Una visita preoccupante

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Il tempo della strada da scuola a casa sono arrivato alle 13:40. Una volta davanti casa, comincio a cercare le chiavi nella tasca più piccola dello zaino. Non le sto trovando! Eppure sono molto organizzato. In questa tasca metto due pacchetti di fazzoletti e le chiavi; in una più grande metto salviettine umidificate, una custodia con gli occhiali (che indosso quando uso il telefono o leggo), un paio di guanti, una crema per le mani perché non si sa mai, un tubetto di igienizzante; in quella principale libri e quaderni. Dopo due minuti buoni sprecati a cercare queste maledette chiavi (quando mi ricorderò di metterle nella tasca del giubbotto sarà troppo tardi), finalmente le trovo e posso aprire la porta. Di solito, quando rientro a quest'ora, vengo accolto da un odore di fritto o da qualsiasi altro odore di un cibo molto poco salutare, ma oggi non sento niente. Vado in cucina preoccupato perché di solito la nonna mi avvisa quando esce di casa e non torna per pranzo. Una volta qui, ho notato un post-it giallo, appiccicato sulla macchinetta del caffè, con su scritto:" Il nonno ha una visita che si era scordato e siamo andati in ospedale. Torneremo pomeriggio, amore di nonna". Beh, sicuramente non è qualcosa di grave sennò non se lo sarebbe scordato. Accartoccio il post-it e lo metto in tasca. Apro il frigo cercando qualcosa da mangiare. Uova, non mi vanno. Pomodori, mi hanno fatto acidità l'ultima volta. Prosciutto cotto, ci sta dai. Manca solo un formaggio da abbinargli. Di certo non posso mettergli il pecorino (come fa a piacere al nonno lo sa solo lui). La Philadelphia andrà più che bene. Accendo la griglia in modo che si riscaldi nel mentre che faccio il toast. Prendo due fette di pancarrè e preparo il mio pranzo, lo metto nella griglia e, appena salta fuori, sono pronto a farlo fuori. Lo mangio in poco tempo. Mentre pranzo faccio partire un episodio della serie TV che sto guardando ora, Once Upon a Time. Adoro tantissimo le serie tv, se fatte bene ovviamente. Mi piace immergermi negli avvenimenti, dare consigli ai personaggi (anche se non possono ascoltarli), vedere i loro glow up (fisici e mentali). In questo momento sono al quinto episodio della quarta stagione ed effettivamente Capitan Uncino è migliorato tanto, ma certamente grazie all'amore di Emma. Ho molto rivalutato anche Regina, nonché la regina cattiva che però non è più cattiva. Mentre non mi piace molto il comportamento di Biancaneve (Alias: Mary Margaret). Ma vabè dai. Ho tre stagioni e mezzo per ricredermi. Finisco l'episodio, ma solo perché l'avevo già iniziato ieri sera, nello stesso istante che finisco il mio cibo. Posso finalmente salire in camera mia per stendermi un po' sul letto. Appena apro la porta, vengo inondato da un profumo di lavanda sprigionato dalle lenzuola pulite che la nonna ha cambiato stamattina (di solito rifaccio io il mio letto, ma stamattina non ne avevo la voglia). Appena entro, poso lo zaino in un angolo della scrivania. Lo sistemo per l'indomani sostituendo i libri di oggi con quelli di: informatica, inglese e arte. Lascio solo quello di italiano. Mi cambio anche io indossando: una tuta vecchia al posto del jeans; un paio di calze pulite lunghe fino al ginocchio e un paio di ciabatte con la lana dentro al posto di calze basse e Vans; una maglietta di mio padre e una felpa che non mi sta più così bene. Certo, non sarò nelle condizioni migliori, ma d'altronde sono in camera mia senza nulla da fare e nessuno da vedere. Può iniziare il mio riposo. Fino alle tre guardo un film, Coco, il mio film preferito. Poi inizio a studiare, finendo alle sette stanco morto. Ancora dei nonni neanche l'ombra. Un po' in ansia, prendo il telefono e chiamo nonna. Squilla. Squilla. Squilla. Squilla. Squilla. Niente. Ok, sono decisamente in ansia. Chiamo nonno. Squilla. Squilla. Risponde.
<<Cucciolo, ciao!>> parla una donna.
<<Nonna, potevi rispondere dal tuo telefono. Mi sono preoccupato. Dove siete? Avevi scritto che sareste tornati nel pomeriggio.>> spero che non mi comunichi qualcosa che riguarda dei peggioramento nella salute del nonno scoperti da una semplice visita che li ha portati a restare in ospedale fino a tarda notte.
<<Calmati dai. Qui è tutto a posto. Il nonno sta meglio di me e te messi insieme. Ci siamo fermati al centro commerciale a comprare qualcosina. Hai mangiato, vero? Hai pure studiato?>> mi tranquillizza lei, continuando a svolgere il suo lavoro da nonna.
<<Si nonna, ho mangiato e ho studiato. Ho finito proprio ora. Ora mi sto andando a fare una doccia. Ci sentiamo dopo. Vi voglio bene. Tanto tantissimo>> li saluto e chiudo la chiamata. Tiro due bei respiri di sollievo. Posso finalmente posare il libro di matematica. La professoressa ci ha fatto sapere tramite whatsapp che, anche se oggi si è assentata, farà fare il compito mercoledì, dato che abbiamo altre due ore, e metterà più domande. Ho dovuto ripassare tutto quello che abbiamo fatto fin'ora per essere quanto più pronto possibile. Ma ora ho bisogno di un po' di relax. Prendo dal cassetto più basso dell'armadio un paio di calze pulite e un paio di mutande, senza dimenticarmi di prendere anche il pigiama che ho messo sotto il cuscino dopo essermi cambiato stamattina. Vado in bagno. Per fortuna non c'è nessuno in casa, così posso mettere un po' di musica mentre mi lavo. Giro il rubinetto per regolare la temperatura del getto. La metto bollente per farla riscaldare e poi la metterò un po' più tiepida. Se non la regolassi prima passerei tutto il tempo che ci mette a riscaldarsi mentre io mi spoglio e mi avvicino l'accappatoio con l'acqua fredda che arriva in tutto il corpo e che mi può potenzialmente far ammalare, e soprattutto innervosire. Io amo le docce calde perché, mente mi lavo, sento come se i nervi si rilassassero e lo stress se ne va via, seguendo la sporcizia. Una volta dentro la doccia, inizio a lavarmi dai capelli. Dopo averli bagnati, applico uno shampoo alla camomilla per schiarirli. Poi passo al corpo. Lo bagno, e poi passo un bagnodoccia naturale (se non ce l'ho, uso quelli che mi regalano ai compleanni degli zii). Ora risciacquo i capelli, applicando il balsamo per renderli morbidi. Infine, sciaquata generale. Apro la porta della doccia. Sto cercando l'accappatoio prima di congelare, missione che risulta impossibile se ti è andato lo shampoo negli occhi. Oh eccolo! Lo indosso e posso uscire dalla doccia. Intanto la playlist continua a riprodurre pezzi che hanno segnato la mia vita, o che mi fanno accapponare la pelle quando li ascolto. Prima mi asciugo i piedi così mi metto sia le calze che le ciabatte per far si che i miei piedi si possano riscaldare, poi asciugo i capelli, e infine il corpo. Col mio bel pigiamino in pile posso scendere di sotto in sala da pranzo ed apparecchiare. Stavo per prendere i miei vestiti sporchi per metterli nella cesta che c'è in lavanderia ma mi arriva un messaggio da Gloria.

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