità, ciò che non sapevano era che io l'ho subito perdonato...
"Ha ragione Elena, anche io la penso così, comunque tu come ti sei comportata nei suoi confronti?" disse Marta.
"Emm... Sono scesa...e ci siamo baciati, ragazze io non riesco a stargli lontana o a non perdonarlo...non ci riesco proprio..."
"Quindi ora state di nuovo insieme?!!!" urlò Marta.
"Penso di si..." rispose Elena e io annuí.
Marta si girò e se ne andò.

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