La musica come compagna di vita

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Per fortuna ho la mia fantastica playlist, sennò questa camminata (più che forzata) sarebbe noiosissima. La faccio partire, e come prima canzone parte Another love. Amo questa canzone. Tom Odell mi fa venire la pelle d'oca ogni volta che la canta. Il suo significato è qualcosa di spettacolare. Questa persona, della quale non sappiamo il sesso né l'orientamento sessuale, ha amato ed è stata ferita da questo amore. Ma comunque vorrebbe amare di nuovo, ma non ce la fa: ha pianto troppo, ha sprecato energie, ha sprecato tempo, ha sprecato emozioni. Poi parte Until I Found You, altra canzone bellissima. Parla di un ragazzo che ama una donna, che l'amerà per sempre, nel bene e nel male. Questa canzone ha segnato la mia vita. Al matrimonio dei miei genitori, avvenuto ben vent'anni fa, loro due hanno ballato sulle note di questo capolavoro. Anche se non c'ero, e il video del loro matrimonio l'ho visto circa mille volte dopo l'accaduto, mi viene sempre la pelle d'oca all'immagine di mia mamma, con i suoi capelli castano chiaro raccolti in uno chignon, con una coroncina di Swarovski e nel suo bellissimo abito a sirena bianco purezza decorato con pizzo e merletti, e di mio papà, con i capelli fissati col gel verso dietro, una giacca azzurra  coordinata al pantalone, mocassini bianchi così come la camicia, a spezzare c'era la cravatta (che io troverò per sempre un po' too much) blu con raffigurati fiori di vari colori. Prima che mi potesse scendere una lacrima, vedo Gloria. È sotto un albero, dal quale passano dei raggi di sole che risaltano i suoi occhi verdi. Secondo me questa ragazza è una dea! Ha un corpo bellissimo, capelli biondo cenere mossi, alta su per giù un metro e settanta, con un paio di occhiali che sembrano fatti apposta per il suo viso, e ovviamente non possono poggiarsi su un naso che non può essere certo né grosso né con una gobba, le sue labbra sono carnose e rosa. E non parliamo del suo carattere che sennò ci perdiamo. Ho un compito (che non mi ha dato direttamente ma che è giusto che, in qualità di suo migliore amico, metta in pratica): difenderla da tutti quegli stupidi che la volevano solo per soddisfare le loro fantasie sessuali, ed erano tanti. E mentre la difendo dai porci, lei mi difende dai bulli, che basta che apre bocca le cadono ai piedi. È una forza della natura. Ringrazio il destino per avermela fatta conoscere.
<<Ciao bellissimo!>> gridò verso di me.
<<Ehi divinità!>> gridai in risposta.
Sono i nostri nomignoli fin dal primo anno di liceo. Lei al primo anno si era dichiarata a me, ma non mi piaceva (e non mi piace tutt'ora. Si lo so, sono un cretino) e, quando le dissi di no, mi disse se potevamo rimanere amici, e per fortuna dissi si. Ecco perché mi chiama bellissimo, e io non vi devo spiegare il motivo del suo nomignolo.
<<Come stai? Pronto a percorrere la strada della morte?>> chiese Gloria, riferendosi ai corridoi della scuola.
<<Oggi va bene, dai. E a proposito della nostra passerella, se c'è mai stato un giorno che ti ho detto sì allora sono pronto.>> dissi con la schiettezza che mi contraddistingue.
<<Touchè. Entriamo dai>> propose, che poi in verità impose, lei. È un incubo questa scuola. La definirei una giungla senza piante, dove uccidi o sarai ucciso. Io purtroppo non me la sono sentito di uccidere, e sto venendo ucciso da tre anni. Ma va bene, perché ho la mia eroina che mi salverà da tutti. Io ogni tanto rispondo, ma non serve, alimenta solo la loro fame di cattiveria. Dopo i soliti tre insulti siamo arrivati in classe, dove ci sta già aspettando la professoressa di biologia (yeeeee, chi me l'ha fatto fare di iscrivermi allo scientifico). Dopo le ore di matematica (compito scampato per la malattia della prof. Che enorme dispiacere), due ore di italiano (interrogazione fatta benino dai), l'ultima con motoria fatta con i jeans (non sopporto il professore, non sopporto sudare, non sopporto la tuta, mi sento a disagio mentre faccio gli esercizi. Potete capire che bella materia per me), è finita la mia giornata scolastica e, dopo aver salutato Gloria, vado a casa a riposarmi, rigorosamente ascoltando la mia playlist.

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