Marta.

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15 marzo 2012.
Oggi sono andata a scuola, Marta era seduta vicino a Vittoria, una nostra compagna di classe...
Avevo capito che la situazione era peggio di quanto sembrava.
Per tutto ieri non si è fatta sentire e oggi stava seduta vicino ad un altra...
Era davvero arrabbiata e non sapevo come comportarmi.
Mi avvicinai al suo banco e la salutai.
Nessuna risposta.
Tornai al mio banco dove poi si mise Matteo, un altro compagno di classe.
A ricreazione Marta scese giù in cortile con Vittoria mentre io rimasi in classe.
Mi affacciai dalla finestra, che da proprio sul giardino e vidi Marta fumare in compagnia di Vittoria.
Marta fumava solo quando era ansiosa, stava male o quando era arrabbiata.
Scesi di corsa le scale, arrivai in giardino, con la mano tolsi la sigaretta dalle mani di Marta buttandola a terra.
"Parliamone che così non risolverai nulla" dissi io guardando Marta negli occhi.
La presi per la mano e la portai in un angolo.
"Capisco perché sei arrabbiata, ho sbagliato nel perdonarlo ma il mio cuore diceva di fare così. Perché ci deve rimettere la nostra amicizia per una mia decisione della mia vita?" dissi io
"Ma vedi come sei fatta? Pensi sempre a te stessa! Ma non ti passa per la testa che magari mi preoccupo per te? Che non voglio vederti soffrire?! Non ti ci entra proprio nella testa! Lo vuoi capire che è uno stronzo?! Io non ce la faccio te lo giuro, sei troppo ingenua. Cresci Francesca, cresci. E se lo sto dicendo lo sto dicendo solo per te" urlò Marta facendo girarare metà scuola, dopo di questo se ne andò da Vittoria.
Molte persone rimasero a guardarmi e me ne tornai in classe, le parole di Marta mi avevano abbattuta, non sapevo come reagire.
La mattinata finí.
Poco fa ho scritto un messaggio a Marta "oggi non sapevo davvero cosa risponderti, hai ragione. E ti ringrazio che comunque ti preoccupi per me ma io mi preoccupo per la nostra amicizia, non voglio che si perda così. Torniamo ad essere come siamo sempre state e come va va, se succederà ciò che dici tu sarai autorizzata a dirmi 'te l'avevo detto'. Mi dispiace tanto ma la nostra amicizia non voglio perderla"
Visualizzato.
Ha letto ma non vuole rispondere.
Non so più come pensarla.

16 marzo 2012.
Stamattina al cancello della scuola c'era Marta ad aspettarmi.
"Eii" mi disse
"Eii" le risposi
"Il messaggio di ieri l'ho letto ma preferisco risponderti a voce. Per me il nostro rapporto non deve sciogliersi. Hai ragione è la tua vita ma stai sicura che un 'te l'avevo detto' te lo dirò sicuramente. Voglio solo che sei felice e sei sei felice con quel pezzo di merda va bene. Contenta te..."
Stavo cercando di parlare ma mi bloccò.
"Entriamo che si sta facendo tardi"
Entrate in classe si mise di nuovo vicino a me e avevo capito che si stava aggiustando tutto.
Vittoria ci fece un'occhiataccia ma a me non importa.
Ad un certo punto erano le 10.20 più o meno e bussarono alla porta, si aprì ed era Matteo "prof può uscire Francesca? È urgente"
Il professore guardò Matteo e subito dopo me, e disse "va bene, 5 minuti massimo."
Io lo guardai e dissi "grazie prof, ti stimo!"
La classe si mise a ridere e io corsi alla porta.
Matteo mi prese per la mano e mi portò giù in cortile.
Accese la sua sigaretta e ci mettemmo a sedere sulle scale.
Mi mise un braccio sulla spalla e mi sentivo davvero protetta.
"Allora che fai oggi pomeriggio?" mi chiese Matteo
"Non lo so, pensavo di uscire, ma bho non mi va" risposi io
"E se ti chiedessi di passare un pomeriggio fuori da questa città di merda? Sono stufo di tutta questa gente. Persone di merda, ovunque."
"E dove vorresti portarmi?"
"Se mi rispondi si lo scoprirai"rispose Matteo con un sorriso fantastico.

Matteo ha un sorriso che fa sorridere ogni volta anche me. Ha un sorriso bellissimo. Come da dire 'è possibile che esiste un sorriso così perfetto?'

"Si" risposi senza pensarci un attimo
"Ahah sapevo che l'avresti detto. Alle 16 precise fatti trovare sotto casa tua, ti passo a prendere con il motorino"
"Ci sarò" risposi. Guardai il telefono erano le 10.33.
Mi alzai di corsa, baciai Matteo e scappai in classe ma qualcosa mi bloccò.
"Aspettami. Non farmi andare da solo" mi disse Matteo prendendomi per la mano.
La sua classe era al secondo piano mentre la mia al terzo quindi lasciai Matteo nella sua classe e corsi verso la mia.
Appena ho aperto la porta il professore mi guardò sorridendo, oookay...
Tornai al posto e Marta mi chiese: "Che ti ha detto?"
E il gli raccontai tutto quello che mi aveva detto.
Dopo poco "mi manchi." un messaggio da Matteo.
Diventai tutta rossa...
Finita la mattinata tornai a casa, pranzai e si fecero le 14.30.
Dovevo andarmi a preparare ma mi arrivò un messaggio "Scusami per oggi, annulliamo, devo stare a casa con mia madre."
Era Matteo, appena mi aveva inviato il messaggio si era disconnesso.
Bha vabbe...

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