Il Pedinamento

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Paola non era mai stata fortunata con gli uomini. Il padre fu una presenza scomoda. Era un uomo senza sensibilità, a volte violento. Tra loro non vi fu mai un legame tenero o di confidenza. Anzi, lei lo temeva. Aveva ricacciato nell'angolo più buio della memoria alcuni attimi della sua infanzia. Come quando, Paola aveva forse 12 anni, lui era rientrato tardi e si era fermato nella sua cameretta. Era rimasto lì alcuni minuti. Al buio. La piccola Paola nel letto sveglia e impaurita. Neanche adesso capiva che cosa fosse accaduto e forse era meglio così. Crescendo, non aveva mai raggiunto la piena fiducia nell'altro sesso. Era una bella donna e con gli uomini e le loro attenzioni aveva a che fare ogni giorno. Tuttavia non era mai un processo naturale. Era sempre faticoso. Con Marco no, con Marco tutto le veniva spontaneo. Anche il sesso in cui di solito si sentiva sempre impacciata. Con lui non doveva fingere o temere di mostrare i propri desideri. Eppure da quella notte Marco non si faceva sentire. Era passata una settimana. Certo Paola non era una che cedeva facilmente e dunque non gli aveva scritto. Al contrario aveva sfruttato quei giorni per riordinare le idee, tuttavia la lontananza iniziava a farsi insopportabile. Per questo alle 18 di quel venerdì sera si trovava in auto sotto casa di lui. Stava aspettando da quasi un'ora, neanche lei sapeva bene cosa. Poi il portone della palazzina in cui Marco viveva si aprì, Paola era in una posizione strategica e vide chiaramente Serena, la moglie, uscire avvolta in un cappotto leggero e avviarsi verso il centro città. Paola scese dall'auto e la seguì. Fu una decisione istantanea. Le rimase dietro per una decina di minuti a fatica nel viavai della metropoli che attendeva frenetica l'inizio del weekend. Serena procedeva a passo deciso. Tagliò un quartiere residenziale, prima di entrare in una zona piena di uffici che a quell'ora stavano chiudendo. I colletti bianchi uscivano sorridenti per godersi l'aperitivo. A un tratto si fermò, guardò un citofono alcuni istanti e suonò. Paola le passò dietro senza fermarsi e sentì la voce dall'altra parte dire: "Secondo piano". Serena entrò, facendo chiudere il portone dietro sé. A quel punto Paola tornò indietro per controllare i campanelli. Al secondo piano vi era la sede di un istituto bancario. Suonò. Nessuna risposta. Dovevano essere già chiusi. L'unico altro campanello corrispondente al secondo piano era l'ufficio di un professionista. Lo studio investigativo Clutson.
"Caro Marco, credo tu abbia un problema" pensó Paola allontanandosi. Vide il suo volto riflesso in una vetrina. Sorrideva.

La fine dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora